Pietra di Bismantova - Via Oppio

Quando anche a Finale danno tempo incerto e uggioso bisogna inventarsi qualcosa di nuovo... E così ci ritroviamo diretti verso gli Appennini Emiliani... che storia!
Usciti dall'autostrada, cominciamo ad attraversare campi cosparsi da bellissimi papaveri rossi sgargianti e colline verdi.
Aggirata l'ennesima collinetta, ecco che ci appare all'improvviso un grande scoglio roccioso che si alza dal terreno isolato da qualunque altra altura, come se volesse dominare solo lui l'intero paesaggio circostante.
Arrivati all'attacco della Via Oppio, ad aspettarci c'è una roccia stranissima, o almeno strana per noi abituati al calcare e al granito: sembra quasi di arrampicare su una grande massa di sabbia solidificata, e il primo approccio per me non è proprio dei migliori... Ma pian pianino comincio a prenderci gusto a questa arrampicata strana sempre a diedro e alla fine mi sono divertita da matti!

Dal posteggio (q. 881 m), salire in direzione della Pietra di Bismantova e risalire le gradinate che portano al Rifugio della Pietra (q. 890 m). Poco prima del Rifugio, seguire la traccia di sentiero che si stacca in leggera discesa sulla destra (seguire le indicazioni per la via ferrata). 
Passare sotto al Settore del Pilastro Giallo, quindi dopo un caratteristico passaggio sotto ad un masso incastrato, proseguire ancora per poche decine di metri lungo il sentiero fino a raggiungere l'attacco della Via Oppio (q. 920 m). 

L'attacco della Oppio non è contrassegnato da alcun nome alla base della parete, ma è facilmente riconoscibile grazie alla presenza del grande diedro al cui centro si erge imponente una grossa pianta di fico.
La via si articola in 4 lunghezze di corda per uno sviluppo totale di 130 metri circa. Nonostante le difficoltà abbastanza contenute di massimo V grado (UIAA), la via non è affatto da sottovalutare per alcuni fattori: per la roccia inusuale, per l'arrampicata costante a diedro e per le protezioni molto distanti l'una dall'altra. 
Soste tutte già attrezzate anche per eventuali calate (sconsigliate). Portare qualche cordino e friends fino al 3 della BD.
Sconsigliato lo zaino perchè in alcuni punti risulta difficile (e stretto!!!) passare.

L1: dal sentiero, risalire le facili rocce un poco disturbate dalla vegetazione fino a portarsi alla base del grande diedro che caratterizza la via. Con arrampicata per nulla banale, risalire il diedro giallastro che diventa poi un camino fino alla sosta  -    IV, IV+    50m
L2: tiro chiave della via: sfruttando la parete sulla destra per la schiena, vincere i primi metri resi ulteriormente delicati dalla roccia un po' liscia a causa dei numerosi passaggi e portarsi sotto all'imponente fico, oltrepassato il quale (più facile sulla sua sinistra) le difficoltà si fanno minori fino alla successiva sosta  -   V, IV+    20m
L3: proseguire verticali nel diedro camino che, nella parte finale, svolta leggermente a destra. Raggiunto un vecchio anellone cementato è possibile fare sosta sotto la spaccatura, oppure (come abbiamo fatto noi) vincere la spaccatura leggermente strapiombante con arrampicata atletica ed adrenalinica. Al termine di questo stranissimo passo è possibile attrezzare una sosta (scomoda) sulla parete di sinistra  -    IV+, IV, IV+    35m
L4: proseguire lungo il diedro-camino che, dopo il primo resinato, svolta leggermente a sinistra fino a raggiungere l'ampio pianoro sommitale della Pietra di Bismantova  -    IV+, IV, V-    30m

Dalla vetta della Pietra di Bismantova (q. 1041 m), scendere lungo il sentiero n°697 e 697bis. Ad un bivio dove la mulattiera scende decisa, tenere la sinistra e costeggiare la parete rocciosa fino a raggiungere l'eremo. Da qui si torna brevemente al Rifugio della Pietra (q. 890 m) e quindi alla macchina.

con Peru, Dani e Giacomo