Castel de Lèves - Traversata da Barni a Civenna (LC)


Publiziert von rambaldi , 7. November 2017 um 22:51.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:30 April 2017
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:30
Aufstieg: 450 m

Semplice escursione da Barni a Civenna lungo il sentiero del vento Tivano.

Per ravvivare un po' il percorso faremo un paio di deviazioni: in cima al castel del Leves e alla Madonna del Ghisallo.

Partiamo dalla località ponte San Mauro, al confine meridionale di Barni, ove c'è un piccolo parcheggio. Ci incamminiamo su una casareccia parallela alla strada asfaltata verso il centro del paese. Evitiamo però di raggiungerlo salendo direttamente alla piccola chiesa romanica dei santi Pietro e Paolo sperando di riuscire a visitarla.

La chiesa è però chiusa, troviamo solo un manifesto che ne pubblicizza l'apertura, con visita guidata gratuita, per il 14 Maggio, nell'ambito della rassegna "Il romanico a portata di mano".

Alle spalle della chiesa, secondo la carta della comunità montana, dovrebbe esserci un sentiero che sale al rifugio Madonnina. Troviamo infatti l'indicazione ed imbocchiamo una mulattiera che sale nel bosco. Arriviamo ad un primo bivio dove non ci sono segnali. Consultando la cartina si dovrebbe proseguire diritti su un sentiero che pare poco battuto. La mulattiera svolta invece a destra, guadando un riale asciutto, e noi preferiamo non abbandonarla.

Errore perché dopo poche decine di metri ci troviamo di nuovo sulla strada che sale al rifugio.

Visto che non c'è traffico decidiamo di proseguire su asfalto. Per fortuna incrociamo di nuovo una mulattiera, di nuovo senza indicazioni, che imbocchiamo. L a mulattiera sale dolcemente nel bosco ed in breve ci ritroviamo propio sotto la strada d'accesso al rifugio Madonnina.

Dal rifugio scendiamo verso il castagneto dove sorge il Sacrario dei caduti ATR 42 da dove parte il sentiero che rimonta il Castel del Leves. Troviamo la palina con il segnavia che indica la direzione ma la traccia del sentiero da imboccare, per chi non l'ha mai percorso, potrebbe non essere evidente. Non ci sono segnavia in vernice ma notiamo, appese sei rami degli alberi, tante strisce di plastica bianco-rossa, da cantiere, che evidentemente ne fanno le veci.

Seguendo un po' i miei ricordi e un po' la plastica ci ritroviamo su un tratto di sentiero che è stato attrezzato con una quantità spropositata di pali e cavi d'acciaio. Le protezioni proseguono a lungo anche oltre l'unico passaggio impervio che potregge giustificarle.

Saliamo fino a che, nascosta tra le rocce, riesco a trovare anche la palina segnaletica, posata rasoterra, che indica la cima.

In realtà non siamo in vetta ma poco sotto, in un punto dove è possibile godere del panorama sul Lario senza essere disturbati dagli alberi.

Proseguiamo verso nord ancora in un tratto boscoso fino ad iniziare la discesa in campo aperto con bella vista sulla punta spartivento di Bellagio, Anche questo tratto del percorso è attrezzato in modo, a mio parere, superfluo.

Terminiamo la parte più ripida della discesa in corripondenza dell'impressionte valle che sale da Onno. Qui finisce il tratto attrezzato e il sentiero si immerge nuovamente nel bosco perdendo gradualmente pendenza. Iniziamo a ritrovare le paline segnavia con indicato il sentiero del vento Tivano che pian piano si trasforma in una strada forestale.

Ormai si cammina in piano nei bei boschi tra Magreglio e Civenna. L'orientamento non sarebbe facile visti i parecchi bivi e l'assenza di punti di riferimento. Le paline segnavia in questo caso ci vengono d'aiuto. Arriviamo alle prime case di Magreglio senza però notare la deviazione diretta per Civenna.

A Magreglio abbandoniamo il percorso segnalato per seguire a ritroso il flusso di persone con il sacchetto della spesa e ci troviamo in un ben fornito minimarket con annessa pasticceria.

Fatta la spesa, vista la situazione (merce deperibile), decidiamo di fermarci al Ghisallo non solo per la visita al sacrario ciclistico ma anche per rifocillarci.

Dal Ghisallo, consultando la cartina, dovrebbe scendere un sentiero fino al campeggio di Civenna evitando la trafficata provinciale. Sentiero che però non troviamo. Scendiamo luingo la provinciale ma arrivati al tornante corrispondente al campeggio ci accorgiamo che anche il resto del percorso segnato come sentiero è in realtà sovrapposto alla strada. La grafica utilizzata inganna, sovrapponendo traccai rossa più spessa dei sentieri a quella gialla più sottile delle strade.

Studiamo un percorso alternativo per evitare il traffico. Un paio di tornati a monte abbiamo notato in lontananza un segnavia, posizionato all'imbocco di una via secondaria e nascosto da un furgone. Consultando la cartina si evince che potrebbe corrispondere ad un percorso verso Civenna un poco più lungo, ma sicuramente lontano dalla provinciale.

Risaliamo al tornante ed il segnavia effettivamente indica Civenna Alta. Da qui il parte una mulattiera che torna ad immergersi nel verde. Non ci sono indicazioni esplicite ma proviamo a risalire un sentiero che dovrebbe portarci ad una croce, posizionata sopra un dirupo, che avevamo notato dal Ghisallo.

Arriviamo sulla rupe che domina Civenna ed il lago, scendiamo rapidamente verso il paese lungo un sentiero sul versante opposto. In breve siamo nel borgo ed al bellavista delle Grigne, punto d'arrivo dell'escursione


Tourengänger: rambaldi


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