Anello della Farcletta digl Lai Pingt
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Oggi siamo in sei, la meta è Sufers da cui partiremo per fare un grande anello che ci porterà alla Cufercalhütte ed alla Farcletta digl Lai Pingt, scendere all'omonimo lago e poi deviare a destra e dirigersi verso Promischur da cui raggiungeremo il Lai da Vons e ridiscendere quindi a Sufers.
Raggiungiamo la capanna, dove facciamo una lunga sosta, poi ci dirigiamo verso la ben visibile Farcletta digl Lai Pingt, c'è ancora abbastanza neve ma la traccia è battuta e non ci sono difficoltà. Al di là della forcella la neve è più abbondante ma, visto che la pendenza non è eccessiva, abbiamo l'opportunità di fare delle belle scivolate e raggiungere così in maniera rapida e divertente il Lai Pingt. Breve sosta e ripartiamo in direzione di Nera, una baita isolata ai piedi della parete settentrionale del Piz Calandari, attraversiamo la Raptgusa sul ponte a quota 2085 metri ed in breve eccoci alla baita, poco oltre potremmo deviare a destra e, seguendo il sentiero che passa per Fops, salire al Piz Calandari e tornare alla Cufercalhütte però essendo un versante Nord la neve sarà decisamente più abbondante. Breve discussione poi decidiamo di fare, come preventivato, il giro più lungo che ci porterà a Promischur con meno dislivello.
Dall'alpeggio prendiamo la stradina che, passando a fianco della grande antenna, ci porta al Lai da Vons, qui Antonella, non allenata per fare un giro tanto lungo, da i primi segni di cedimento. A questo punto decido di scendere di corsa a Sufers, recuperare l'auto e salire con questa a Foppa per evitarle gli ultimi chilometri.
Ho qualche timore perchè la strada è consortile e riservata agli aventi diritto, non vorrei essere fermato e dovermi dilungare in spiegazioni e giustificazioni in tedesco o in romancio, lingue che non parlo certo fluentemente. Sono fortunato: evidentemente, vista l'ora, tutti si sono già ritirati per cenare, non incontro nessuno ed in breve sono a Foppa dove carico Antonella e Giovanna e anche qualche zaino degli altri.
Quando sono a Sufers Antonella si è ripresa, poco dopo arrivano gli altri e possiamo partire per rientrare a casa.
Bella gita in luoghi incantevoli, il dislivello non è eccessivo ma lo sviluppo non è indifferente.
Raggiungiamo la capanna, dove facciamo una lunga sosta, poi ci dirigiamo verso la ben visibile Farcletta digl Lai Pingt, c'è ancora abbastanza neve ma la traccia è battuta e non ci sono difficoltà. Al di là della forcella la neve è più abbondante ma, visto che la pendenza non è eccessiva, abbiamo l'opportunità di fare delle belle scivolate e raggiungere così in maniera rapida e divertente il Lai Pingt. Breve sosta e ripartiamo in direzione di Nera, una baita isolata ai piedi della parete settentrionale del Piz Calandari, attraversiamo la Raptgusa sul ponte a quota 2085 metri ed in breve eccoci alla baita, poco oltre potremmo deviare a destra e, seguendo il sentiero che passa per Fops, salire al Piz Calandari e tornare alla Cufercalhütte però essendo un versante Nord la neve sarà decisamente più abbondante. Breve discussione poi decidiamo di fare, come preventivato, il giro più lungo che ci porterà a Promischur con meno dislivello.
Dall'alpeggio prendiamo la stradina che, passando a fianco della grande antenna, ci porta al Lai da Vons, qui Antonella, non allenata per fare un giro tanto lungo, da i primi segni di cedimento. A questo punto decido di scendere di corsa a Sufers, recuperare l'auto e salire con questa a Foppa per evitarle gli ultimi chilometri.
Ho qualche timore perchè la strada è consortile e riservata agli aventi diritto, non vorrei essere fermato e dovermi dilungare in spiegazioni e giustificazioni in tedesco o in romancio, lingue che non parlo certo fluentemente. Sono fortunato: evidentemente, vista l'ora, tutti si sono già ritirati per cenare, non incontro nessuno ed in breve sono a Foppa dove carico Antonella e Giovanna e anche qualche zaino degli altri.
Quando sono a Sufers Antonella si è ripresa, poco dopo arrivano gli altri e possiamo partire per rientrare a casa.
Bella gita in luoghi incantevoli, il dislivello non è eccessivo ma lo sviluppo non è indifferente.
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