Cima di Piazzo Mt. 2057
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Prosegue la nostra due giorni tra la Valtellina e la Valsassina.
Dopo il bivacco Gusmeroli, la meta di oggi è la cima di Piazzo in Valsassina.
Partiamo da Moggio, superata la stazione a valle della funivia, continuiamo sulla strada per il Culmine S. Pietro fino al primo tornante dove lasciamo la macchina in un parcheggio sulla sinistra, dove troviamo una sbarra, oltre la quale inizia la poderale per i piani di Artavaggio.
Un segnavia indica i piani di Artavaggio, ci incamminiamo verso un'area pic-nic con vari tavoloni e panche ignorando una stradina che sale a sinistra.
Entriamo nel bosco e il sentiero è a tratti ricoperto da una lastra di ghiaccio.
Fino all’ex rifugio Casari chiamala come vuoi è ciaspol dry o ciaspole in spalla… il sentiero è pelato come un sanmarzano……!!!!!!
Arrivati all'ex rifugio Casari inizia la prima neve e così mettiamo le ciaspole.
Da Moggio ad Artavaggio il sentiero è piuttosto monotono e nel bosco, ma appena si sbuca sui piani ci accolgono il sole, la neve e la piramide del Sodadura in tutto il loro splendore…..
Ci incamminiamo verso il rifugio Nicola seguendo tracce di ciaspole. Arriviamo al Rifugio che si presenta davvero con una strana architettura e da qui vediamo finalmente la nostra cima. Cominciamo l’avvicinamento e arriviamo al traverso che per fortuna è ben battuto.....
Fatto il traverso iniziamo la ripida salita finale che ci porterà in cima.
Ci guardiamo intorno e cerchiamo di capire quali sono le cime che appaiono in lontananza.
In realtà dalle descrizioni che abbiamo letto per documentarci sul percorso , si parlava sempre di cime delle orobie e genericamente di cime valtellinesi……, così con candore dico a Graziano” Beh saranno le cime della Val Brembana”:
Ad un certo punto il “più esperto” Graziano replica ”Ma scusa, quella non è l’inconfondibile sagoma del Cengalo e quello non è il Disgrazia….”.
Allora io ”Ma dopo il Disgrazia quello è il gruppo del Bernina!!!”.
Che figuraccia non avere riconosciuto tante Maestà…. Ma siamo ancora novellini di queste zone… motivo in più per ritornarci…
E a fine giornata, la meta è un’altra…..!!!!! Inizia la caccia alle mitiche “mattonelle”, naturalmente di TALEGGIO!!!!!
Nadia
Dopo il bivacco Gusmeroli, la meta di oggi è la cima di Piazzo in Valsassina.
Partiamo da Moggio, superata la stazione a valle della funivia, continuiamo sulla strada per il Culmine S. Pietro fino al primo tornante dove lasciamo la macchina in un parcheggio sulla sinistra, dove troviamo una sbarra, oltre la quale inizia la poderale per i piani di Artavaggio.
Un segnavia indica i piani di Artavaggio, ci incamminiamo verso un'area pic-nic con vari tavoloni e panche ignorando una stradina che sale a sinistra.
Entriamo nel bosco e il sentiero è a tratti ricoperto da una lastra di ghiaccio.
Fino all’ex rifugio Casari chiamala come vuoi è ciaspol dry o ciaspole in spalla… il sentiero è pelato come un sanmarzano……!!!!!!
Arrivati all'ex rifugio Casari inizia la prima neve e così mettiamo le ciaspole.
Da Moggio ad Artavaggio il sentiero è piuttosto monotono e nel bosco, ma appena si sbuca sui piani ci accolgono il sole, la neve e la piramide del Sodadura in tutto il loro splendore…..
Ci incamminiamo verso il rifugio Nicola seguendo tracce di ciaspole. Arriviamo al Rifugio che si presenta davvero con una strana architettura e da qui vediamo finalmente la nostra cima. Cominciamo l’avvicinamento e arriviamo al traverso che per fortuna è ben battuto.....
Fatto il traverso iniziamo la ripida salita finale che ci porterà in cima.
Ci guardiamo intorno e cerchiamo di capire quali sono le cime che appaiono in lontananza.
In realtà dalle descrizioni che abbiamo letto per documentarci sul percorso , si parlava sempre di cime delle orobie e genericamente di cime valtellinesi……, così con candore dico a Graziano” Beh saranno le cime della Val Brembana”:
Ad un certo punto il “più esperto” Graziano replica ”Ma scusa, quella non è l’inconfondibile sagoma del Cengalo e quello non è il Disgrazia….”.
Allora io ”Ma dopo il Disgrazia quello è il gruppo del Bernina!!!”.
Che figuraccia non avere riconosciuto tante Maestà…. Ma siamo ancora novellini di queste zone… motivo in più per ritornarci…
E a fine giornata, la meta è un’altra…..!!!!! Inizia la caccia alle mitiche “mattonelle”, naturalmente di TALEGGIO!!!!!
Nadia
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