Una BOVARINA da battere
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Non è il titolo della Gazzetta dello Sport ...
ma la cronaca di una bella giornata passata a scavare e ripassare la traccia nella neve abbondante e fresca. Di neve ne è caduta parecchia, quindi racchette, ma il pericolo valanghe è quasi massimo, per le nevicate abbondanti e la neve non assestata sotto, quindi la scelta deve cadere su un posto tranquillo e conosciuto. Quindi la nostra amata Bovarina, una vera certezza. Impianti di Campo Blenio aperti e funzionanti, parcheggio nella piazzetta del paese (oggi è giorno lavorativo), passaggio tra le vie del paese. Da tempo non saliamo più dal lato degli impianti, passando dal paese e ricollegandosi alla strada poco dopo l'acquedotto si risparmia parecchia strada, e si possono calzare le ciaspole quasi subito. Troviamo la strada battuta dalle motoslitte, succede spesso ed evita di battere anche questo tratto, bisogna solo tener conto che solitamente le motoslitte salgono all' Alpe Pradasca e ritornano, noi dobbiamo deviare per Ronco di Gualdo, dove si attarversa il torrente per salire in capanna. Ad Orsaria un vento forte solleva nuvole di neve, piuttosto fastidioso, proseguiamo fino al ponte dove troviamo il sentiero invernale intonso, da battere, torniamo sulla strada anche se allunghiamo un pò. Al tornante di Ronco di Gualdo abbandoniamo la strada e su neve alta e soffice iniziamo la "battuta". Ambiente stupendo, ancora più bello per il cielo terso ed azzurro. E' la prima volta, di tante visite, che troviamo bel tempo, solitamente in inverno siamo saliti con pioggia o neve anche intensa. Gimmy inizia a battere verso il ponticello, che troviamo colmo di neve e pericoloso, quindi proseguiamo per guadare il torrente, che è ben coperto dalla neve. Ora uno strappo di bella ed intensa salita, la neve è tutta da battere ma Paolo è un trattore, e solca la neve conoscendo il percorso ed aiutandosi con le bollature su piante e pilastri della corrente elettrica. Arriviamo al bivio che porta al parcheggio estivo sotto l'Alpe Pradasca, ora siamo completamente immersi nel bosco di abeti con i rami completamente carichi di neve, semplicemente meraviglioso. Matteo prova per la prima volta le ciaspole, ha qualche problema con le cinghie che bloccano gli scarponi, ne soffrirà un pò, ma il paesaggio ripaga. Gli amici sono ovviamente più veloci, sempre Paolino-spalaneve avanti e chi segue ad allargare il binario. Mi passano due sci-alpinisti (che proseguiranno verso il passo di Gana Negra), ringraziandoci uno ad uno per la traccia. Giunto alla baita prima della capanna (dove si svolta a sinsitra e si sale alla teleferica di servizio), mi fermo a godere di un panorama mozzafiato, verso valle la diga del Luzzone con una corona di tremila a dir poco stupefacente, che parte dal Terri fino all' Adula. Arrivo in capanna dopo 3:10, con le mie soste, dove gli amici hanno già acceso la stufa per scaldarci. Aspettiamo mezzogiorno per mangiare, i nostri soliti panini, ma condividiamo qualche dolce, il caffè e le correzioni. Siamo i primi oggi, ma arriverà un ciaspolatore, che si ferma solo per pranzare e poi riparte, e due simpatici signori di lingua tedesca che salgono con gli sci e gli zaini carichi, si fermano per qualche giorno. Con loro condividiamo la nostra grappa, che apprezzano. Alle 13:30 iniziamo la discesa, mi metto in coda, stavolta non per mancanza di fiato, ma per godere ancora della giornata tenendo sotto controllo se qualcuno ha difficoltà. Non posso che ribadire che questa escursione, anche se sempre considerata come ripiego, è una vera certezza. A tutti un buon Anno!
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Venti giorni sull'Ortigara senza il cambio per dismontà; ta pum ta pum ta pum (due volte) Con la testa pien de peoci senza rancio da consumar; ta pum ta pum ta pum (due volte) Quando poi ti discendi al piano battaglione non hai più soldà; ta pum ta pum ta pum (due volte) Dietro al ponte c'è un cimitero cimitero di noi soldà; ta pum ta pum ta pum (due volte) Quando sei dietro a quel muretto soldatino non puoi più parlar; ta pum ta pum ta pum (due volte) Cimitero di noi soldati forse un giorno ti vengo a trovà; ta pum ta pum ta pum (due volte) |
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Oggi la prima ciaspolata invernale: Direi perfetta. |
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Titolo azzecato: una BOVARINA da battere, per una bella escursione su neve fresca.
Con una lunghezza di quasi 10 km fra andata e ritorno sempre con le ciaspole ai piedi: insomma un bel giretto.
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Altre foto, diario, tracce sul nostro sito www.girovagando.net escursione # 299
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