Circuito all'Alta Luce 3184

Mi sono detto in questi giorni che è ora di tornare in montagna, quella bella, quella di luglio, nonostante il lockdown, i suoi ozi e i suoi cattivi pensieri.
Rompo dunque gli indugi e in regime di incertezze o forse incoscienza, senza alcun allenamento da mesi e con qualche chilo in più, alle 7:00 parcheggio al grande piazzale di Gressoney  - Staffal con l'obiettivo di tentare l'Altaluce, 3184 metri di cima tremendamente esposta sul ghiacciaio del Lys, che per essere raggiunta necessita di quasi 1400 metri di dislivello e quattro ore di marcia in continua salita. In conto c'è l'elevata probabilità di un fallimento ma oggi il mood è questo e pertanto vado.
Sentiero completamente segnalato, si comincia con il 7 che costeggia un impetuoso torrente del Lys, quindi comincia ad alzarsi sullo stesso sino a divenire 7C per risalire un infinito costone con infiniti tornanti tra i rododendri. Lo sguardo si apre qui sul vallone sino ad intravedere il sito che lambisce il ghiacciaio meta di una nota gita detta "Alle Sorgenti del Lys".
Transito per l'alpe Salza Inferiore dove sui circostanti prati ruminano placide vacche e continuo a salire sino a giungere al finto pianoro adducente il canale del colle di Salza.
Qui incontro i primi nevai, ben duri ma non molto inclinati quindi agilmente salibili, dopo i quali un tratto particolarmente ripido e scivoloso immette alla depressione del passo, ove è ben visibile il vallone del Gabiet con il suo lago.
Incontro un paio di simpatici giovanotti con cui condividerò la salita finale, guardandoli da lontano.
Dal Colle, subito a sinistra su evidente traccia, comincio ad arrancare su pendio inclinatissimo; sembro procedere ben spedito quando l'inevitabile crisi si palesa con crampi e improvvisa spossatezza. Nemmeno due simpatici stambecchi in siesta a lato sentiero riescono a tirarmi sù il morale, nonostante i loro sgardi di commiserazione.
So tuttavia di essere vicino alla meta, con continue minisoste e parolacce procedo ora su terreno più dolce, supero un paio di elementari nevai e giungo sulle giavine sommitali che mi basta attraversare per giungere finalmente alla campana che simboleggia la vetta.
Ho impiegato quattro ore, pause comprese, il tempo indicato dai pannelli che in tempi migliori neanche consideravo. Ritrovo qui i due ragazzi già in pausa pranzo avanzata e insieme contempliamo lo spettacolo offerto dalle vicinissime vette: Giordani, Vincent, i Liskamm, Felik, Castore e Polluce. Si vede anche il rifugio Sella al Felik, mentre la Capanna Gnifetti resta preclusa da nubi va e vieni. E' tuttavia il ghiacciao del Lyskam con le sue drammatiche seraccate a rubare la scena. Penso che l'Alta Luce sia uno dei luoghi migliori al mondo per osservare un ghiacciaio e consiglio a tutti una visita in una giornata tersa.
Si vede anche la file di pulci umane che sale e scende al Colle del Lys per raggiungere le varie cime del comprensorio che conosco bene.
Scendo ora con relativa velocità al colle di Salza e qui decido per compiere l'anello al Gabiet dove intendo avvalermi della funivia per la discesa a Staffal. Dal passo il percorso è interamente visibile e si direbbe molto veloce. In realtà le prospettive sono infingarde e questa discesa si rivelerà brutta, sporca e cattiva, nonchè molto lunga. Con i piedi ormai a pezzi, seguendo fedelmente i segnavia del 6B e tralasciando la deviazione all'Orestes Hutte, giungo dopo otto ore all'impianto che si palesa come un miraggio e che mi consente, al costo di 8 euro, di evitare 500 metri di dislivello che oggettivamente avrei patito oltremisura.
Tempi comprensivi di pause (più di un'ora complessive)e sviluppo misurati sino alla funiivia del Gabiet.
Sviluppo: 15 km circa; SE: 29 km circa.