Gerra Verzasca - Bocchetta dello Scaiee - Scaiee - Frasco
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Ho pianificato questa escursione come regalo a mio padre, che è rimasto all'oscuro di tutto, intuendo comunque che l'avrei portato in Val Verzasca, mio chiodo fisso.
Arriviamo a Gerra Verzasca e parcheggiamo nel comodo spazio adibito, proprio a lato della strada. Il sentiero inizia dall'altra parte del fiume, proprio dopo il ponte. La salita si fa sentire relativamente in fretta, ma lo sforzo è largamente compensato dalla bellezza del panorama che va via via creandosi sotto di noi. Per entrambi, l'Alpe del Mött è una novità e, anche lei, non può che sorprenderci. Dalla Corte di Fondo (1829msm) la visuale si allarga, e lo scenario toglie il fiato: davanti a noi abbiamo un anfiteatro notevole, e mi rendo conto che non è possibile descriverlo... verso sud, riusciamo ad intuire il cocuzzolo del Poncione d'Alnasca, mentre che alle nostre spalle il Poncione della Marcia ci accompagna fin dai primi passi.
Giunti quasi in fondo all'anfiteatro, scorgiamo alla nostra sinistra, in alto, le due cime dello Scaiee (2457msm), subito precedute dalla Bocchetta dello Scaiee, punto di sbarco - se così posso chiamarlo - di chi giunge dalla Via Alta e conta di fermarsi alla Capanna Efra.
Dalla Bocchetta alla cima è presto fatto: cinque minuti ci separano da un panorama incredibile! La Val Verzasca si snoda sotto di noi e, cosa ancora più allettante, il Lago d'Efra (1836msm) ci attende dopo la pausa-panino. Sì, perché l'idea è quella di non tornare sui nostri passi, ma di approfittare del passaggio offertoci dalla Val d'Efra, e di giungere a Frasco.
Scesi al Passo del Gagnone (2217msm), attraverso una pietraia davvero degna di questo nome, perdiamo giusto qualche minuto a cercare la deviazione del sentiero, non volendo passare dalla capanna, ma direttamente dal lago, che scorgiamo sempre sotto di noi. Dal lago alla chiesa di Frasco, poi, è una piacevole passeggiata, spesso ombreggiata e distensiva.
Arriviamo a Gerra Verzasca e parcheggiamo nel comodo spazio adibito, proprio a lato della strada. Il sentiero inizia dall'altra parte del fiume, proprio dopo il ponte. La salita si fa sentire relativamente in fretta, ma lo sforzo è largamente compensato dalla bellezza del panorama che va via via creandosi sotto di noi. Per entrambi, l'Alpe del Mött è una novità e, anche lei, non può che sorprenderci. Dalla Corte di Fondo (1829msm) la visuale si allarga, e lo scenario toglie il fiato: davanti a noi abbiamo un anfiteatro notevole, e mi rendo conto che non è possibile descriverlo... verso sud, riusciamo ad intuire il cocuzzolo del Poncione d'Alnasca, mentre che alle nostre spalle il Poncione della Marcia ci accompagna fin dai primi passi.
Giunti quasi in fondo all'anfiteatro, scorgiamo alla nostra sinistra, in alto, le due cime dello Scaiee (2457msm), subito precedute dalla Bocchetta dello Scaiee, punto di sbarco - se così posso chiamarlo - di chi giunge dalla Via Alta e conta di fermarsi alla Capanna Efra.
Dalla Bocchetta alla cima è presto fatto: cinque minuti ci separano da un panorama incredibile! La Val Verzasca si snoda sotto di noi e, cosa ancora più allettante, il Lago d'Efra (1836msm) ci attende dopo la pausa-panino. Sì, perché l'idea è quella di non tornare sui nostri passi, ma di approfittare del passaggio offertoci dalla Val d'Efra, e di giungere a Frasco.
Scesi al Passo del Gagnone (2217msm), attraverso una pietraia davvero degna di questo nome, perdiamo giusto qualche minuto a cercare la deviazione del sentiero, non volendo passare dalla capanna, ma direttamente dal lago, che scorgiamo sempre sotto di noi. Dal lago alla chiesa di Frasco, poi, è una piacevole passeggiata, spesso ombreggiata e distensiva.
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