Sentiero dei Contrabbandieri
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Parecchi anni fa sentii parlare di questo sentiero attrezzato, il Sentiero dei Contrabbandieri, ma non si presentò mai l'occasione... fino ad oggi.
Tra i mille viaggi che mi faccio il week end per andare in montagna riesco pure ad organizzarmi con bus e car sharing per raggiungere l'amica Elena a Verona il lunedì mattina (coincidenza avevo giorno di ferie). Insieme alla sua amica Erica raggiungiamo Paolo a Pregasina, località poco distante da Riva del Garda. La giornata è fantastica!
Dal piccolo parcheggio poco distante dall'enorme statua di Regina Mundi, scendiamo un breve tratto per la strada asfaltata e proseguiamo su strada più stretta, chiusa al traffico, anch'essa asfaltata. Molti ci salgono in bicicletta da Riva. Perdiamo quota e ci infiliamo in un sentiero, punto di partenza del sentiero attrezzato. Il primissimo tratto è poco suggestivo data la presenza di reti protettive (caduta sassi). La traccia si snoda su una cengia a mezza costa della verticale parete rocciosa, a tratti molto stretta ed esposta, a tratti poco più larga e con la vegetazione che oscura un pò l'abisso che ci sta sotto. Il panorama rimane perennemente mozzafiato, con lo sguardo sulla parte nord del Lago di Garda, Riva del Garda, Arco, il Monte Altissimo ed il Monte Baldo. Per quasi tutto il sentiero sono presenti gli spit o dei chiodi per procedere in conserva protetta, ma se non soffrite di vertigini e avete un passo sicuro, non ce ne sarà bisogno, se non in qualche tratto molto più esposto. Sono 4 i tratti più impegnativi:
1- prima prova di coraggio: bisogna passare da una parete di roccia all'altra con l'aiuto di un cavo di acciaio (per le mani). Basta fare una buona spaccata e tutto è passato
2- scaletta mobile fatta di cavi e tubolari in alluminio...nulla di che ma poco stabile
3- altro attraversamento di parete con cavo di acciaio ma in questo passaggio i piedi tornano utili!
4- tratto più impegnativo e fisico che richiede un pò di forza nelle braccia in quanto esposto e leggermente strapiombante, in leggera salita (attenzione se fatto al contrario risulta sicuramente più impegnativo dato che sarebbe in discesa)
Per questi passaggi (1, 3 e 4) abbiamo utilizzato la corda e kit da ferrata per maggiore sicurezza.
Al termine del 4 passaggio impegnativo ci godiamo una merenda all'ombra di un tetto roccioso. Ripreso il cammino raggiungiamo il suo termine in poco tempo, pronti per la ripidissima salita nel bosco (tenere i cavi dell'alta tensione come riferimento). Scendiamo per la strada asfaltata fino all'auto.
NOTA: la tempistica indicata include parecchie pause foto/chiacchiere/cibo.
Tra i mille viaggi che mi faccio il week end per andare in montagna riesco pure ad organizzarmi con bus e car sharing per raggiungere l'amica Elena a Verona il lunedì mattina (coincidenza avevo giorno di ferie). Insieme alla sua amica Erica raggiungiamo Paolo a Pregasina, località poco distante da Riva del Garda. La giornata è fantastica!
Dal piccolo parcheggio poco distante dall'enorme statua di Regina Mundi, scendiamo un breve tratto per la strada asfaltata e proseguiamo su strada più stretta, chiusa al traffico, anch'essa asfaltata. Molti ci salgono in bicicletta da Riva. Perdiamo quota e ci infiliamo in un sentiero, punto di partenza del sentiero attrezzato. Il primissimo tratto è poco suggestivo data la presenza di reti protettive (caduta sassi). La traccia si snoda su una cengia a mezza costa della verticale parete rocciosa, a tratti molto stretta ed esposta, a tratti poco più larga e con la vegetazione che oscura un pò l'abisso che ci sta sotto. Il panorama rimane perennemente mozzafiato, con lo sguardo sulla parte nord del Lago di Garda, Riva del Garda, Arco, il Monte Altissimo ed il Monte Baldo. Per quasi tutto il sentiero sono presenti gli spit o dei chiodi per procedere in conserva protetta, ma se non soffrite di vertigini e avete un passo sicuro, non ce ne sarà bisogno, se non in qualche tratto molto più esposto. Sono 4 i tratti più impegnativi:
1- prima prova di coraggio: bisogna passare da una parete di roccia all'altra con l'aiuto di un cavo di acciaio (per le mani). Basta fare una buona spaccata e tutto è passato
2- scaletta mobile fatta di cavi e tubolari in alluminio...nulla di che ma poco stabile
3- altro attraversamento di parete con cavo di acciaio ma in questo passaggio i piedi tornano utili!
4- tratto più impegnativo e fisico che richiede un pò di forza nelle braccia in quanto esposto e leggermente strapiombante, in leggera salita (attenzione se fatto al contrario risulta sicuramente più impegnativo dato che sarebbe in discesa)
Per questi passaggi (1, 3 e 4) abbiamo utilizzato la corda e kit da ferrata per maggiore sicurezza.
Al termine del 4 passaggio impegnativo ci godiamo una merenda all'ombra di un tetto roccioso. Ripreso il cammino raggiungiamo il suo termine in poco tempo, pronti per la ripidissima salita nel bosco (tenere i cavi dell'alta tensione come riferimento). Scendiamo per la strada asfaltata fino all'auto.
NOTA: la tempistica indicata include parecchie pause foto/chiacchiere/cibo.
Tourengänger:
martynred

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