La Zeda Skialp
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Giusto per non incappare in un altro "incerto" week.end... su tre giorni almeno uno buono ci sarà... prendo un'uscita feriale per togliermi dalla testa, una volta per tutte, questa "variante Skialp" della Zeda dal versante N.
Il percorso segue fedelmente... nel bosco e nel fornale prima del Fornà si va un po' a casaccio... il sentiero tutto ben segnalato e sistemato sino all'Alpe Mazzarocco (1,40h)... fin qui expo S... totalmente privo di neve... scarpe trek ai piedi e scarponi già pronti agganciati agli sci...
Una volta depositato il superfluo, attraverso il torrente trovandomi di colpo in un bel metrozzo di bianco... gelato...
Il sentiero si perde subito e, andando un po' a memoria, provo a passare sci ai piedi la prima scomoda parte del ripido bosco cercando il passaggio tra alcuni risalti rocciosi...
con gli sci non ce la fò... mi tocca mettere i ramponi... ed ecco che per prenderli mi parte... e chi più la fermerà... la scatola "gelato" pro vivande... per oggi si sfameranno tassi e camosci... giusto salvato "al pelo" il termos... se non altro "beviamoci sopra"...
Passate le "roccette", con uno scomodo traverso riesco ad uscire all'ampia conca dell'Alpe Fornà (Inferiore e Superiore) dove non mi resta che proseguire puntando direttamente il passaggio (La Scala) per uscire sui pendii finali che collegano al Piè di Zeda.
Una volta inquadrata la Scala non mi resta che "ramponare e piccozzare" per un breve ma faticoso tratto... le gambe son dentro tutte... per superare la bastionata... e pensare che qui in bella stagione ci passavano anche le vacche... e rimettere gli sci... poi tutto fila liscio sino in vetta...
Monte La Zeda ore 12,40: Tra pause varie, ramponaggi e bla,bla,bla... sono passate cinque orette... e mi tocca anche fermarmi il minimo visto l'intensificarsi della nuvolosità... a nord ci sono già dentro...
...e poi che cosa mangio? la fiocca!
Spellaggio, sciolinata e giù per il bel firn sud della Zeda rientrando di taglio al Piè di Zeda... ancora qualche curvetta su neve così, così, prima di derapare la Scala... più facile che farla a ramponi retrò... e via per i vasti pascoli del Fornà...
Passato il bosco... e recuperate in parte le cibarie... non mi resta che saltare il fiume e ritornare "nel secco"... in direzione Falmenta.
PS: A Calagno c'è un nuovo residente... uno "pseudo" luterano-carmelitano, con saio, cordone e taglio a "scodella"... per il momento non ancora scalzo... che ha preso un alpeggio come fissa dimora...
Stefano scende a valle (da qui ci vuole un'abbondante oretta) quasi tutti i giorni alla ricerca di avanzi o di possibili offerte mangerecce, un po' in stile "Gianfri", giusto, un po' più ordinato...
...chissà quanto resisterà!
Il percorso segue fedelmente... nel bosco e nel fornale prima del Fornà si va un po' a casaccio... il sentiero tutto ben segnalato e sistemato sino all'Alpe Mazzarocco (1,40h)... fin qui expo S... totalmente privo di neve... scarpe trek ai piedi e scarponi già pronti agganciati agli sci...
Una volta depositato il superfluo, attraverso il torrente trovandomi di colpo in un bel metrozzo di bianco... gelato...
Il sentiero si perde subito e, andando un po' a memoria, provo a passare sci ai piedi la prima scomoda parte del ripido bosco cercando il passaggio tra alcuni risalti rocciosi...
con gli sci non ce la fò... mi tocca mettere i ramponi... ed ecco che per prenderli mi parte... e chi più la fermerà... la scatola "gelato" pro vivande... per oggi si sfameranno tassi e camosci... giusto salvato "al pelo" il termos... se non altro "beviamoci sopra"...
Passate le "roccette", con uno scomodo traverso riesco ad uscire all'ampia conca dell'Alpe Fornà (Inferiore e Superiore) dove non mi resta che proseguire puntando direttamente il passaggio (La Scala) per uscire sui pendii finali che collegano al Piè di Zeda.
Una volta inquadrata la Scala non mi resta che "ramponare e piccozzare" per un breve ma faticoso tratto... le gambe son dentro tutte... per superare la bastionata... e pensare che qui in bella stagione ci passavano anche le vacche... e rimettere gli sci... poi tutto fila liscio sino in vetta...
Monte La Zeda ore 12,40: Tra pause varie, ramponaggi e bla,bla,bla... sono passate cinque orette... e mi tocca anche fermarmi il minimo visto l'intensificarsi della nuvolosità... a nord ci sono già dentro...
...e poi che cosa mangio? la fiocca!
Spellaggio, sciolinata e giù per il bel firn sud della Zeda rientrando di taglio al Piè di Zeda... ancora qualche curvetta su neve così, così, prima di derapare la Scala... più facile che farla a ramponi retrò... e via per i vasti pascoli del Fornà...
Passato il bosco... e recuperate in parte le cibarie... non mi resta che saltare il fiume e ritornare "nel secco"... in direzione Falmenta.
PS: A Calagno c'è un nuovo residente... uno "pseudo" luterano-carmelitano, con saio, cordone e taglio a "scodella"... per il momento non ancora scalzo... che ha preso un alpeggio come fissa dimora...
Stefano scende a valle (da qui ci vuole un'abbondante oretta) quasi tutti i giorni alla ricerca di avanzi o di possibili offerte mangerecce, un po' in stile "Gianfri", giusto, un po' più ordinato...
...chissà quanto resisterà!
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ciolly
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