Mont Las d'Arvè 2259 m-Mont de Prial 2424 m e Lose Bianche 2435 m
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La sorpresa la troviamo a Fontainemore, 12° e un freschetto che ci costringe a coprirci…
Lasciata l’auto all’entrata del paese, raggiungiamo il visibile ponte di pietra, lo attraversiamo e poco dopo troviamo i cartelli per Borney. L'escursione, normalmente, parte sopra Borney, ai posteggi delle pareti di roccia. Avendo però letto della bella mulattiera di Fontainemore e pensando di salire solo al Mont de Prial, decidiamo di partire dal basso.
Effettivamente fino a Borney la mulattiera esiste ed è bella, la continuazione fino al cartello per Saroun, meglio farla seguendo la strada perché i tagli ancora intuibili sono completamente invasi da erba altissima, in compenso ci sono, se le vedi, le fragole!
Dopo due tagli, rinunciamo a cercarne altri e seguiamo la strada fino al cartello segnavia. Da subito vediamo che non passa molta gente. Fino all’alpeggio di Rounginé (dove termina la strada probabilmente aperta solo ai residenti), è una lotta tra rovi e ortiche, dopo di che la situazione migliora e giungiamo alle belle case Walser di Saroun. Breve sosta e ripartiamo. Da qualche anno è stato, teoricamente, aperto un sentiero che mette in collegamento Saroun al Vallone del Kiry, sulla cartina non c’è ma c'è sul GPS. La nostra grande fortuna però è stata che, proprio oggi, un gruppo di sei volontari ha deciso di pulire tale sentiero. Una grande fortuna perché il tratto, non ancora pulito, era completamente invisibile nascosto tra mughi, rododendri e quant’altro. Da quanto ci hanno riferito, il sentiero è così da parecchio. I pochi passaggi non sono riusciti a creare una traccia. Incrociamo i volontari in più riprese, avendo cominciato la pulizia in punti diversi e, con ognuno, ci fermiamo a chiacchierare e ringraziare. Li troviamo piacevolmente sorpresi della nostra presenza e del conseguente collaudo della pulizia!
Giunti sulla sterrata per Nantrè la seguiamo fino all’alpe dove facciamo sosta per fare il punto della situazione. Da qui un sentiero bollato dovrebbe salire al Mont de Prial però, la cresta sembra tutta fattibile e molto allettante. Decidiamo quindi di salire a vista puntando prima il Mont Las d’Arvè e quindi proseguire in cresta finchè ne avremo voglia.
Prendiamo come riferimento un grosso ometto a dx del vallone ma, man mano che saliamo, ci accorgiamo che stiamo salendo troppo. Infatti una volta in cresta, il Mont Las d’Arvè, è sotto di noi, con un ometto poco visibile. Lasciati gli zaini, scendiamo per recuperarlo…Risaliti, riprendiamo la cresta scendendo ad un ampio colle. Riprendiamo a salire e raggiungiamo il Mont de Prial.
Breve sosta e decidiamo di proseguire per la Lose Bianche, non si capisce come sia l’ultimo tratto ma fino all’anticima non ci sono problemi.
Scendiamo al colle, croce, e riprendiamo la salita raggiungendo l’anticima. Rientrando, vedremo che potevamo evitare questa salita perché la traccia, ometti, passa sotto. Avremmo evitato anche un passaggino un po’ delicato in cresta.
Ultimi metri su pietraia e poi ometto e sosta pranzo! Panorama super!
Torniamo alla croce sul colle e scendiamo all’Alpe Prial e quindi seguendo dei grossi omettoni scendiamo il vallone fino al cambio di pendenza, dove ci spostiamo più a sx andando a prendere il sentiero bollato. Giunti a Nantrè seguiamo per poco la sterrata, poi individuiamo la traccia del sentiero con qualche bollo ancora visibile. Fino al primo alpeggio Chalasc, penso, è difficile trovare la vecchia traccia e i bolli. Da qui il sentiero è stato pulito e la discesa si fa più piacevole. Potrebbe essere che puliranno anche le parti mancanti ma, al momento, dove non è stato fatto, l’erba arriva alla vita!
Bella escursione, in zona poca frequentata. Cresta facile e molto piacevole con panorama strepitoso. La sconsiglierei con la nebbia vista la scarsa visibilità del sentiero anche se non ci sono pericoli. La cresta si può raggiungere tranquillamente in qualsiasi punto, meglio stando verso dx o puntando direttamente la croce dell’alpe Prial. Abbondanti fonti d’acqua lungo tutto il percorso.
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