Regagno (m.1627)
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Mancavamo da un pò di tempo dalla splendida Valsolda, osservata il giorno prima dalle dolci dorsali intelvesi. Automatico quindi tornarvi scegliendo una delle sue cime più belle, isolate e panoramiche, ovvero il Regagno, picco che divide la Valsolda dalla Val Rezzo e posto su una tormentata dorsale che culmina nella Cima di Fojorina e l'imponente Torrione.
L'itinerario per giungervi è piuttosto semplice seppur relativamente lungo: da Dasio (m.580) si tocca dapprima le cascine di Rancò (m.768), da cui parte una bella mulattiera che si può scegliere di seguire integralmente sino al bivio per il Passo Stretto, o abbandonare temporaneamente - come da noi fatto - scendendo all'interno della suggestiva gola in cui scorre il torrente Soldo. Ritornati sul percorso principale si segue il "Sentiero delle quattro valli" in una suggestiva e stretta valle con belle formazioni calcaree giungendo al gelido Passo Stretto (m.1102) dove calpestiamo brevemente l'unica neve. Da qui si sale costantemente in una faggeta dominata da sculture, bastioni e cattedrali di roccia tra le più significative, intriganti e selvagge della Valsolda pervenendo alle baite in legno dell'Alpe Fiorina (m.1348), ove la sosta è d'obbligo. Si prosegue con pendenza più decisa verso la Bocchetta di Regagno giungendo a una selletta in cui il bosco pare indicare l'ingresso a una nuova dimensione, in quanto i faggi terminano per lasciar posto ai mughi. A sinistra il sentiero marcato prosegue verso il Passo di Fojorina, e qui bisogna abbandonarlo all'altezza di un faggio con bollatura giallorossa/biancorossa, affrontando l'ultimo tratto tra i faggi e pervenendo all'attacco di una crestina rocciosa coi primi mughi che si risale in breve giungendo a un colletto. Si traversa su sentiero di capre verso sinistra portandosi sotto la bifida vetta del Regagno, alla cui sommità si trova un paletto metallico visibile da lontano: per ripidi prati e con un breve passaggio di II° (evitabile) si giunge in vetta, da cui il panorama è meritevole ed ampio benchè chiuso ad ovest dalla cresta Torrione-Fojorina.
Il ritorno avviene per il medesimo percorso.
L'itinerario per giungervi è piuttosto semplice seppur relativamente lungo: da Dasio (m.580) si tocca dapprima le cascine di Rancò (m.768), da cui parte una bella mulattiera che si può scegliere di seguire integralmente sino al bivio per il Passo Stretto, o abbandonare temporaneamente - come da noi fatto - scendendo all'interno della suggestiva gola in cui scorre il torrente Soldo. Ritornati sul percorso principale si segue il "Sentiero delle quattro valli" in una suggestiva e stretta valle con belle formazioni calcaree giungendo al gelido Passo Stretto (m.1102) dove calpestiamo brevemente l'unica neve. Da qui si sale costantemente in una faggeta dominata da sculture, bastioni e cattedrali di roccia tra le più significative, intriganti e selvagge della Valsolda pervenendo alle baite in legno dell'Alpe Fiorina (m.1348), ove la sosta è d'obbligo. Si prosegue con pendenza più decisa verso la Bocchetta di Regagno giungendo a una selletta in cui il bosco pare indicare l'ingresso a una nuova dimensione, in quanto i faggi terminano per lasciar posto ai mughi. A sinistra il sentiero marcato prosegue verso il Passo di Fojorina, e qui bisogna abbandonarlo all'altezza di un faggio con bollatura giallorossa/biancorossa, affrontando l'ultimo tratto tra i faggi e pervenendo all'attacco di una crestina rocciosa coi primi mughi che si risale in breve giungendo a un colletto. Si traversa su sentiero di capre verso sinistra portandosi sotto la bifida vetta del Regagno, alla cui sommità si trova un paletto metallico visibile da lontano: per ripidi prati e con un breve passaggio di II° (evitabile) si giunge in vetta, da cui il panorama è meritevole ed ampio benchè chiuso ad ovest dalla cresta Torrione-Fojorina.
Il ritorno avviene per il medesimo percorso.
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