Basodino Cima Sud (3236m) per la cresta sud
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Il Basodino è una bellissima montagna in alta Val Formazza, che domina la conca di Riale e gli ampi alpeggi soprastanti. Questo itinerario è un interessante alternativa alla popolare via normale che risale il ghiacciao sul versante svizzero. Il percorso si svolge prevalentemente (abbandonato il sentiero a 2600m) su pietraie fino al Passo d'Antabia, da dove la cresta offre alcuni divertenti passaggi di arrampicata molto facile.
Dalla Cascata del Toce o Riale, si prende il sentiero che porta all'Alpe Ghighel dove, appena sbucati sul pianoro, si gira a destra e si prende la sterrata. La si sale per quattro tornanti dopo di che si trovano le indicazioni per il Lago Nero. Fino all'omonimo passo il sentiero è ben segnalato. Fino a qui si incontrano numerose ed imponenti cascate. Il Lago Nero è posto in un luogo spettacolare, come un piccolo fiordo ai piedi dell'elegante Corno Talli.
Dal passo a 2600m si seguono ancora per un po gli ometti fino a quando la traccia svolge nettamente a destra per risalire verso la Bocchetta di Tamia. Qui si hanno due opzioni: salire nel vallone o volgere a sinistra per guadagnare la dorsale/cresta.
Io ho continuato dritto, ho calzato i ramponi sul nevaio ghiacciato e l'ho percorso fino al suo termine 150m più su, da dove ho continuato su sfasciumi e pietraie fino al Passo d'Antabia. Sconsiglio questa opzione se, come me, si sale a fine stagione (da metà agosto in poi) vista la scomodità delle pietraie. Magari a inizio stagione il nevaio è più ampio e si riesce a salire più sopra più comodamente. Consiglio invece la seconda opzione che ho percorso io in discesa, cioè salire per l'evidente dorsale a sinistra (nord) del nevaio. Anche qui si sale sempre su terreno pietroso, ma sicuramente più comodo del precedente.
Dal Passo d'Antabia (3033m) si segue l'evidente cresta che sale al Basodino. Soprattutto la prima parte, sul filo di cresta, offre roccia decente e divertente, mentre dopo i tratti di arrampicata si alternano a tratti su pietraia e sfasciumi. Fare attenzione al ripido ed esposto versante elvetico. Se non si vuole arrampicare si può comunque stare sul versante italiano evitando cosi tutte le maggiori difficoltà tecniche.
Si arriva cosi sulla Cima Sud del Basodino. Un'affilata cresta separa questa dalla cima principale, quaranta metri più alta. Io non l'ho percorsa per l'esposizione su tutti e due i versanti e per la roccia che ho trovato bagnata dopo i giorni precedenti di pioggia. Sembra comunque fattibile facendo molta, molta attenzione. La roccia non è ottima e non si possono commettere errori.
Comunque anche la Cima Sud offre un colpo d'occhio incredibile su tutta l'Ossola, il Ticino, i quattromila del Vallese e dell'Oberland.
Note:
Dalla Cascata del Toce o Riale, si prende il sentiero che porta all'Alpe Ghighel dove, appena sbucati sul pianoro, si gira a destra e si prende la sterrata. La si sale per quattro tornanti dopo di che si trovano le indicazioni per il Lago Nero. Fino all'omonimo passo il sentiero è ben segnalato. Fino a qui si incontrano numerose ed imponenti cascate. Il Lago Nero è posto in un luogo spettacolare, come un piccolo fiordo ai piedi dell'elegante Corno Talli.
Dal passo a 2600m si seguono ancora per un po gli ometti fino a quando la traccia svolge nettamente a destra per risalire verso la Bocchetta di Tamia. Qui si hanno due opzioni: salire nel vallone o volgere a sinistra per guadagnare la dorsale/cresta.
Io ho continuato dritto, ho calzato i ramponi sul nevaio ghiacciato e l'ho percorso fino al suo termine 150m più su, da dove ho continuato su sfasciumi e pietraie fino al Passo d'Antabia. Sconsiglio questa opzione se, come me, si sale a fine stagione (da metà agosto in poi) vista la scomodità delle pietraie. Magari a inizio stagione il nevaio è più ampio e si riesce a salire più sopra più comodamente. Consiglio invece la seconda opzione che ho percorso io in discesa, cioè salire per l'evidente dorsale a sinistra (nord) del nevaio. Anche qui si sale sempre su terreno pietroso, ma sicuramente più comodo del precedente.
Dal Passo d'Antabia (3033m) si segue l'evidente cresta che sale al Basodino. Soprattutto la prima parte, sul filo di cresta, offre roccia decente e divertente, mentre dopo i tratti di arrampicata si alternano a tratti su pietraia e sfasciumi. Fare attenzione al ripido ed esposto versante elvetico. Se non si vuole arrampicare si può comunque stare sul versante italiano evitando cosi tutte le maggiori difficoltà tecniche.
Si arriva cosi sulla Cima Sud del Basodino. Un'affilata cresta separa questa dalla cima principale, quaranta metri più alta. Io non l'ho percorsa per l'esposizione su tutti e due i versanti e per la roccia che ho trovato bagnata dopo i giorni precedenti di pioggia. Sembra comunque fattibile facendo molta, molta attenzione. La roccia non è ottima e non si possono commettere errori.
Comunque anche la Cima Sud offre un colpo d'occhio incredibile su tutta l'Ossola, il Ticino, i quattromila del Vallese e dell'Oberland.
Note:
- Consiglio questo percorso a chi vuole salire il Basodino da solo, evitando il crepacciato ghiacciao
- Al Passo d'Antabia si trova una sosta per calarsi in doppia sul versante svizzero, il che permette di scendere alla Bocchetta di Tamia o al Piano delle Creste.
- Per la traccia GPS della mia gita: https://www.strava.com/activities/2638000724
Tourengänger:
tomarent

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