Archeologia alpina nei dintorni di San Rocco - Valle Antigorio
|
||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Battendo a tappeto zone più o meno note in cerca di passaggi non documentati, capita a volte di fare delle scoperte inattese.
E' questo il caso del giro che ho fatto ieri con Ferruccio: mentre stavamo risalendo il versante dell'Alpe Busin, a circa 1180 m di quota, lungo il sentiero ufficiale San Rocco - Alpe Groppo, ci siamo imbattuti in una teoria di ometti che porta verso il profondo canale del Rio Usella, uno degli angoli più selvaggi delle montagne ossolane.
Al termine di un traverso, in parte su terreno ripido ed esposto, si giunge nella forra in un punto stretto tra alte pareti, oltre il quale è impossibile proseguire senza adeguate attrezzature e capacità.
Il percorso è descritto (ma lo avremmo scoperto dopo...) sul sito del Cica Rude Clan.
Sappiamo così che la forra è stata esplorata in più battute, nel 2014 e nel 2016, anno in cui sono stati posti gli ometti.
Quello che forse potrà interessare gli appassionati di archeologia alpina, è che poi abbiamo trovato una balma con un tetto naturale veramente notevole, per forma ed estensione.
Sotto e sopra la balma ci sono dei ruderi azzerati, abbandonati sicuramente da tempo immemore ma ancora riportati sulla mappa catastale del comune di Premia (link), sulla dorsale della quota 1531 CNS, a Nord dell'Alpe Busin di Sotto. In realtà non sappiamo con certezza il nome nemmeno di quello che io chiamo Alpe Busin di Sotto (cioè il gruppo di ruderi indicato sulla CNS alla quota di 1527 m) perché sulla Mappa Rabbini ci sono solo le scritte "I Busini", chiaramente corrispondenti alla quota 1696 CNS, e "I Bocchi", dove la CNS segna un gruppo di baite alla quota di 1431 m.
I nuclei intermedi sono rappresentati sulla mappa catastale ottocentesca privi di nome.
Ormai prossimi a San Rocco, con una breve deviazione verso Nord dal cartello con la scritta "I Bochi 930 m" (La Brusata per la prima IGM, come confermato anche da un locale, senza nome sulla Mappa Rabbini), andremo a vedere un altro edificio indicato sulla mappa catastale, trovando una grande stalla con fienile ancora in buono stato.
Annotazioni
I ruderi e la balma si possono raggiungere sia dal basso che dall'alto, con delle deviazioni rispetto al sentiero ufficiale per l'Alpe Busin. Noi ci siamo arrivati dal canale del Rio Usella, traversando su tracce di animali alla base di una parete.
L'accesso ai ruderi dall'alto è di facile orientamento e non presenta difficoltà vere e proprie, quello dal basso comporta invece l'aggiramento di alcune fasce rocciose, concatenando i pochi brandelli di un tortuoso, inevidente, sentiero. Noi lo abbiamo percorso in discesa e questo spiega perché le foto siano in ordine inverso rispetto alla descrizione.
La carta svizzera rappresenta in modo sostanzialmente corretto i principali salti di roccia presenti nella zona e si è rivelata di aiuto nella scelta dei passaggi.
Accesso ai ruderi dall'alto
Da San Rocco si percorre il sentiero per l'Alpe Groppo fino alla balma dell'Alpe Busin di sotto, visibile sulla sinistra (salendo) a circa 1570 m di quota. Una traccia traversa a nord in leggera discesa e, giunta sul colmo della dorsale successiva, si abbassa verso la quota 1531 CNS, dove si trovano due ruderi azzerati.
Uno di essi presenta una caratteristica panca di pietra ricavata nel muro esterno. Si scende lungo la dorsale poggiando sul fianco rivolto a Nord (tracce di sentiero) fino alla caratteristica balma citata nell'introduzione (1480 m circa).
Il sentiero scende ancora lungo la dorsale fino ad un piccolo pianoro che ospita un altro rudere (1460 m circa). L'epoca è ignota ma dopo il crollo del tetto, in mezzo a questi muri, ha fatto in tempo a crescere, morire e marcire un grande albero, probabilmente un larice...
Accesso ai ruderi dal basso
Da San Rocco si percorre il sentiero per l'Alpe Groppo fino a circa 1300 m di quota. Senza traccia, si traversa a Nord portandosi al di sopra di una scarpata rocciosa. Sempre senza traccia, si prosegue in piano nella medesima direzione fino ad una giavina (brandelli di sentiero) alla base di una parete, che si aggira in senso orario, arrivando su un piccolo pianoro con delle grandi rocce scure. Poggiando a Nord si guadagna il poggio successivo, preceduto da altri resti di sentiero. Si sale ancora su una traccia che poggia sul fianco rivolto Nord, fino al più basso dei ruderi azzerati. Da qui in avanti, con percorso più evidente, si raggiungono prima la balma, poi i ruderi superiori.
E' questo il caso del giro che ho fatto ieri con Ferruccio: mentre stavamo risalendo il versante dell'Alpe Busin, a circa 1180 m di quota, lungo il sentiero ufficiale San Rocco - Alpe Groppo, ci siamo imbattuti in una teoria di ometti che porta verso il profondo canale del Rio Usella, uno degli angoli più selvaggi delle montagne ossolane.
Al termine di un traverso, in parte su terreno ripido ed esposto, si giunge nella forra in un punto stretto tra alte pareti, oltre il quale è impossibile proseguire senza adeguate attrezzature e capacità.
Il percorso è descritto (ma lo avremmo scoperto dopo...) sul sito del Cica Rude Clan.
Sappiamo così che la forra è stata esplorata in più battute, nel 2014 e nel 2016, anno in cui sono stati posti gli ometti.
Quello che forse potrà interessare gli appassionati di archeologia alpina, è che poi abbiamo trovato una balma con un tetto naturale veramente notevole, per forma ed estensione.
Sotto e sopra la balma ci sono dei ruderi azzerati, abbandonati sicuramente da tempo immemore ma ancora riportati sulla mappa catastale del comune di Premia (link), sulla dorsale della quota 1531 CNS, a Nord dell'Alpe Busin di Sotto. In realtà non sappiamo con certezza il nome nemmeno di quello che io chiamo Alpe Busin di Sotto (cioè il gruppo di ruderi indicato sulla CNS alla quota di 1527 m) perché sulla Mappa Rabbini ci sono solo le scritte "I Busini", chiaramente corrispondenti alla quota 1696 CNS, e "I Bocchi", dove la CNS segna un gruppo di baite alla quota di 1431 m.
I nuclei intermedi sono rappresentati sulla mappa catastale ottocentesca privi di nome.
Ormai prossimi a San Rocco, con una breve deviazione verso Nord dal cartello con la scritta "I Bochi 930 m" (La Brusata per la prima IGM, come confermato anche da un locale, senza nome sulla Mappa Rabbini), andremo a vedere un altro edificio indicato sulla mappa catastale, trovando una grande stalla con fienile ancora in buono stato.
Annotazioni
I ruderi e la balma si possono raggiungere sia dal basso che dall'alto, con delle deviazioni rispetto al sentiero ufficiale per l'Alpe Busin. Noi ci siamo arrivati dal canale del Rio Usella, traversando su tracce di animali alla base di una parete.
L'accesso ai ruderi dall'alto è di facile orientamento e non presenta difficoltà vere e proprie, quello dal basso comporta invece l'aggiramento di alcune fasce rocciose, concatenando i pochi brandelli di un tortuoso, inevidente, sentiero. Noi lo abbiamo percorso in discesa e questo spiega perché le foto siano in ordine inverso rispetto alla descrizione.
La carta svizzera rappresenta in modo sostanzialmente corretto i principali salti di roccia presenti nella zona e si è rivelata di aiuto nella scelta dei passaggi.
Accesso ai ruderi dall'alto
Da San Rocco si percorre il sentiero per l'Alpe Groppo fino alla balma dell'Alpe Busin di sotto, visibile sulla sinistra (salendo) a circa 1570 m di quota. Una traccia traversa a nord in leggera discesa e, giunta sul colmo della dorsale successiva, si abbassa verso la quota 1531 CNS, dove si trovano due ruderi azzerati.
Uno di essi presenta una caratteristica panca di pietra ricavata nel muro esterno. Si scende lungo la dorsale poggiando sul fianco rivolto a Nord (tracce di sentiero) fino alla caratteristica balma citata nell'introduzione (1480 m circa).
Il sentiero scende ancora lungo la dorsale fino ad un piccolo pianoro che ospita un altro rudere (1460 m circa). L'epoca è ignota ma dopo il crollo del tetto, in mezzo a questi muri, ha fatto in tempo a crescere, morire e marcire un grande albero, probabilmente un larice...
Accesso ai ruderi dal basso
Da San Rocco si percorre il sentiero per l'Alpe Groppo fino a circa 1300 m di quota. Senza traccia, si traversa a Nord portandosi al di sopra di una scarpata rocciosa. Sempre senza traccia, si prosegue in piano nella medesima direzione fino ad una giavina (brandelli di sentiero) alla base di una parete, che si aggira in senso orario, arrivando su un piccolo pianoro con delle grandi rocce scure. Poggiando a Nord si guadagna il poggio successivo, preceduto da altri resti di sentiero. Si sale ancora su una traccia che poggia sul fianco rivolto Nord, fino al più basso dei ruderi azzerati. Da qui in avanti, con percorso più evidente, si raggiungono prima la balma, poi i ruderi superiori.
Tourengänger:
atal

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (6)