Pasqua alla Capanna Cristallina con la volpe
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Primo giorno
Le previsioni non hanno sbagliato: domenica mattina cielo coperto, ma era da una settimana che stavo pianificando due giorni in montagna e non sarebbe stato di certo il tempo a fermarmi, tanto più che dava miglioramenti a partire dal pomeriggio. Dopo aver fatto un pò di telefonate, decido per il giro della Capanna Cristallina, Ewuska accetta, e su consiglio dell'Idalgo, guardiano della stessa (lo ringrazio fra l'altro per la disponibilità), partiamo la mattina presto per non rischiare di trovare neve troppo marcia, visto che ci aspettano almeno quattro ore di cammino.
Arriviamo ad Ossasco verso le 9,00 e una pioggerellina finissima ci dà il benvenuto: ormai abbiamo deciso, zaino in spalla, ciaspole ai piedi e via, subito in salita impegnativa nella neve un pò molle ma che non ci fa affondare. Il primo pezzo fino all'Alpe di Cristallina lo facciamo in un'ora e mezza circa: l'alpe è ancora completamente sommersa dalla neve, riusciamo a entrare sotto il portico e ci fermiamo all'asciutto per uno spuntino. Ripartiamo verso la val Torta seguendo le tracce degli scialpinisti sul lato sinistro orografico del Ri di Cristallina, superiamo un paio di slavine e arriviamo a Q2200: lontana, nella foschia, si comincia a vedere la Capanna, di fronte abbiamo il Cristallina 2912m. verso sinistra il Passo del Narèt 2438m. e il Pizzo del Narèt 2588m. Il cielo sembra aprirsi un pò, non pioviggina più e la neve man mano che saliamo di quota sembra migliore. Incontriamo due scialpinisti che vengono in giù e cominciamo ad affrontare l'ultimo pezzo di salita, dalla vecchia capanna alla nuova, 200m. di dislivello che a me sembrano il doppio, mentre Ewuska va avanti come se fosse in piano! Due anni e mezzo fa, ho fatto questo pezzo in autunno, senza neve, venendo dal Passo del Narèt e anche allora sono arrivato in cima con il fiato corto: decisamente la storia si ripete!
E finalmente siamo alla Capanna Cristallina, un gioiellino di tecnologia e comodità: ben lontana dai soliti rifugi dove si è abituati ad arrivare e fa proprio piacere averla tutta per noi, infatti siamo soli! Ci organizziamo per la serata e ad un certo punto ci accorgiamo di una presenza alla finestra: una volpe, con la sua bella livrea invernale, ci osserva con due occhi, incavati e rossi, che ispirano tenerezza, sarà fame? Gli diamo dell'affettato e del pane e mangia tutto velocemente continuando a guardarci con calma, non ha paura e sembra abituata alla presenza umana. Guardando poi il libro della capanna scopriamo che deve essere una presenza abituale, perchè altri prima di noi ne hanno fatto il disegno! Nel frattempo abbiamo cucinato della pasta con il ragù e chiaramente non potevamo non condividere con la nostra amica fuori al freddo: è sembrata molto soddisfatta, tanto che è rimasta a farci compagnia fin quando non ha fatto buio, come un cane fedele!
Dopo la bella mangiata, Ewuska aveva portato anche la colomba per festeggiare, e una bottiglia di vino la stanchezza comincia a farsi sentire, ci vuole proprio una bella dormita!
Secondo giorno
E' per me sempre un'emozione dormire in montagna per cui alle sei del mattino ero già alla finestra a godermi lo spettacolo della luna che illuminava le cime intorno prima e poi l'aurora e l'alba: un inizio giornata spettacolare, il tempo è decisamente migliorato e un leggero vento spazza via le ultime nuvole.
Si sveglia anche Ewuska, facciamo una bella colazione e siamo operativi: mentre ci mettiamo gli scarponi arriva da Ossasco uno scialpinista della zona che ha staccato gli amici ed è arrivato su in poco più di due ore! Chiediamo qualche conferma sulla strada da fare e partiamo: sole caldo e cielo terso, non poteva fare una Pasquetta migliore!
In una mezz'ora arriviamo al Passo della Cima di Lago 2690m: bel panorama di cime tutto intorno, spiccano il Poncione di Braga a S, Cima di Lago e Poncione di Valleggia a O, Chüebodenhorn, Pizzo Rotondo e Pizzo Pesciora a N, sotto di noi il Ghiacciaio di Valleggia. Continuiamo scendendo verso il ghiacciaio, qui facciamo una deviazione verso N pensando di poter fare il vallone che si apre davanti a noi, ma dobbiamo tornare indietro e risalire alla Bocchetta Poncione Val Piana 2589m: nel frattempo diversi sciatori stanno facendo il nostro percorso con la differenza che si tengono a mezza costa sul versante N del Poncione di Valleggia per cui fanno meno dislivello di noi.
Qui facciamo uno spuntino, sempre circondati da uno spettacolo favoloso di cime; iniziamo quindi la lunga discesa verso la Val Cavagnolo con una neve farinosa che fa venire voglia di sciare, arriviamo a Q2300 circa alla fine di un vasto pianoro e decidiamo di fermarci un'oretta a goderci la giornata prima di affrontare l'ultimo tratto impegnativo; scendendo di quota la neve diventa pesante e una volta entrati nel bosco affondiamo che è una meraviglia. Arriviamo All'Acqua e scopriamo che il postale non va perchè è Pasquetta: non ci resta che cominciare a tornare verso Ossasco a piedi, sperando io in un passaggio, Ewuska convinta di farla tutta! Puntualmente a Ronco una macchina che stava venendo dalla Val Piana fa retromarcia e ci chiede se vogliamo un passaggio: .... siii! Coincidenza: è la moglie di uno degli scialpinisti che sono arrivati stamane in capanna! Una volta ad Ossasco una bella birra fresca non ce la leva nessuno :-)))
Percorso: 18,500 km
Tempo di salita: 4,30 h
Tempo di discesa: 3,45 h
Le previsioni non hanno sbagliato: domenica mattina cielo coperto, ma era da una settimana che stavo pianificando due giorni in montagna e non sarebbe stato di certo il tempo a fermarmi, tanto più che dava miglioramenti a partire dal pomeriggio. Dopo aver fatto un pò di telefonate, decido per il giro della Capanna Cristallina, Ewuska accetta, e su consiglio dell'Idalgo, guardiano della stessa (lo ringrazio fra l'altro per la disponibilità), partiamo la mattina presto per non rischiare di trovare neve troppo marcia, visto che ci aspettano almeno quattro ore di cammino.
Arriviamo ad Ossasco verso le 9,00 e una pioggerellina finissima ci dà il benvenuto: ormai abbiamo deciso, zaino in spalla, ciaspole ai piedi e via, subito in salita impegnativa nella neve un pò molle ma che non ci fa affondare. Il primo pezzo fino all'Alpe di Cristallina lo facciamo in un'ora e mezza circa: l'alpe è ancora completamente sommersa dalla neve, riusciamo a entrare sotto il portico e ci fermiamo all'asciutto per uno spuntino. Ripartiamo verso la val Torta seguendo le tracce degli scialpinisti sul lato sinistro orografico del Ri di Cristallina, superiamo un paio di slavine e arriviamo a Q2200: lontana, nella foschia, si comincia a vedere la Capanna, di fronte abbiamo il Cristallina 2912m. verso sinistra il Passo del Narèt 2438m. e il Pizzo del Narèt 2588m. Il cielo sembra aprirsi un pò, non pioviggina più e la neve man mano che saliamo di quota sembra migliore. Incontriamo due scialpinisti che vengono in giù e cominciamo ad affrontare l'ultimo pezzo di salita, dalla vecchia capanna alla nuova, 200m. di dislivello che a me sembrano il doppio, mentre Ewuska va avanti come se fosse in piano! Due anni e mezzo fa, ho fatto questo pezzo in autunno, senza neve, venendo dal Passo del Narèt e anche allora sono arrivato in cima con il fiato corto: decisamente la storia si ripete!
E finalmente siamo alla Capanna Cristallina, un gioiellino di tecnologia e comodità: ben lontana dai soliti rifugi dove si è abituati ad arrivare e fa proprio piacere averla tutta per noi, infatti siamo soli! Ci organizziamo per la serata e ad un certo punto ci accorgiamo di una presenza alla finestra: una volpe, con la sua bella livrea invernale, ci osserva con due occhi, incavati e rossi, che ispirano tenerezza, sarà fame? Gli diamo dell'affettato e del pane e mangia tutto velocemente continuando a guardarci con calma, non ha paura e sembra abituata alla presenza umana. Guardando poi il libro della capanna scopriamo che deve essere una presenza abituale, perchè altri prima di noi ne hanno fatto il disegno! Nel frattempo abbiamo cucinato della pasta con il ragù e chiaramente non potevamo non condividere con la nostra amica fuori al freddo: è sembrata molto soddisfatta, tanto che è rimasta a farci compagnia fin quando non ha fatto buio, come un cane fedele!
Dopo la bella mangiata, Ewuska aveva portato anche la colomba per festeggiare, e una bottiglia di vino la stanchezza comincia a farsi sentire, ci vuole proprio una bella dormita!
Secondo giorno
E' per me sempre un'emozione dormire in montagna per cui alle sei del mattino ero già alla finestra a godermi lo spettacolo della luna che illuminava le cime intorno prima e poi l'aurora e l'alba: un inizio giornata spettacolare, il tempo è decisamente migliorato e un leggero vento spazza via le ultime nuvole.
Si sveglia anche Ewuska, facciamo una bella colazione e siamo operativi: mentre ci mettiamo gli scarponi arriva da Ossasco uno scialpinista della zona che ha staccato gli amici ed è arrivato su in poco più di due ore! Chiediamo qualche conferma sulla strada da fare e partiamo: sole caldo e cielo terso, non poteva fare una Pasquetta migliore!
In una mezz'ora arriviamo al Passo della Cima di Lago 2690m: bel panorama di cime tutto intorno, spiccano il Poncione di Braga a S, Cima di Lago e Poncione di Valleggia a O, Chüebodenhorn, Pizzo Rotondo e Pizzo Pesciora a N, sotto di noi il Ghiacciaio di Valleggia. Continuiamo scendendo verso il ghiacciaio, qui facciamo una deviazione verso N pensando di poter fare il vallone che si apre davanti a noi, ma dobbiamo tornare indietro e risalire alla Bocchetta Poncione Val Piana 2589m: nel frattempo diversi sciatori stanno facendo il nostro percorso con la differenza che si tengono a mezza costa sul versante N del Poncione di Valleggia per cui fanno meno dislivello di noi.
Qui facciamo uno spuntino, sempre circondati da uno spettacolo favoloso di cime; iniziamo quindi la lunga discesa verso la Val Cavagnolo con una neve farinosa che fa venire voglia di sciare, arriviamo a Q2300 circa alla fine di un vasto pianoro e decidiamo di fermarci un'oretta a goderci la giornata prima di affrontare l'ultimo tratto impegnativo; scendendo di quota la neve diventa pesante e una volta entrati nel bosco affondiamo che è una meraviglia. Arriviamo All'Acqua e scopriamo che il postale non va perchè è Pasquetta: non ci resta che cominciare a tornare verso Ossasco a piedi, sperando io in un passaggio, Ewuska convinta di farla tutta! Puntualmente a Ronco una macchina che stava venendo dalla Val Piana fa retromarcia e ci chiede se vogliamo un passaggio: .... siii! Coincidenza: è la moglie di uno degli scialpinisti che sono arrivati stamane in capanna! Una volta ad Ossasco una bella birra fresca non ce la leva nessuno :-)))
Percorso: 18,500 km
Tempo di salita: 4,30 h
Tempo di discesa: 3,45 h
Communities: Hikr in italiano, Schneeschuhtouren
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