Sasso Bianco (1645 m) - Skitour
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Ultima escursione del 2017 sulle nevi del versante orientale del Monte Generoso. Dopo un’attesa di alcuni anni, la neve è caduta in quantità sufficiente per una salita con le pelli di foca. Ho così potuto rifare questa gita che mi offre sempre degli scenari straordinari.
Inizio dell’escursione: ore 8:25
Fine dell’escursione: ore 12:55
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1020 hPa
Temperatura alla partenza: -1,5°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3000 m
Temperatura al rientro: 8°C
Sorgere del sole: 8.06
Tramonto del sole: 16.48
Da Maroggia percorro con l’auto la strada della Val Mara passando da Arogno, dal Valico Valmara, fino alle porte di Lanzo d’Intelvi. Raggiunta la località Piano delle Noci proseguo in direzione di Pellio.
Mi trovo nella regione dei Maestri comacini: stuccatori, scultori, artisti, muratori e architetti, che si spinsero a lavorare anche all’estero, in Germania, nella Repubblica Ceca, in Svezia, in Danimarca, in Austria, ecc.
Comacini deriva da “cum machinis” e si riferisce alle impalcature ed argani che questi artigiani utilizzavano nella costruzione delle loro opere.
Passo da Pellio Superiore, il villaggio che ha dato i natali ad uno di questi magistri: Carlo Lurago (Pellio Superiore, 1618 - Passau, 1684), un architetto attivo principalmente a Praga e in Germania, dove progettò la Cattedrale di Passau. Un altro villaggio della zona, Ramponio Verna, ha sfornato dei talentuosi architetti, tra cui Santino Solari (1576 – 1646), che progettò la cupola del Duomo di Salisburgo.
Quattro chilometri più avanti arrivo a Casasco d’Intelvi, il paese di nascita del cantautore Marco Ferradini (28 luglio 1949), noto soprattutto per la canzone “Teorema”, del 1981.
All’inizio del paese, in prossimità della Pizzeria Bellavista, imbocco la lunghissima via Fratelli Terragni, con “cigli indifesi”, che mi porta dagli 800 m circa del villaggio ai 1050 m della località Cascina la Bolla.
Il grande parcheggio è ancora quasi vuoto: sono il terzo escursionista. Le condizioni meteo sono ottime: calma di vento, cielo sereno e temperatura alla partenza di poco sotto gli zero gradi. Alle 8:25 parto dal bivio per l’Alpe Grande, alle spalle dell’Azienda Agricola Abate. Seguo una bellissima traccia di racchette da neve, che sale nella faggeta, sul versante orografico destro della Vallaccia. Questa volta il percorso è libero da rametti e da faggiole. In soli 30 minuti pervengo alla Bocchetta d’Orimento (1275 m).
Da qui via mi aspettano degli scenari che mi emozionano tutte le volte che li posso osservare da vicino, li posso assaporare e fotografare. L’alta Valle Breggia offre dei panorami mozzafiato, degni di un parco naturalistico. Mi aggrego a Federico, Grillo per gli amici, uno degli organizzatori del Rally di Sci-Alpinismo Monte Generoso. La manifestazione, neve permettendo, si tiene tutti gli anni ed è aperta sia agli sciatori sia ai racchettisti. È anche l’occasione per un conviviale pranzo nell’accogliente ristoro dell’Alpe Grande.
Superata la Breggia a circa 1255 m di quota, continuiamo nella radura a sud del Barco dei Montoni. Con una decina di inversioni raggiungiamo il percorso estivo, ai margini della pecceta che solitamente, nella bella stagione, dà rifugio ai cavalli Bisbini.
In località Murelli (1499 m) il panorama diventa grandioso! Oltre alla meta prevista, ammiriamo centinaia di vette innevate, fino al Cengalo e al Badile. A sud un vastissimo mare di nebbia copre la Pianura Padana.
Me la prendo comoda, perché è uno dei crinali che più mi affascinano. La sciata è spesso interrotta da soste fotografiche: è un richiamo irresistibile per me.
Malgrado le frequenti pause e la formazione di uno zoccolo negli ultimi minuti di salita, in sole due ore arrivo al Sasso Bianco (1645 m): geschafft!
Sasso Bianco (1645 m)
Dopo le reciproche congratulazioni con Grillo, mi preparo per la discesa. In pochi minuti arrivano altri escursionisti; portano lo stemma della Squadra di Soccorso Alpino del CAI di Menaggio.
Affronto la discesa nella Valle Erba Fredda, passando dall’Alpe Pesciò di sotto (1250 m), fino alla valletta della Breggia (1172 m), poco sotto l’Alpe Genzago. Rimonto per l’ultima volta le pelli e risalgo il versante occidentale del Monte Crocione fino al crinale a quota 1406 m. Nel frattempo le condizioni meteorologiche sono mutate; un imprevisto corpo nuvoloso copre il cielo. Poco male, la visibilità è ancora buona. Tolte le pelli mi avvio, scansando le stoppie, sul ripido versante che precipita sulla piana della località Bolla, animata da numerose famiglie con bambini, slitte e bob di plastica.
Dopo quasi quattro anni di assenza, ho potuto finalmente rifare l’apprezzata escursione sci-alpinistica al Sasso Bianco. È la classica meta invernale sulle pendici del Monte Generoso, che si svolge in uno dei paesaggi prealpini più suggestivi.
Tempo di salita: 2 h
Tempo totale: 4 h 30 min
Tempi parziali
Parcheggio Cascina La Bolla (1045 m) – Alpe d’Orimento (1275 m): 30 min
Alpe d’Orimento (1275 m) – Sasso Bianco (1645 m): 1 h 30 min
Dislivello: 607 m + 247 m = 854 m
Sviluppo complessivo: 10,5 km
Difficoltà: F
SLF: 2 (moderato)
Coordinate Sasso Bianco: 722'829 / 88'430
Copertura della rete cellulare: Vodafone, numerose zone d’ombra
Libro di vetta: no.
Siamo ormai alla fine dell’anno: è tempo di bilanci.
Il bilancio annuale delle gite compiute è molto soddisfacente.
Escursioni effettuate nel 2017: 61 (23 su terreno, 26 con le pelli di foca, 7 con le racchette da neve, 5 in MTB), tutte con un rapporto in Hikr.org.
Giorni con sci su pista: 5
Vette oltre i tremila metri: 6
La più bella escursione estiva: Rifugio Gnifetti (3647 m) (Valle di Gressoney).
La più bella escursione con le pelli di foca: Breite Krone (3079 m) (Val Fenga, Bassa Engadina).
La più bella escursione con le racchette da neve: Term Bel (2160 m) / Dreibündenstein (Grigioni).
La più bella sciata su pista: Ischgl (Paznauntal, Tirolo).
La più bella escursione in rampichino: Passo del San Gottardo – Passo Scimfüss – Airolo.
Capanne e rifugi visitati: 25 (pernottamenti: 0).
La capanna che ho apprezzato di più: Rifugio Quintino Sella al Felik (3585 m) (Valle d’Aosta).
Il ghiacciaio che ho apprezzato di più: Ghiacciaio del Lys (Valle di Gressoney, Valle d’Aosta).
Giorni passati in montagna nel 2017: 66, di cui 39 sulla neve.
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