Piz Bernina (4049 m)
Adesso vien da ridere pensare che questa è stata la prima gita con Marco92: è vero che è stato un azzardo, ma ne è valsa assolutamente la pena.
Partiamo da Campomoro (2000 m) alle 8.30 percorrendo la strada che porta alla diga Alpe Gera, attraversiamo la diga e iniziamo il sentiero che sale al rifugio Bignami (2383 m).
Dopo una breve sosta puntiamo verso la Bocchetta di Caspoggio (2983 m), passando prima per l'Alpe Fellaria e poi, superati gli ultimi prati, risalendo la traccia in mezzo alla pietraia dove infine troviamo delle corda fisse che ci aiutano a superare le ultime roccette prima dello scollinamento.
La discesa prosegue su un piccolo ghiacciaio, la vedretta di Caspoggio, completamente privo di neve residua. Per affrontare questa discesa è necessario indossare i ramponi ed aiutarsi con la piccozza, fare attenzione in questo tratto!
Giunti alla base del ghiacciaio (2600 m), nei pressi del Lago di Musella, ci immettiamo sul comodo sentiero che risale al rifugio Marinelli Bombardieri (2813 m). Continuiamo subito a risalire puntando verso il passo Marinelli Occidentale (3014 m). Da qui proseguiamo per un tratto in mezzo alla pietraia fino a quando inizia il ghiaccio, dove ci imbraghiamo e ci leghiamo.
La traversata del ghiacciaio di Scerscen Superiore è resa particolarmente difficoltosa a causa degli innumerevoli crepacci da aggirare e da superare, è letteralmente un labirinto e ciò allunga non poco i tempi.
Raggiungiamo la base del canalone che dovremmo risalire fino all'attacco della ferrata che conduce al rifugio Marco e Rosa. Anche qui c'è un dedalo di crepacci che blocca la progressione e l'unica opzione è portarsi in corrispondenza della fascia rocciosa a SX (guardando il canalone), per cui la risaliamo "arrangiando" qualche tiro di corda.
Superato questo ostacolo, ci riportiamo sul ghiacciaio, fortunatamente la fascia più pericolosa di crepacci è sotto di noi e quindi riusciamo a risalire fino all'attacco della ferrata. Il pericolo principale in questo tratto è rappresentato dalla caduta di rocce lungo il ghiacciaio, il livello di attenzione va mantenuto sempre al massimo.
Troviamo la ferrata in condizioni di sicurezza a dir poco precarie, in particolar modo nella sua porzione iniziale (ove si può anche dover ricorrere ad un tiro di corta per superare un crepaccio) e con questa ultima fatica dopo oltre 8 ore di avvicinamento arriviamo al rifugio Marco e Rosa.
Il rifugio è moderno e accogliente e la cena è davvero gustosa!
La mattina seguente, attacchiamo alle 6.30 il pendio ghiacciaio che porta alla base delle roccette, dove procediamo con tiri di corda, inizialmente su difficoltà dell'ordine del III° grado e poi sul II°.
Di seguito si alternano tratti su cresta nevosa affilata e tratti su roccette: raggiungiamo prima La Spedla o Punta Perrucchetti (4020 m) - anticima del Bernina - e poco dopo risaliamo l'ultimo pendio roccioso fino alla vetta del Piz Bernina (4049 m), dopo quasi 3 ore dal rifugio.
La discesa fino al rifugio Marco e Rosa non presenta particolari problemi, superiamo le balze rocciose grazie a 2 calate in doppia e di li scendiamo il pendio, privo di crepacci pericolosi.
Affrontiamo di seguito con cautela la discesa in ferrata, in particolare l'ultimo tratto.
La discesa lungo il canalone è resa sfortunatamente adrenalinica dalla continua caduta di sassi dal pendio, tant'è che alcuni ragazzi di altre cordate vengono malauguratamente colpiti.
Giunti sopra la fascia di crepacci, traversiamo verso DX e scendiamo la fascia rocciosa affrontata il giorno precedente in salita, proteggendoci come riusciamo.
Non è al ancora il momento di riposarci perchè dobbiamo attraversare il ghiacciaio di Scerscen, e armarci di pazienza per superare la "ragnatela" di crepacci.
Arriviamo infine nei pressi del passo Marinelli Occidentale, dove ci sleghiamo e sistemiamo tutta l'attrezzatura.
Ritorniamo sulla traccia che scende prima al rifugio Marinelli Bombardieri e costeggia poi il lago di Musella. Poi proseguiamo su sentiero, risalendo poche decine di metri fino alla Bocchetta delle Forbici (2664 m), dalla quale si scende velocemente fino al rifugio Carate Brianza (2636 m).
Continuiamo la lunga discesa che dopo 8 ore e mezza dalla vetta ci riporta nuovamente a Campomoro.
NB 1 : la via normale di salita passa prima dal rifugio Carate Brianza e poi dal rifugio Marinelli Bombardieri. La decisione di passare dal rifugio Bignami e dalla Vedretta di Caspoggio è stata una nostra scelta personale.
NB 2: i tempi indicati sono quelli effettivi della gita e si sono dilatati a causa delle condizioni avverse dal ghiacciaio.
NB 3: la relazione è solitamente indicata come PD+. Le condizioni specifiche in cui l'abbiamo trovata hanno però aumentato notevolmente le difficoltà. Ci sentiamo di sconsigliare la salita alla Marco e Rosa dal versante italiano in stagione avanzata: nel tratto di canale che precede la ferrata, le scariche di massi frequentissime sono state davvero un pericolo non indifferente (in discesa siamo stati costretti a chiamare l'elisoccorso per le 3 cordate davanti a noi colpite dalla caduta di sassi; non per maggiore bravura, me solo per maggiore fortuna ne siamo usciti indenni).
Francesco e Marco
Partiamo da Campomoro (2000 m) alle 8.30 percorrendo la strada che porta alla diga Alpe Gera, attraversiamo la diga e iniziamo il sentiero che sale al rifugio Bignami (2383 m).
Dopo una breve sosta puntiamo verso la Bocchetta di Caspoggio (2983 m), passando prima per l'Alpe Fellaria e poi, superati gli ultimi prati, risalendo la traccia in mezzo alla pietraia dove infine troviamo delle corda fisse che ci aiutano a superare le ultime roccette prima dello scollinamento.
La discesa prosegue su un piccolo ghiacciaio, la vedretta di Caspoggio, completamente privo di neve residua. Per affrontare questa discesa è necessario indossare i ramponi ed aiutarsi con la piccozza, fare attenzione in questo tratto!
Giunti alla base del ghiacciaio (2600 m), nei pressi del Lago di Musella, ci immettiamo sul comodo sentiero che risale al rifugio Marinelli Bombardieri (2813 m). Continuiamo subito a risalire puntando verso il passo Marinelli Occidentale (3014 m). Da qui proseguiamo per un tratto in mezzo alla pietraia fino a quando inizia il ghiaccio, dove ci imbraghiamo e ci leghiamo.
La traversata del ghiacciaio di Scerscen Superiore è resa particolarmente difficoltosa a causa degli innumerevoli crepacci da aggirare e da superare, è letteralmente un labirinto e ciò allunga non poco i tempi.
Raggiungiamo la base del canalone che dovremmo risalire fino all'attacco della ferrata che conduce al rifugio Marco e Rosa. Anche qui c'è un dedalo di crepacci che blocca la progressione e l'unica opzione è portarsi in corrispondenza della fascia rocciosa a SX (guardando il canalone), per cui la risaliamo "arrangiando" qualche tiro di corda.
Superato questo ostacolo, ci riportiamo sul ghiacciaio, fortunatamente la fascia più pericolosa di crepacci è sotto di noi e quindi riusciamo a risalire fino all'attacco della ferrata. Il pericolo principale in questo tratto è rappresentato dalla caduta di rocce lungo il ghiacciaio, il livello di attenzione va mantenuto sempre al massimo.
Troviamo la ferrata in condizioni di sicurezza a dir poco precarie, in particolar modo nella sua porzione iniziale (ove si può anche dover ricorrere ad un tiro di corta per superare un crepaccio) e con questa ultima fatica dopo oltre 8 ore di avvicinamento arriviamo al rifugio Marco e Rosa.
Il rifugio è moderno e accogliente e la cena è davvero gustosa!
La mattina seguente, attacchiamo alle 6.30 il pendio ghiacciaio che porta alla base delle roccette, dove procediamo con tiri di corda, inizialmente su difficoltà dell'ordine del III° grado e poi sul II°.
Di seguito si alternano tratti su cresta nevosa affilata e tratti su roccette: raggiungiamo prima La Spedla o Punta Perrucchetti (4020 m) - anticima del Bernina - e poco dopo risaliamo l'ultimo pendio roccioso fino alla vetta del Piz Bernina (4049 m), dopo quasi 3 ore dal rifugio.
La discesa fino al rifugio Marco e Rosa non presenta particolari problemi, superiamo le balze rocciose grazie a 2 calate in doppia e di li scendiamo il pendio, privo di crepacci pericolosi.
Affrontiamo di seguito con cautela la discesa in ferrata, in particolare l'ultimo tratto.
La discesa lungo il canalone è resa sfortunatamente adrenalinica dalla continua caduta di sassi dal pendio, tant'è che alcuni ragazzi di altre cordate vengono malauguratamente colpiti.
Giunti sopra la fascia di crepacci, traversiamo verso DX e scendiamo la fascia rocciosa affrontata il giorno precedente in salita, proteggendoci come riusciamo.
Non è al ancora il momento di riposarci perchè dobbiamo attraversare il ghiacciaio di Scerscen, e armarci di pazienza per superare la "ragnatela" di crepacci.
Arriviamo infine nei pressi del passo Marinelli Occidentale, dove ci sleghiamo e sistemiamo tutta l'attrezzatura.
Ritorniamo sulla traccia che scende prima al rifugio Marinelli Bombardieri e costeggia poi il lago di Musella. Poi proseguiamo su sentiero, risalendo poche decine di metri fino alla Bocchetta delle Forbici (2664 m), dalla quale si scende velocemente fino al rifugio Carate Brianza (2636 m).
Continuiamo la lunga discesa che dopo 8 ore e mezza dalla vetta ci riporta nuovamente a Campomoro.
NB 1 : la via normale di salita passa prima dal rifugio Carate Brianza e poi dal rifugio Marinelli Bombardieri. La decisione di passare dal rifugio Bignami e dalla Vedretta di Caspoggio è stata una nostra scelta personale.
NB 2: i tempi indicati sono quelli effettivi della gita e si sono dilatati a causa delle condizioni avverse dal ghiacciaio.
NB 3: la relazione è solitamente indicata come PD+. Le condizioni specifiche in cui l'abbiamo trovata hanno però aumentato notevolmente le difficoltà. Ci sentiamo di sconsigliare la salita alla Marco e Rosa dal versante italiano in stagione avanzata: nel tratto di canale che precede la ferrata, le scariche di massi frequentissime sono state davvero un pericolo non indifferente (in discesa siamo stati costretti a chiamare l'elisoccorso per le 3 cordate davanti a noi colpite dalla caduta di sassi; non per maggiore bravura, me solo per maggiore fortuna ne siamo usciti indenni).
Francesco e Marco
Tourengänger:
francesc92,
Marco_92


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