Pietra di Bismantova


Publiziert von cai56 , 24. September 2023 um 18:11. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Emilia-Romagna
Tour Datum:21 September 2023
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 2:30
Aufstieg: 394 m
Abstieg: 372 m
Strecke:Circolare 7,38 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Reggio Emilia si sale verso l'Appennino in direzione di Castelnovo ne' Monti; qui si trovano numerose indicazioni per la Pietra. Parcheggio a pagamento nel piazzale di arrivo, oppure parecchi posti liberi (ufficiali) nell'ultimo tratto di strada.

L'idea iniziale sarebbe stata quella di percorrere un tratto del crinale appenninico a cavallo fra le province di Parma e Massa-Carrara, nei dintorni del Lago Santo, all'interno del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano; le indicazioni meteorologiche all'ultimo momento si sono fatte imprecise ed un poco contraddittorie fra i vari siti consultati e... risultato: al massimo mezza giornata veramente bella ed asciutta a disposizione. Quindi, con ripiegamento abbastanza ovvio, ci spostiamo alla non lontanissima Pietra di Bismantova, che nessuno di noi due conosce da vicino.


Trovato parcheggio nello slargo più ampio prima del termine della strada, subito a sinistra si trovano indicazioni ed ampio viottolo sterrato che indirizzano al Rifugio della Pietra; distinguendo fra le molte frecce apposte sulle numerose paline (attorno alla Pietra - e sulla sua sommità - è un labirinto di sentieri) decidiamo di effettuare il giro più lungo possibile per conoscere l'ambiente e raggiungere l'altopiano di vetta. Seguire il sentiero dell'anello basso sembra la scelta migliore. La carrareccia si stacca sulla sinistra del piazzale di parcheggio sulla verticale dell'Eremo: è una larga traccia percorribile da biciclette e cavalli; inizialmente attraversa pianeggiante alla base - ma molto lontano - del punto più alto e verticale della muraglia, dove si sviluppano le vie d'arrampicata classiche e la ferrata più vecchia: la vista degli insoliti pilastri e dei muri verticali o strapiombanti è discretamente impressionante. La via attraversa boschetti di ceduo misto e, portandosi gradualmente verso est, si accosta a campi coltivati e a vaste estensioni di terreni incolti; un buon punto panoramico si protende verso il paese di Campolungo dalla sommità di un dosso (area di sosta e pannelli descrittivi). Poco oltre si raggiunge il sito archeologico di Campo Pianelli dove vennero trovati pochi reperti dell'Età del Bronzo e dove, attualmente ricostruita, si trovava anche un'area sepolcrale. Questo versante della Pietra (nord-est e poi nord) è caratterizzato dall'assenza di notevoli verticali e da una pendenza addolcita rivestita da folti boschi di querce e da colate franose di enormi blocchi di calcarenite (la roccia sedimentaria tipica dell'area). Il sentiero, lasciata alle spalle la Cà del Lavastrel, volge decisamente in salita a sinistra e, percorso un largo corridoio erboso, con qualche curva fra le querce, raggiunge il plateau sommitale della Pietra di Bismantova. I sentieri sono molti e si intersecano fra boschetti e radure per tutta la superficie della montagna, ma ovviamente risulta più suggestivo seguire la traccia che percorre tutto il bordo della muraglia nel suo settore più alto e verticale. Si esce dal bosco proprio accanto al termine della Ferrata degli Alpini (un po' inquietante il corrimano fatto con tubi idraulici di scarso diametro) e poi si prosegue fino al punto culminante costituito da una spianata rocciosa con tavolo/altare di pietra; seguendo il margine roccioso - con infinita visuale sul mare di colline tutto attorno -  si passa sulla verticale dell'eremo e del rifugio e si raggiunge una zona anfrattuosa della muraglia: torri, pilastri, colatoi e camini si addensano nell'ultimo tratto di roccia discretamente compatta (infatti sono numerosi, e di ogni epoca, gli ancoraggi di uscita delle tante vie alpinistiche). Completando il giro della Pietra, si torna nella zona boschiva ritrovando il sentiero di salita; si prosegue quindi sull'anello basso lasciando a destra le indicazioni per la seconda ferrata (più breve e semplice, di cui è consentito anche il percorso in discesa) e trovando il tratto più impervio dell'intero giro. Si tratta della via più corta per raggiungere la sommità partendo dal rifugio e il conseguente frequentatissimo passaggio ha messo allo scoperto molti sassi: un tratto iniziale - come una sorta di trincea in ripida discesa dilavata dalle piogge - è assistito da corde fisse poste a corrimano. Un traverso pianeggiante scorre proprio alla base di pareti strapiombanti (numerosi monotiri di alta difficoltà) di una roccia fragile e polverosa; da ultimo, passando poco sopra gli edifici di servizio del rifugio, si raggiunge il piazzaletto dell'eremo, da cui in breve si torna al parcheggio. Per non rifare la stessa via di salita, dopo aver accostato un paio di massi attrezzati con viette di bassa difficoltà, torniamo al punto di partenza seguendo la carrozzabile (lunga e monotona: non vale la pena).

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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