Batti ... batti in Bovarina
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Vai avanti tu che mi vien da ridere
E’ stata una settimana di neve anche a bassa quota, si torna a ciaspolare, ma con l’evevato pericolo valanghe (purtroppo fatale ad un amico di hikr) si deve scegliare qualcosa di sicuro. La giornata nuvolosa o nevosa, ed il vento ci portano da subito a puntare ad una capanna dove pranzare con un po’ di caldo.
Quale miglior “ripiego” della Bovarina? Partiamo da Campo Blenio alle 08:15, siamo certamente i primi, le poche auto parcheggiate hanno trasocorso la notte. Passiamo dalla nostra scorciatoia (le numerose visite hanno portato a varie sperimentazioni di percorsi), prendendo la strada per l’Alpe Pradasca all’ altezza dell’ acquedotto. La pista è battuta dalle motoslitte, e certamente per un bel tratto anche dal gatto delle nevi, si procede spediti. Nevischia già alla partenza, con una insolita temperatura di +4°, salendo il nevischio diventa una debole nevicata, e nei tratti più aperti troviamo una bella tormenta di vento che alza polvere di neve in grandi nuvole. Salita tranquilla passando per Calcarida, quindi Orsaria di Fuori e di Dentro, qui si trova un lavatoio dove poter far rifornimento di acqua. La traccia battuta finisce qui, in piano arriviamo al ponte sul toorrente d’Orsaria, dove abbandoniamo la strada per seguire il sentiero, certamente ben conosciuto ma tutto da battere. Prime prove di “battitura”, il sentiero si ricollega alla strada che ritroviamo segnata da passaggi di motoslitte, fino a Ronco di Gualdo, da qui in poi è tutta neve fresca, anzi super-polverosa dove anche le ciaspole affondano per 40-50cm. Dopo Ronco di Gualdo passiamo sul famoso ponticello in legno, anche se la neve è tanta sprofondando si riesce ad attraversare in sicurezza, stando piegati e poggiando le mani sulla balaustra. Paolo e Francesco, anche Gimmy, si alternano a battere la pista, non è facile, anzi è faticoso persino per me che sono l’ultimo e che allargo le impronte di chi mi precede. Con fatica ma a dire il vero con grande divertimento nel pestare così tanta neve soffice arriviamo al bivio che proviene dal parcheggio estivo Pradasca, una via impraticabile in inverno con la neve. Da qui in poi è un sentiero che facciamo a memoria, sempre bello perché interamente nel bosco. Un tiro di bella salita sul bordo del costone ci porta vicino alla baita privata dove si devia a destra, si passa vicino all’arrivo della teleferica quindi in vista della bella Capanna Bovarina (o Boverina). Da notare che già alla baita una forte tormenta porta polvere di neve ovunque oltre al freddo gelido. Alle 11:25 (circa 10min dopo Francesco e Paolo), arrivo in capanna, i primi hanno dovuto spalare neve per entrare ed allargare l’ accesso all l’ingresso invernale. Ci cambiamo al piano inferiore, dove lasciamo gli scarponi ed i vestiti sudati ad asciugare nel locale essiccatorio dove una poderosa ventola ad engeria elettrica, e gestita da un timer genera un getto di aria calda per asciguare giacche e maglie. Al piano di sopra il grande locale cucina e refettorio, la stufa va alla grande ma per scaldare un locale così ampio ci vorrebbero troppe ore, quindi a turno ci scaldiamo avviciandoci. Siamo ovviamente soli, ma già poco dopo mezzogiorno arriva un gruppo di sei ciaspolatori, e più tardi due simpatici ragazzi con tavola e sci (pensavano di trovare i gestori e non si sono portati il pranzo ….). Tutti ringraziano per aver trovato la traccia già fatta, io gruppo di sei pranza velocemente e lascia la capanna ben prima di noi, i due ragazzi invece condividono con noi pandoro, spumante ed un po’ di caffè, e soprattuto tante chiacchere, esperienze di cime raggiunte e da raggiungere. Verso le 14.00 loro scendono, noi arrivati primi scendiamo per ultimi, paghiamo il dovuto (busta, cassetta e libro di capanna ben visibili) facciamo le dovute pulizie per lasciare tutto in ordine. Alle 14:20 scendiamo, e già all’uscita troviamo una bella bufera di neve, a testa bassa torniamo verso il bosco dove tutto si placa, di nuovo nella tormenta a Ronco di Gualdo, poi ancora bosco, mano a mano che si scende il vento cala. Prima di arrivare ci concediamo qualche bel taglione nella neve fresca e alta, una vera goduria!
Una bella gita, di grande divetimento, non è la prima volta che facciamo pista, e forse … arriviamo presto proprio per quello.
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Domenica alla Bovarina.
Una bella nevicata caduta nei giorni precedenti trasforma un'escursione banale in una impegnativa ciaspolata come piace a noi della Girovagando. Da Ronco di Gualdo un mare di neve fresca tutta da battere , in alcuni punti di accumulo si sprofondava fino all'inguine, ma aiutandosi a turni siamo riusciti a raggiungere la nostra meta odierna dove trascorrere in compagnia un bella domenica.
Paolo
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Ho capito subito che di neve oggi ne dovevamo superare parecchia, così che i nostri grandi battitori, si son messi subito all'opera a turni, eccetto io e Giorgio (la macchina scopa....). Arrivati ci siam messi subito a scaldare l'ambiente, dato che era molto freddo, poi rinfrancati un pò dal caldo, ci siamo messi a piluccare qualcosa, nel mentre son arrivati un gruppo di svizzeri, poco dopo son ripartiti.
Poi son arrivati altri due e non avendo niente da mangiare, abbiamo condiviso un Pandoro con un buon spumante ed il solito vin brulee.
ciao a tutti belli e brutti |
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Una classica invernale, come ogni anno in giornate in cui la neve fresca caduta abbondante, il vento e il forte rischio valanghe, ci induce ad una escursione sul genere andiamo sul sicuro: si va alla Bovarina
Il pensiero finale è per Andrea e per tutti gli appassionati di montagna, che in questo fine settimana purtroppo hanno perso la vita, possano salire felicemente le montagne del cielo |
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Qualche anno fà pubblicava questo:
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Altre foto, diario, tracce sul nostro sito www.girovagando.net escursione # 329
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