Pizzo dell’Uomo (2686 m) con i ramponi


Publiziert von siso , 10. Juni 2018 um 18:45.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum: 9 Juni 2018
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   CH-UR   Gruppo Pizzo Lucendro 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 800 m
Strecke:Cascina di Rodont (1969 m) – Cassina di Giacobbe (2157 m) – Lago superiore d’Orsino (2388 m) – Lago superiore d’Orsirora (2444 m) – Passo d’Orsirora (2528 m) – Pizzo dell’Uomo (2686 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita Airolo – Passo del San Gottardo – Brüggloch (1903 m) – Vecchia strada del Passo – Lago di Rodont (1957 m) – Parcheggio 60 m a sud della Cascina di Rodont (1969 m).
Unterkunftmöglichkeiten:Albergo San Gottardo Ospizio.
Kartennummer:C.N.S. No. 1251 – Val Bedretto - 1:25000; C.N.S. No. 1231 – Urseren - 1:25000; C.N.S. No. 255S – Sustenpass – 1:50000; C.N.S. No. 265S – Nufenenpass – 1:50000.

È probabilmente il Pizzo dell’Uomo meno conosciuto e meno visitato del Canton Ticino. È, infatti, la vetta che si erge al confine tra la Witenwasserental (Uri) e la Valle del Lago di Lucendro (Ticino).

Il buon Brenna lo descrive come “cima riposante”: d’accordo, ma sicuramente non con tutta la neve che copre ancora oggi quei crinali!

In ogni caso, è sicuramente una vetta affascinante, con una cresta nord di salita che richiede l’uso delle mani e oggi pure dei ramponi. 

 

Inizio dell’escursione: ore 6:05

Fine dell’escursione: ore 13:00

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1014 hPa

Temperatura alla partenza: 4,5°C

Temperatura all’arrivo: 15°C

Isoterma di 0° alle 9:00: 3700 m

Velocità media del vento: 0 km/h

Sorgere del sole: 5:33

Tramonto del sole: 21:17

 

La sveglia suona alle 3:25; a un quarto alle sei transito dal Passo del San Gottardo, con alcuni sciatori in partenza per la Fibbia o per il Lucendro. Siamo agli sgoccioli: dei muraglioni di neve che contornavano la strada presso il Lago di San Carlo non rimane nulla. In una settimana la neve si è sciolta in grande quantità. Proseguo fino al confine tra Ticino e Uri, a Brüggloch (1903 m), quindi imbocco la vecchia strada che risale verso il valico. Alla sinistra osservo per la prima volta la Cascina dei Morti (1960 m), un edificio che aveva una funzione omologa alla Cappella dei Morti, posta sul versante sud del Passo. Qui, in attesa di più degna sepoltura, erano deposti i corpi dei viandanti di religione sconosciuta deceduti sul percorso, per sfinimento, malattia oppure travolti dalle slavine.

Il Lago di Rodont (1957 m), che fino a sabato scorso era completamente gelato, oggi e privo di ghiaccio. Sui suoi bordi ci sono numerosi pescatori; hanno parcheggiato auto e camper nello spiazzo dove intendevo fermarmi: non c’è più un posto libero. Poco male, trovo un altro slargo 60 m dopo la Cascina di Rodont (1969 m).

Nel baule dell’auto ho pala, sonda, artva, gamasce, bastoncini di riserva, guanti di riserva, piccozza, sci, scarponi da sci, scarponi da montagna, ciaspole, ramponi con barrette corte e lunghe, per adattarli eventualmente agli scarponi da sci: non si sa mai…

Dopo una rapida occhiata al pendio che devo affrontare decido di lasciare gli sci in auto e di fissare le racchette da neve allo zaino.

Alle 6:05 parto sulla piana inzuppata dell’alpeggio, fra i romici nascenti. In poco più di un’ora arrivo alla conca che ospita il Lago d’Orsino (2284 m), ancora completamente gelato. Continuo, lungo lo stesso percorso di sabato scorso, fino a poco sotto il Lago superiore d’Orsino (2388 m), quindi mi dirigo verso il sentiero estivo, sul versante Ovi d’Orsino. Qui decido di montare i ramponi. Anche se la neve non è particolarmente gelata, le punte mi garantiscono una migliore presa e una camminata più efficiente.

La veduta sul Lago d’Orsino è fantastica, ma ancora più seducente è l’apparizione improvvisa del Lago superiore d’Orsirora (2244 m). Si assapora una pace incredibile! Non c’è un alito di vento, non un gracchio di corvo, né un rombo di motocicletta.

                                       Lago superiore d'Orsirora (2444 m)

Sono le 8:13; alla sinistra, nell’oblò di un bancone di nebbia, appare il Pizzo Lucendro; almeno una ventina di sciatori sono già quasi in vetta. Anche gli irriducibili dello sciescursionismo presto saranno comunque costretti ad ammainare bandiera bianca: è questione di giorni.

Sono affascinato dal turchese della corona d’acqua che contorna il lago gelato. Mi avvicino al suo bordo meridionale per scattare delle foto, quindi risalgo il pendio fino alla Gatscholalücke (2528 m) o Passo d’Orsirora. Il valico permette di scendere, via Giltnasen e la Gerental, in 2 ore fino a Realp.

La cresta nord del Pizzo dell’Uomo, vista da qui, non è così innocua come sembrerebbe da lontano. Bene ho fatto a portare i ramponi; forse sarebbe stato meglio se avessi portato anche la piccozza. Una malaugurata scivolata sul ripido fianco est mi condurrebbe fino alle gelide acque del Lago superiore della Valletta. Il versante occidentale è ancora più inclinato. Strada facendo mi tranquillizzo: i ramponi fanno buona presa e i tratti di terreno misto mi consentono una piacevole progressione su blocchi di granito, intercalati da tracce di sentiero e mini ometti di pietra.

Dopo 3 h 30 min di camminata sulla neve, posso affermare Pizzo dell’Uomo (2686 m) geschafft!

Conquisto per la seconda volta questa bella cima, sette anni dopo la prima salita. Per l’ennesima volta sono indotto ad affermare che con la neve il paesaggio alpino è più affascinante!

Non c’è il libro di vetta: mi limito quindi alla foto dell’omino con la bandierina svizzera e all’abituale carrellata a 360 gradi. Tenendomi ad una distanza di sicurezza dal cornicione di neve, percorro un centinaio di metri in direzione dello Siwerbenhorn, giusto per avere delle prospettive leggermente diverse.

La discesa si svolge con una temperatura molto elevata, che mi stimola a camminare in maglietta, senza guanti, e con i ramponi fino alla Cascina di Giacobbe.

 

Prima giornata estiva, sia per la temperatura dell’aria sia per la frequenza di escursionisti, di pescatori, di ciclisti, di motociclisti e di turisti al Passo del San Gottardo. L’abbondante neve caduta quest’inverno si è sciolta molto velocemente negli ultimi giorni, annullando così il vantaggio rispetto ad anni con minori quantitativi. Basti pensare che l’apertura della strada del valico è avvenuta con soli quattro giorni di ritardo rispetto all’anno scorso.

Oggi ho portato a spasso gli sci nell’auto e le racchette da neve fissate allo zaino.

 

Tempo di salita: 3 h 30 min

Tempo totale: 6 h 55 min

Tempi parziali

Cascina di Rodont (1969 m) – Cassina di Giacobbe (2157 m): 35 min

Cassina di Giacobbe (2157 m) – Passo d’Orsirora (2528 m): 2 h 10 min

Passo d’Orsirora (2528 m) – Pizzo dell’Uomo (2686 m): 45 min

Pizzo dell’Uomo (2686 m) – Cascina di Rodont (1969 m): 1 h 40 min

Dislivello in salita: 800 m

Sviluppo complessivo: 10,0 km

Difficoltà: T3

Coordinate Pizzo dell’Uomo: 682.985 / 157.865

Copertura della rete cellulare: Swisscom, zone senza segnale

Libro di vetta: no

Tourengänger: siso


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Kommentare (6)


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Daniele66 hat gesagt:
Gesendet am 10. Juni 2018 um 21:13
Confermo bella cima Complimenti...Daniele66

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. Juni 2018 um 21:19
Grazie Daniele!
Bella cima e poco frequentata in primavera!
siso.

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 12. Juni 2018 um 22:54
Posti splendidi che ho visto sempre e solo d'estate ... ma così hanno tutto un altro fascino ... complimenti sia per il giro che per le foto !

ciao Giorgio

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. Juni 2018 um 10:31
Secondo me sono più belli in inverno/primavera: la neve dà un tocco magico!
Grazie Giorgio, ciao!

gbal hat gesagt:
Gesendet am 16. Juni 2018 um 19:17
Pensavo al tuo "solito" Pizzo dell'Uomo e invece questi ti è un po' "meno" solito.
Bravo siso (3:25....mamma mia!)

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. Juni 2018 um 19:38
Quest'anno ho rinunciato al Pizzo Lucendro, cima che ho raggiunto tante volte, per sfruttare la settimana di tempo utile per salire con gli sci il Pizzo d'Orsirora. Purtroppo, il sabato successivo non era già più possibile con gli sci conquistare anche il Pizzo dell'Uomo. È stato comunque bellissimo, con innumerevoli spunti fotografici, che hanno giustificato l'alzataccia.
Ciao Giulio, a presto!


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