Passeggiate da Aprica (valli Brandet, Belviso, Caronella)
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Sono passeggiate da mezza giornata ciascuna ma secondo me meritano un resoconto, anche breve, per gli ambiente in cui si svolgono. Tutte le stradine che le percorrono sono vietate al traffico non autorizzato. Le valli Belviso e Caronella sono comprese nel Parco naturale delle Orobie Valtellinesi.
Val Brandet. All'inizio il torrente scorre incassato, con la stradina ripida di fianco. Poi la valle si apre in una serie di prati collegati dalla stradina in parte sterrata e in buona parte acciottolata, senza strappi degni di nota fino alla malga Casazza, al culmine di un prato proprio sotto la testata della valle, dove cominciano i sentieri seri. Per il camminatore la cima più appariscente è il Monte Palone del Torsolazzo (m.2670). Numerose aree di sosta invitano al pic-nic. Sul fondovalle, a circa 1300 metri, una baita è stata adattata a Rifugio Val Brandet. L'architettura è limitata alle baite tradizionali, più o meno ristrutturate.
Val Belviso. Dal parcheggio con qualche tornante si sale all'altezza del bordo della diga. In questo tratto ci sono diverse sculture ricavate nei tronchi. La passeggiata prosegue su stradina sterrata che costeggia il lago artificiale di Belviso, fino al termine del medesimo, dove partono i sentieri per il rifugio Nani Tagliaferri e per i passi Venerocolo e Demignone.
Val Caronella. Dalla frazione Carona la stradina sale al Prà di Gianni e poi sbuca nel pianoro del Prà della Valle (o Alla Valle), dove cominciano a vedersi le cascate di Val Caronella. La sterrata prosegue fino alla base delle cascate, dove inizia il sentiero per il bivacco Malga Caronella (ore 2.30 da Carona) e il Passo di Caronella (ore 5.30 da Carona).
Anche in questa valle gli edifici sono soltanto baite tradizionali, risistemate o no, peccato che qui ci siano i tralicci e i cavi dell'alta tensione provenienti dal lago del Barbellino ma se vogliamo l'elettricità essi dovranno pur passare da qualche parte.
P.S.Aprica. In alcune contrade di Aprica l'artista locale Pancot ha dipinto numerosi murales.
Val Brandet. All'inizio il torrente scorre incassato, con la stradina ripida di fianco. Poi la valle si apre in una serie di prati collegati dalla stradina in parte sterrata e in buona parte acciottolata, senza strappi degni di nota fino alla malga Casazza, al culmine di un prato proprio sotto la testata della valle, dove cominciano i sentieri seri. Per il camminatore la cima più appariscente è il Monte Palone del Torsolazzo (m.2670). Numerose aree di sosta invitano al pic-nic. Sul fondovalle, a circa 1300 metri, una baita è stata adattata a Rifugio Val Brandet. L'architettura è limitata alle baite tradizionali, più o meno ristrutturate.
Val Belviso. Dal parcheggio con qualche tornante si sale all'altezza del bordo della diga. In questo tratto ci sono diverse sculture ricavate nei tronchi. La passeggiata prosegue su stradina sterrata che costeggia il lago artificiale di Belviso, fino al termine del medesimo, dove partono i sentieri per il rifugio Nani Tagliaferri e per i passi Venerocolo e Demignone.
Val Caronella. Dalla frazione Carona la stradina sale al Prà di Gianni e poi sbuca nel pianoro del Prà della Valle (o Alla Valle), dove cominciano a vedersi le cascate di Val Caronella. La sterrata prosegue fino alla base delle cascate, dove inizia il sentiero per il bivacco Malga Caronella (ore 2.30 da Carona) e il Passo di Caronella (ore 5.30 da Carona).
Anche in questa valle gli edifici sono soltanto baite tradizionali, risistemate o no, peccato che qui ci siano i tralicci e i cavi dell'alta tensione provenienti dal lago del Barbellino ma se vogliamo l'elettricità essi dovranno pur passare da qualche parte.
P.S.Aprica. In alcune contrade di Aprica l'artista locale Pancot ha dipinto numerosi murales.
Tourengänger:
andrea62

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