Pizzo Ruggia (m 2289) - Val Vigezzo.
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Il Pizzo Ruggia è una piramide erbosa con una estesa placconata che degrada sul versante sud-est. E’ una facile e poco faticosa (se ci si aiuta prendendo la cabinovia) escursione alla portata di tutti fin alla Bocchetta di Ruggia. Il tratto che porta alla cima richiede un po’ di attenzione, in particolare con terreno bagnato.
LOCALITA' DI PARTENZA. Piana di Vigezzo (m 1720).
ATTREZZATURA. Da escursionismo.
DIFFICOLTÀ. Fino all’Alpe di Ruggia non vi sono difficoltà: è classificabile poco più che turistico (T1). Le difficoltà non sono molto maggiori anche oltre, fino ala Bocchetta di Ruggia. Oltre, per salire alla cima, la traccia si fa incerta e in qualche tratto: in corrispondenza dell’attraversamento di una liscia placconata inclinata, e nell’ultimo tratto su terreno instabile, bisogna prestare attenzione (T3).
QUOTA MASSIMA: m 2289, in cima al Pizzo Ruggia.
QUOTA MINIMA: m 1720, a Piana di Vigezzo.
SVILUPPO: km 8,90.
TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO: 4 ore 10’.
TEMPO DI SALITA: 2 ore 30’.
TEMPO DI DISCESA: 1 ora 40’.
DESCRIZIONE PERCORSO. Da Piana di Vigezzo (m 1720) si imbocca il viottolo sulla desta del bar ristorante “Ratagin” fino a raggiungere una larga strada sterrate che, probabilmente, in inverno viene trasformata in pista da sci (forse è una pista da sci che in estate viene usata come strada). Piegando leggermente a sinistra, la strada si trasforma in un largo sentiero che attraversa il pendio fino a raggiungere la Bocchetta di Moino (m 1974), contrassegnata da una Edicola votiva e da un monumento ligneo che rappresenta uno “spallone” a grandezza naturale.
Dalla bocchetta si prosegue scendendo ne versante opposto, su ampio sentiero, per raggiungere poco dopo il primo dei laghetti del Moino, dove sorge il Rifugio Greppi (m 1915). Il Greppi, più che un rifugio è un bivacco, essendo incustodito; è chiuso e per accedervi bisogna procurarsi le chiavi a Santa Maria Maggiore. Il laghetto, di origine naturale, verso vale è chiuso da una rudimentale diga per aumentarne la capacità.
Sempre su agevole sentiero, proseguendo in direzione nord-ovest, perdendo leggermente quota in pochi minuti si raggiunge l’Alpe di Ruggia (m 1888), che sorge nelle vicinanze del secondo laghetto, anche esso chiuso, verso valle, da un rudimentale sbarramento per incrementarne la capacità idrica.
Poco sopra l’Alpe si raggiunge un sentiero che porta alla Bocchetta di Ruggia (m 1990, 15 minuti di cammino dall’Alpe di Ruggia). A questa punto si piega a destra e, seguendo esili tracce, si prende a salire lungo la linea di cresta.; raggiungendo presto delle lisce placche rocciose inclinate verso valle che, con terreno asciutto il loro attraversamento non presenta particolari difficoltà: hanno un buon grip (in caso di terreno bagnato richiedono parecchia attenzione). La pendenza si fa via via più sostenuta e, superato un tratto su terreno instabile, si perviene alla cima (m 2289, 35 minuti dalla bocchetta).
Per il ritorno si percorre a ritroso la traccia della salita.
METEO. Cielo parzialmente coperto con nubi basse da condensa. Nel pomeriggio le nubi si sono diradate lasciando il cielo quasi completamente sereno. Temperatura elevata, la minima nel corso dell'escursione è stata di 25°. Vento assente.
FREQUENTAZIONE: Incontrato qualche escursionista fino al primo laghetto; poi il deserto.
COMPAGNI: Andrea, Manuela, Paolo, Anna, Jacopo e Paola.
LOCALITA' DI PARTENZA. Piana di Vigezzo (m 1720).
ATTREZZATURA. Da escursionismo.
DIFFICOLTÀ. Fino all’Alpe di Ruggia non vi sono difficoltà: è classificabile poco più che turistico (T1). Le difficoltà non sono molto maggiori anche oltre, fino ala Bocchetta di Ruggia. Oltre, per salire alla cima, la traccia si fa incerta e in qualche tratto: in corrispondenza dell’attraversamento di una liscia placconata inclinata, e nell’ultimo tratto su terreno instabile, bisogna prestare attenzione (T3).
QUOTA MASSIMA: m 2289, in cima al Pizzo Ruggia.
QUOTA MINIMA: m 1720, a Piana di Vigezzo.
SVILUPPO: km 8,90.
TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO: 4 ore 10’.
TEMPO DI SALITA: 2 ore 30’.
TEMPO DI DISCESA: 1 ora 40’.
DESCRIZIONE PERCORSO. Da Piana di Vigezzo (m 1720) si imbocca il viottolo sulla desta del bar ristorante “Ratagin” fino a raggiungere una larga strada sterrate che, probabilmente, in inverno viene trasformata in pista da sci (forse è una pista da sci che in estate viene usata come strada). Piegando leggermente a sinistra, la strada si trasforma in un largo sentiero che attraversa il pendio fino a raggiungere la Bocchetta di Moino (m 1974), contrassegnata da una Edicola votiva e da un monumento ligneo che rappresenta uno “spallone” a grandezza naturale.
Dalla bocchetta si prosegue scendendo ne versante opposto, su ampio sentiero, per raggiungere poco dopo il primo dei laghetti del Moino, dove sorge il Rifugio Greppi (m 1915). Il Greppi, più che un rifugio è un bivacco, essendo incustodito; è chiuso e per accedervi bisogna procurarsi le chiavi a Santa Maria Maggiore. Il laghetto, di origine naturale, verso vale è chiuso da una rudimentale diga per aumentarne la capacità.
Sempre su agevole sentiero, proseguendo in direzione nord-ovest, perdendo leggermente quota in pochi minuti si raggiunge l’Alpe di Ruggia (m 1888), che sorge nelle vicinanze del secondo laghetto, anche esso chiuso, verso valle, da un rudimentale sbarramento per incrementarne la capacità idrica.
Poco sopra l’Alpe si raggiunge un sentiero che porta alla Bocchetta di Ruggia (m 1990, 15 minuti di cammino dall’Alpe di Ruggia). A questa punto si piega a destra e, seguendo esili tracce, si prende a salire lungo la linea di cresta.; raggiungendo presto delle lisce placche rocciose inclinate verso valle che, con terreno asciutto il loro attraversamento non presenta particolari difficoltà: hanno un buon grip (in caso di terreno bagnato richiedono parecchia attenzione). La pendenza si fa via via più sostenuta e, superato un tratto su terreno instabile, si perviene alla cima (m 2289, 35 minuti dalla bocchetta).
Per il ritorno si percorre a ritroso la traccia della salita.
METEO. Cielo parzialmente coperto con nubi basse da condensa. Nel pomeriggio le nubi si sono diradate lasciando il cielo quasi completamente sereno. Temperatura elevata, la minima nel corso dell'escursione è stata di 25°. Vento assente.
FREQUENTAZIONE: Incontrato qualche escursionista fino al primo laghetto; poi il deserto.
COMPAGNI: Andrea, Manuela, Paolo, Anna, Jacopo e Paola.
Tourengänger:
Alberto C.

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