Da Brunate al Monte Palanzone per la Dorsale Lariana
Per questa giornata festiva Monica mi propone un'escursione al Monte Palanzone partendo da Brunate. Con noi ci saranno anche Maurizio e Nello con le sue due cagnette: Lilo e Stitch.
Ci troviamo a Malnate e ci avviamo alla volta di Como, da qui saliamo a Brunate ed al parcheggio di San Maurizio. Il primo tratto è su asfalto poi su un fondo di pietre cementate, finalmente però riuscimo a posare i piedi su un fondo più morbido. Il Monte Palanzone lo si potrebbe raggiungere aggirando le varie elevazioni della dorsale percorrendo i sentieri ed i tratturi che le contornano a Nord ed a Sud ma noi abbiamo deciso di seguire invece i segnavia giallo - rossi che percorrono il displuvio.
Questa scelta ci permetterà di fare un po' di dislivello: alla fine saranno circa 1250 metri rispetto agli 800 circa dell'opzione "soft". È un continuo salire e scendere da sommità a bocchette, purtroppo oggi la foschia la fa da padrona e il panorama è veramente scarso. Ci consoliamo con i bei colori autunnali.
In cima al Monte Boletto troviamo una sola persona ma sul successivo Bolettone c'è un'autentica folla fra cui molti MTBikers, scendiamo rapidamente alla Bocchetta di Lemna e da qui deviamo brevemente alla vicina Capanna Mara. Non ci sono mai stato ma ci tengo a passarci: ricordo come mia madre me ne parlasse spesso ricordando di quando da ragazzina ci veniva con i miei nonni. Anche alla capanna c'è una folla di persone, sembrano tutte in attesa di mettere ile gambe sotto il tavolo, all'interno i tavoli sono tutti apparecchiati, sono attese centinaia di persone a quanto pare. Noi ci limitiamo ad un caffè o ad un succo per poi proseguire verso il Monte Palanzone. Ma prima decidiamo di salire al Pizzo dell'Asino, da molte guide ingiustamente trascurato è in realta una bella cima panoramica, con una bella vista sulle Grigne ed il Resegone, che da qui emergono sopra la bruma, ma anche con uno strappo micidiale sulla sua dorsale.
Dal Pizzo o meglio dal Doss dall'Asan scendiamo alla Bocchetta di Palanzo e saliamo finalmente al Palanzone.
Nello sembra un po' in crisi ma è l'ultimo sforzo, arriva preceduto dalle sue cagnette che sono in attesa di essere rifocillate, in cima mangiamo qualcosa al riparo dell'arietta gelida che spira poi iniziamo la discesa passando per la modesta elevazione del Monte Bul e raggiungendo quindi il sottostante sentiero 1 in prossimità del Cippo Marelli.
Il sentiero, qui quasi una stradina raggiunge rapidamente il rifugio Riella dove, ca va san dire, troviamo decine e decine di persone. Ci allontaniamo rapidamente e, raggiunta la Bocchetta di Lemna, imbocchiamo il "sentiero dei faggi" che contorna il Monte Bolettone alla sua base. È un bel sentiero in saliscendi che attraversa una magnifica faggeta con rari scorci sul lago sottostante.
Passiamo per la Baita Bondella, stranamente chiusa, e proseguiamo quindi sul percorso che ormai è decisamente urbano fino al parcheggio dove si trovano le nostre auto.
Tranquilla escursione su sentieri e tratturi elementari. Da farsi possibilmente quando la foschia non grava sulle pianure così da poter godere del panorama a 360° che si può ammirare a dispetto della modesta elevazione delle cime.
Ci troviamo a Malnate e ci avviamo alla volta di Como, da qui saliamo a Brunate ed al parcheggio di San Maurizio. Il primo tratto è su asfalto poi su un fondo di pietre cementate, finalmente però riuscimo a posare i piedi su un fondo più morbido. Il Monte Palanzone lo si potrebbe raggiungere aggirando le varie elevazioni della dorsale percorrendo i sentieri ed i tratturi che le contornano a Nord ed a Sud ma noi abbiamo deciso di seguire invece i segnavia giallo - rossi che percorrono il displuvio.
Questa scelta ci permetterà di fare un po' di dislivello: alla fine saranno circa 1250 metri rispetto agli 800 circa dell'opzione "soft". È un continuo salire e scendere da sommità a bocchette, purtroppo oggi la foschia la fa da padrona e il panorama è veramente scarso. Ci consoliamo con i bei colori autunnali.
In cima al Monte Boletto troviamo una sola persona ma sul successivo Bolettone c'è un'autentica folla fra cui molti MTBikers, scendiamo rapidamente alla Bocchetta di Lemna e da qui deviamo brevemente alla vicina Capanna Mara. Non ci sono mai stato ma ci tengo a passarci: ricordo come mia madre me ne parlasse spesso ricordando di quando da ragazzina ci veniva con i miei nonni. Anche alla capanna c'è una folla di persone, sembrano tutte in attesa di mettere ile gambe sotto il tavolo, all'interno i tavoli sono tutti apparecchiati, sono attese centinaia di persone a quanto pare. Noi ci limitiamo ad un caffè o ad un succo per poi proseguire verso il Monte Palanzone. Ma prima decidiamo di salire al Pizzo dell'Asino, da molte guide ingiustamente trascurato è in realta una bella cima panoramica, con una bella vista sulle Grigne ed il Resegone, che da qui emergono sopra la bruma, ma anche con uno strappo micidiale sulla sua dorsale.
Dal Pizzo o meglio dal Doss dall'Asan scendiamo alla Bocchetta di Palanzo e saliamo finalmente al Palanzone.
Nello sembra un po' in crisi ma è l'ultimo sforzo, arriva preceduto dalle sue cagnette che sono in attesa di essere rifocillate, in cima mangiamo qualcosa al riparo dell'arietta gelida che spira poi iniziamo la discesa passando per la modesta elevazione del Monte Bul e raggiungendo quindi il sottostante sentiero 1 in prossimità del Cippo Marelli.
Il sentiero, qui quasi una stradina raggiunge rapidamente il rifugio Riella dove, ca va san dire, troviamo decine e decine di persone. Ci allontaniamo rapidamente e, raggiunta la Bocchetta di Lemna, imbocchiamo il "sentiero dei faggi" che contorna il Monte Bolettone alla sua base. È un bel sentiero in saliscendi che attraversa una magnifica faggeta con rari scorci sul lago sottostante.
Passiamo per la Baita Bondella, stranamente chiusa, e proseguiamo quindi sul percorso che ormai è decisamente urbano fino al parcheggio dove si trovano le nostre auto.
Tranquilla escursione su sentieri e tratturi elementari. Da farsi possibilmente quando la foschia non grava sulle pianure così da poter godere del panorama a 360° che si può ammirare a dispetto della modesta elevazione delle cime.
Tourengänger:
paoloski

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