Basta un Nipiol per la Val dell'Opol. (P. Dossi, P. Val Mora, M. Caprello).
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Lungo quella cresta mi mancava la terza e ultima cima, Punta dei Dossi, mai salita. Incredibilmente trovo in rete l'immagine di una vecchia cartina dei sentieri della bassa Val dell'Opol, sembra roba dell'altro secolo ma tanto mi basta per dire che si può tentare la salita da N e non per cresta.
Parto da Colpiano via Grumello, un piccolissimo agglomerato di case dove è difficile trovare posto, poi seguo la strada asfaltata sino al bivio dove a sx si va ad un agriturismo, mentre a destra si prosegue lungo una bella sterrata. Lì c'è una baita dove è possibile riempire le borracce. Dopo 10/15 minuti la sterrata si restringe e dopo aver attraversato un paio di volte il torrente lungo il bel sentiero, prima che la traccia stessa termini nel torrente sulla destra un'altra bella traccia si inerpica nel fitto bosco. La pioggia del giorno prima rende tutto molto scivoloso.
Pian paino che salgo noto un sacco di tracce, forse create da animali selvatici o forse sono una fitta rete dove i cacciatori locali conoscono palmo per palmo il bosco, non essendoci nulla di segnato punto più o meno dritto verso la cresta. Non è sempre facile districarsi, tra l'altro qualche smottamento ha reso la traccia ancora più infame, ma tant'è, il Gps mi dice che sto andando nella direzione giusta e questo mi basta. Ad un certo punto sbuco su una stretta sterrata, cosa che non mi aspettavo di trovare, noto una piccola croce a memoria, poi una flebile bollatura non ufficiale (B/R) oltre a qualche sverniciata di colore indefinito forse fatta negli anni '80; visto che girando a dx la sterrata scende (forse verso Ronco), piego a sx e seguo il sentiero e la sua bollatura. Dopo poco la traccia si restringe e con attenzione sbuco finalmente sulla cresta dove è presente un roccolo.
Piego tutto a sx, seguendo una stretta traccia flebilmente bollata, poco dopo devio di qualche metro dal sentiero che corre 3/4 metri sotto la cresta ed in pochi passi mi ritrovo sulla Punta dei Dossi che sinceramente pensavo meno anonima. Ora non mi resta che seguire la traccia che prosegue verso la Punta Val Mora, che aggiro con un traversino erboso e a tratti un po esposto, ritrovata la cresta piego a dx e salgo sulla Punta Val Mora dove la visuale abbraccia tutto il Lago d'Iseo. Ritorno sui miei passi e sempre per cresta concludo il trittico arrivando al Monte Caprello, ci si arriva senza patemi, bisogna stare attenti solo in un paio di passaggi. Visto che sono partito tardi e devo ritornare presto oggi smollo un previsto ravanage e ritorno all'auto dallo stesso sentiero.
Nota 1): .......... Dosso
DOSSO.
Salirci da sto lato non è poi così uno spasso,
se cammino a cazz'imperio poi attraverso un fosso,
i sassi che si muovon producono fracasso.
Dosso,
son solo come un cane e questo è uno spasso,
tentenno sul bagnato ma poi ritrovo il passo,
saltare sulle rocce porterebbe ad un prolasso.
Dosso,
beh, ora mi rilasso, la cima è lì a ridosso,
mi godo questo bosco in modo assai ortodosso,
sognando Emil Svensson lavoro il legno bosso.
Il sentiero l'ho trovato per questo son promosso, ma in fondo mi domando: che cazzo è mai sto Dosso?
A' la prochaine! Menek
Parto da Colpiano via Grumello, un piccolissimo agglomerato di case dove è difficile trovare posto, poi seguo la strada asfaltata sino al bivio dove a sx si va ad un agriturismo, mentre a destra si prosegue lungo una bella sterrata. Lì c'è una baita dove è possibile riempire le borracce. Dopo 10/15 minuti la sterrata si restringe e dopo aver attraversato un paio di volte il torrente lungo il bel sentiero, prima che la traccia stessa termini nel torrente sulla destra un'altra bella traccia si inerpica nel fitto bosco. La pioggia del giorno prima rende tutto molto scivoloso.
Pian paino che salgo noto un sacco di tracce, forse create da animali selvatici o forse sono una fitta rete dove i cacciatori locali conoscono palmo per palmo il bosco, non essendoci nulla di segnato punto più o meno dritto verso la cresta. Non è sempre facile districarsi, tra l'altro qualche smottamento ha reso la traccia ancora più infame, ma tant'è, il Gps mi dice che sto andando nella direzione giusta e questo mi basta. Ad un certo punto sbuco su una stretta sterrata, cosa che non mi aspettavo di trovare, noto una piccola croce a memoria, poi una flebile bollatura non ufficiale (B/R) oltre a qualche sverniciata di colore indefinito forse fatta negli anni '80; visto che girando a dx la sterrata scende (forse verso Ronco), piego a sx e seguo il sentiero e la sua bollatura. Dopo poco la traccia si restringe e con attenzione sbuco finalmente sulla cresta dove è presente un roccolo.
Piego tutto a sx, seguendo una stretta traccia flebilmente bollata, poco dopo devio di qualche metro dal sentiero che corre 3/4 metri sotto la cresta ed in pochi passi mi ritrovo sulla Punta dei Dossi che sinceramente pensavo meno anonima. Ora non mi resta che seguire la traccia che prosegue verso la Punta Val Mora, che aggiro con un traversino erboso e a tratti un po esposto, ritrovata la cresta piego a dx e salgo sulla Punta Val Mora dove la visuale abbraccia tutto il Lago d'Iseo. Ritorno sui miei passi e sempre per cresta concludo il trittico arrivando al Monte Caprello, ci si arriva senza patemi, bisogna stare attenti solo in un paio di passaggi. Visto che sono partito tardi e devo ritornare presto oggi smollo un previsto ravanage e ritorno all'auto dallo stesso sentiero.
Nota 1): .......... Dosso
DOSSO.
Salirci da sto lato non è poi così uno spasso,
se cammino a cazz'imperio poi attraverso un fosso,
i sassi che si muovon producono fracasso.
Dosso,
son solo come un cane e questo è uno spasso,
tentenno sul bagnato ma poi ritrovo il passo,
saltare sulle rocce porterebbe ad un prolasso.
Dosso,
beh, ora mi rilasso, la cima è lì a ridosso,
mi godo questo bosco in modo assai ortodosso,
sognando Emil Svensson lavoro il legno bosso.
Il sentiero l'ho trovato per questo son promosso, ma in fondo mi domando: che cazzo è mai sto Dosso?
A' la prochaine! Menek
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Menek

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