Monte Casto, Monte Marca, Monte Moncerchio, Monte Cavajone
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Visto il meteo nuvoloso, girovagare per boschi non mi dispiace per nulla e quindi ne approfitto per andare alla ricerca di alcune cime sconosciute nel biellese e "già che ci sono", una volta giunto al Bocchetto Sessera, deciderò di allungare il giro per completare la serie di cimette poste lungo la dorsale della Panoramica Zegna.
Raggiunta Camandona, frazione Cerale, seguo la strada asfaltata fino alla frazione Faletti, dove inizia il sentiero L63 lungo una sterrata ma purtroppo, poco dopo, il passaggio mi viene bloccato da alcuni cani in libertà. Sono soprattutto due cani simili ai pastori maremmani ad essere particolarmente incazzosi e visto che il tragitto da compiere nelle "loro" terre sembra lunghetto devo per forza di cose trovare un'altra strada ... però accidenti ... mi sembra che negli ultimi tempi gli incontri con cani potenzialmente aggressivi sia molto aumentato durante le escursioni.
Il percorso prevedeva un ampio semicerchio per raggiungere la località Trabbia ma altri sentieri non ne vedo segnati, ne sulla mappa cartacea e neanche su quella del gps. Decido comunque di tentare una variante "a muzzo" scendendo per boschi al sottostante Lago di Ponte Vittorio per poi provare a risalire ancora "a muzzo" sul versante opposto ... e oggi questa sorta di "audacia" verrà premiata ... ben più di una volta!
La discesa, nonostante il terreno umido, avviene senza difficoltà e giunto al lago, scopro che la piccola diga non è percorribile. Fortunatamente un signore mi indica un sentiero che per un buon tratto effettua il periplo del lago. Ciò mi permette di raggiungere la sponda opposta, da dove inizierò la mia risalita su "terreno libero". Dopo un tratto di risalita incrocio una mulattiera (non segnata da nessuna parte) che sembra tagliare il versante verso sud. La seguo per un tratto ma questa sembra rimanere sempre a mezza costa e quindi, quando il sotto bosco si fa meno intenso, inizio a risalire, sbucando sulla mulattiera a poca distanza da Trabbia, che raggiungo in breve.
Alla fine devo dire che questa deviazione mi ha fatto risparmiare un po' di sviluppo senza aggiungere dislivello ... quasi da consigliare.
Da Trabbia inizio la salita per il Monte Casto, seguendo i sentieri in generale ben segnalati. Dal Casto si scende alla Sella di Pratetto e poi, su asfalto, alla vicina omonima località dove, prima del dovuto, scendo per cercare il sentiero E87. Avrei dovuto giungere fino alla Capanna Volpi per trovare la via più agevole ma ad ogni modo i prati percorsi non sono ripidi. Imboccato il giusto sentiero, questo mi porta agevolmente al Bocchetto Sessera, "cuore" della Panoramica Zegna.
Nonostante il clima nebbioso, la tentazione di chiudere con le cime nei dintorni è forte e quindi imbocco a gran carriera il sentiero F3 per il Monte Marca che transita prima dal Monte Marchetta. La cima del Marca è raggiunta da impianti sciistici e sulla vetta vera e propria c'è un rifugio ... quindi non è certo una gran cima ... ma ormai sappiamo che quando la scimmia chiama ...
Proseguo sempre lungo dorsale fino al Monte Moncerchio per scendere successivamente alla Bocchetta di Campo dove ero giunto durante l'escursione alla Rocca d'Argimonia. Questa volta però svolto verso nord e scendo fino ad immettermi sul sentiero F7 che seguo verso il Bocchetto Sessera. Non potendo tralasciare il Monte Massaro faccio una deviazione fino in vetta per poi scendere lungo il versante opposto (occhio a non perdersi con le nebbie) fino ad incrociare il sentiero che punta all'Alpe Scheggiola ma che io non raggiungo, deviando prima per tornare nuovamente al Bocchetto Sessera.
Di fronte al Bocchetto imbocco il sentiero L61 con conseguente breve e rapida deviazione alla piacevole cima del Monte Cavajone, di fatto il principale obiettivo ad inizio giornata. Proseguo in discesa toccando la non-cima del Monte Terlo e poi superato l'ennesimo guado ... guadi in cui fin dal mattino ho rinunciato a cercare di non bagnarmi, viste le condizioni cariche di acqua di ogni singolo rigagnolo ... trovo l'avvio di un sentierino non marcato e poco visibile, non segnato sulle mappe cartacea ma invece presente sulle mappe gps. Questo sentiero dovrebbe condurre in salita a Bielmonte e la zona della Panoramica Zegna ma io lo sfrutto nella prima parte... seguendolo e abbandonandolo non essendo sempre ben chiaro dove passa ... per provare a giungere sul Monte Bricche ... inutile cima sopra Camandona.
Raggiunto il Monte Bricche, questo mio ultimo "azzardo", ad un'oretta dal buio, viene premiato abbondantamente con la scoperta di un comodissimo sentiero (segnato con bolli gialli sul terreno ma non segnato su nessuna mappa in mio possesso), che dal Monte scende diretto verso il Santuario del Mazzucco, evitandomi così di tornare sui miei passi lungo il poco visibile e scivoloso sentiero appena percorso e risparmiandomi anche un bel tocco di sviluppo.
Giunto a pochi metri dal Santuario lo raggiungo per curiosità per poi tornare all'incrocio e proseguire sul Sentiero L61 che mi riporta a Camandona, concludendo così una bella giornata ricca di sorprese e varianti.
Raggiunta Camandona, frazione Cerale, seguo la strada asfaltata fino alla frazione Faletti, dove inizia il sentiero L63 lungo una sterrata ma purtroppo, poco dopo, il passaggio mi viene bloccato da alcuni cani in libertà. Sono soprattutto due cani simili ai pastori maremmani ad essere particolarmente incazzosi e visto che il tragitto da compiere nelle "loro" terre sembra lunghetto devo per forza di cose trovare un'altra strada ... però accidenti ... mi sembra che negli ultimi tempi gli incontri con cani potenzialmente aggressivi sia molto aumentato durante le escursioni.
Il percorso prevedeva un ampio semicerchio per raggiungere la località Trabbia ma altri sentieri non ne vedo segnati, ne sulla mappa cartacea e neanche su quella del gps. Decido comunque di tentare una variante "a muzzo" scendendo per boschi al sottostante Lago di Ponte Vittorio per poi provare a risalire ancora "a muzzo" sul versante opposto ... e oggi questa sorta di "audacia" verrà premiata ... ben più di una volta!
La discesa, nonostante il terreno umido, avviene senza difficoltà e giunto al lago, scopro che la piccola diga non è percorribile. Fortunatamente un signore mi indica un sentiero che per un buon tratto effettua il periplo del lago. Ciò mi permette di raggiungere la sponda opposta, da dove inizierò la mia risalita su "terreno libero". Dopo un tratto di risalita incrocio una mulattiera (non segnata da nessuna parte) che sembra tagliare il versante verso sud. La seguo per un tratto ma questa sembra rimanere sempre a mezza costa e quindi, quando il sotto bosco si fa meno intenso, inizio a risalire, sbucando sulla mulattiera a poca distanza da Trabbia, che raggiungo in breve.
Alla fine devo dire che questa deviazione mi ha fatto risparmiare un po' di sviluppo senza aggiungere dislivello ... quasi da consigliare.
Da Trabbia inizio la salita per il Monte Casto, seguendo i sentieri in generale ben segnalati. Dal Casto si scende alla Sella di Pratetto e poi, su asfalto, alla vicina omonima località dove, prima del dovuto, scendo per cercare il sentiero E87. Avrei dovuto giungere fino alla Capanna Volpi per trovare la via più agevole ma ad ogni modo i prati percorsi non sono ripidi. Imboccato il giusto sentiero, questo mi porta agevolmente al Bocchetto Sessera, "cuore" della Panoramica Zegna.
Nonostante il clima nebbioso, la tentazione di chiudere con le cime nei dintorni è forte e quindi imbocco a gran carriera il sentiero F3 per il Monte Marca che transita prima dal Monte Marchetta. La cima del Marca è raggiunta da impianti sciistici e sulla vetta vera e propria c'è un rifugio ... quindi non è certo una gran cima ... ma ormai sappiamo che quando la scimmia chiama ...
Proseguo sempre lungo dorsale fino al Monte Moncerchio per scendere successivamente alla Bocchetta di Campo dove ero giunto durante l'escursione alla Rocca d'Argimonia. Questa volta però svolto verso nord e scendo fino ad immettermi sul sentiero F7 che seguo verso il Bocchetto Sessera. Non potendo tralasciare il Monte Massaro faccio una deviazione fino in vetta per poi scendere lungo il versante opposto (occhio a non perdersi con le nebbie) fino ad incrociare il sentiero che punta all'Alpe Scheggiola ma che io non raggiungo, deviando prima per tornare nuovamente al Bocchetto Sessera.
Di fronte al Bocchetto imbocco il sentiero L61 con conseguente breve e rapida deviazione alla piacevole cima del Monte Cavajone, di fatto il principale obiettivo ad inizio giornata. Proseguo in discesa toccando la non-cima del Monte Terlo e poi superato l'ennesimo guado ... guadi in cui fin dal mattino ho rinunciato a cercare di non bagnarmi, viste le condizioni cariche di acqua di ogni singolo rigagnolo ... trovo l'avvio di un sentierino non marcato e poco visibile, non segnato sulle mappe cartacea ma invece presente sulle mappe gps. Questo sentiero dovrebbe condurre in salita a Bielmonte e la zona della Panoramica Zegna ma io lo sfrutto nella prima parte... seguendolo e abbandonandolo non essendo sempre ben chiaro dove passa ... per provare a giungere sul Monte Bricche ... inutile cima sopra Camandona.
Raggiunto il Monte Bricche, questo mio ultimo "azzardo", ad un'oretta dal buio, viene premiato abbondantamente con la scoperta di un comodissimo sentiero (segnato con bolli gialli sul terreno ma non segnato su nessuna mappa in mio possesso), che dal Monte scende diretto verso il Santuario del Mazzucco, evitandomi così di tornare sui miei passi lungo il poco visibile e scivoloso sentiero appena percorso e risparmiandomi anche un bel tocco di sviluppo.
Giunto a pochi metri dal Santuario lo raggiungo per curiosità per poi tornare all'incrocio e proseguire sul Sentiero L61 che mi riporta a Camandona, concludendo così una bella giornata ricca di sorprese e varianti.
Tourengänger:
Andrea!

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Kommentare (7)