Monte Foppa al posto di un Aviolo ghiacciato.
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Ci avevo creduto, ci avevo creduto perché un babbeo incontrato in un bar di Malonno mi aveva rassicurato sulla sicura assenza di neve sull’Aviolo… ma tu vatti a fidare di chi beve i “bianchi” corretti con il Campari alle 7,30 del mattino! E io mi son fidato, come un pirla!
Partiamo dall’area pic-nic di Preda e come da indicazioni ci dirigiamo verso le Baite di Pozzolo, abbandoniamo ora il sentiero 72 e ci immettiamo nel sentiero 34 che si dirige verso il M. Aviolo. Il sentiero è di una ripidità che non perdona ed attraversa un bel lariceto, oltrepassiamo uno spartano bivacco e finalmente la pendenza decresce notevolmente, questa zona è chiamata Sotto Monte Colmo.
Saliamo ancora costeggiando una zona franosa, formata da sassi di una certa dimensione, risalita una balza semi rocciosa ora ci troviamo nel bel anfiteatro chiamato La Foppa; qua finisce l’escursione “per tutti”. Stando attenti alla bollatura ed agli ometti ora risaliamo un ripido pendio fatto di materiale instabile e sassi in quantità, al centro il letto di un torrente in secca va attraversato in almeno due o tre volte.
Passiamo il bivio per la Malga Stein e sempre in maniera ripida guadagniamo quota, affrontiamo una breve cengetta esposta ma attrezzata, e sempre con l’aiuto delle catene risaliamo un canalino dove ci sono dei passaggini di I°+,II°. La catena anche qua è presente. Usciti dal canalino la traccia prosegue ripidissima e con qualche stretto tornantino guadagniamo prima una sorta di cresta e poi una breve ganna attraversata da una franosa e poco visibile traccia; proprio in questa zona abbiamo il piacere di fotografare un paio di camosci. Siamo circa a quota 2600 e porca la miseria oltre al ripido dobbiamo affrontare pure la neve (10 cm) ancora intonsa. Gli venisse l’orchite “all’uomo Campari”.
Proseguiamo con fatica e davanti a noi c’è un impressionante muro di roccia, arrivati all’attacco del secondo tratto attrezzato ci accorgiamo che il ghiaccio vivo (5/10 cm) c’ impedisce da subito la sola possibilità di aggrapparci alla catena. Siamo a poco più di 100 mt dalla vetta ma a malincuore siamo costretti a rinunciare. Per non farci prendere dallo sconforto ci fermiamo a mangiare e intanto pensiamo a come portare a casa la giornata.Si riparte, e con la dovuta calma passiamo la zona attrezzata e la cengetta, al masso con le indicazioni per il Rifugio Malga Stein senza dubbio alcuno prendiamo il sentiero 34 A e pieni di curiosità ci lanciamo alla scoperta di questo rifugio.
Si attraversa prima una ganna con la traccia che fa una leggera depressione, una volta arrivati al traverso, che da lontano sembrava semplice, ci accorgiamo che proprio facile non è, intendiamoci, nulla di tragico, ma un po le roccette umide, un po il sentiero che è leggermente inclinato ed esposto, e poi un passaggio attrezzato, l’insieme di queste cose hanno reso il cammino sino al Passo Foppa decisamente divertente.Dal Passo la visuale è molto bella e si estende sulla Valcamonica, l’Aprica e tutta la zona del Baitone, oggi ben innevato, alle spalle l’imponente sagoma del Monte Aviolo. Per mancanza di tempo rinunciamo al Monte Colmo prediligendo il vicino Monte Foppa, che raggiungiamo in 10 minuti di cammino, mentre mi appresto a toccare la cima una bella Albanella si alza in volo proprio davanti ai miei piedi.
Ritorniamo presto al Passo per poi scendere ripidi verso il rifugio Stein, lungo la discesa erbosa incontriamo un gruppo di Capre di razza “Adamello”, poi… ecco i maestosi bramiti dei Cervi in amore, un coro che ci ha accompagnato sino alla bella Malga Rifugio Stein posto in val Sanguinera. La location è molto carina e i nuovi gestori molto gentili ed accoglienti, peccato sia distante da molti hikriani altrimenti qua si potrebbe tenere il “solito”, “classico” raduno. Birra al volo e poi via sul sentiero alto N°1, mentre alla Malga fervono i preparativi per accogliere (posto ristoro) l’Adamello Ultratrail.Il sentiero 1 è semplice e molto rilassante e una volta giunti alle condotte d’acqua per la produzione di energia elettrica, su strada asfaltata in pochi minuti ci ritroviamo di nuovo alla macchina. Alla fine giornata ben recuperata.
Nota 1): Allora, dico subito che mi dispiace molto aver “mancato” l’Aviolo, un’imponente massicciata rocciosa che impressiona, purtroppo il ghiaccio era posto proprio nella seconda parte attrezzata, dove l’attacco in caso di caduta mi avrebbe fatto guadagnare una bella immaginetta. Comunque l’Aviolo è sempre lì…e il giro fatto alla fine è stato molto bello. (EE).
Nota 2): Cose a caso.
Spinoza: Di Maio bacia la teca di S. Gennaro. Ma rimane Di Maio.
Spinoza: La piattaforma Rousseau si blocca durante le primarie del M5S. È talmente avanzata che ha sviluppato il senso del pudore.
Lercio: Operaio affida procura a Raiola per arrivare a prendere 1200 € al mese.
A la prochaine! Menek, Rosa
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