Monte Coldai (Gruppo Civetta)
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L'obiettivo dichiarato di oggi è quello di andare ad osservare da vicino la famosa ed impressionante parete nord-ovest del Civetta che con i suoi 1000 metri di salto verticale penso sia una delle più grandi pareti delle Alpi. Per fare ciò partiamo da Masarè, visto che ad Alleghe non riusciamo a trovare un parcheggio che non sia a pagamento ... decidendo così all'ultimo momento di invertire il previsto senso di marcia del giro ma che alla fine risulterà la scelta migliore.
Seguendo la segnaletica prima per la cascata e poi quella per il Rifugio Tissi, imbocchiamo il Sentiero 563 che sale deciso nel bosco, transitando dalla Casera Casamatta con annesso bivacco, molto ben tenuto, in una splendida posizione. Segue un tratto di sentiero ancora abbastanza ripido per giungere ad una sorta di colletto dove iniziano ad intravedersi le pareti tra le fronde degli alberi. Ora con un sentiero più tranquillo ci dirigiamo verso il Rifugio Tissi, riuscendo finalmente a fotografare lo spettacolare ambiente del Civetta.
Giunti al Rifugio ci concediamo una pausa per un caffè e per scrutare con più attenzione gli speroni rocciosi davanti a noi, provando a scorgere (a grandi linee) la fenomenale via Solleder-Lettenbauer, con i suoi 44 tiri di corda e il primo VI grado ufficiale della storia dell'alpinismo (aperta nel 1925) ed il piccolo nevaio pensile ...
Ci dirigiamo ora verso il Coldai, sfruttando il sentiero più basso tra le due possibilità, per rimanere ancora relativamente distanti dalle pareti e per poterle ammirare meglio. Mentre il sentiero alto ci è sembrato rimanesse troppo "sotto", rischiando così di perdere la giusta prospettiva.
Giungiamo ad una forcella sopra all'incantevole Lago Coldai, un vero e proprio gioiello in questo aspro ambiente di roccia, le sue rive meriterebbero una sosta "a lungo termine". Poco dopo il lago Manuela si dirige diretta al Rifugio Coldai mentre io faccio una veloce salita alla Cima Coldai seguendo qualche ometto ed una traccia di sentiero e con un breve passaggio di arrampicata nei pressi della vetta.
Il vento teso che soffia sulla vetta mi spinge a scendere subito verso quella che dall'alto mi sembrava una mulattiera di pietra e che in effetti scopro essere una discesa più diretta al Rifugio Coldai, senza dover ripassare dalla Forcella Coldai. Anche qui sosta rigenerante all'interno del rifugio e poi riprendiamo il nostro cammino per scendere a Malga Pioda ... insieme ad un nutrito numero di persone, sintomo della presenza di un impianto di risalita nelle vicinanze (quello che porta in quota provenendo dal versante di Alleghe o da quello di Palafavera).
Poco dopo la Malga seguiamo a sinistra la strada di servizio che corre lungo una pista da sci e successivamente, ad altezza "visiva" con l'arrivo/partenza dell'ovovia, imbocchiamo il pratone di un'altra pista da sci (rossa) che scende direttamente ad Alleghe. Quest'ultimo tratto di discesa probabilmente si poteva anche effettuare sfruttando un sentiero più "ufficiale" che partiva nei pressi dell'ovovia ma il rumore della musica e delle macchine provenienti da quella zona ci hanno fatto optare per starne a distanza e seguire la pista da sci anche se normalmente sono discese poco gradite ma hanno almeno il vantaggio di essere abbastanza dirette.
Rientrati ad Alleghe affrontiamo con calma la passeggiata lungolago che ci riporta a Masarè e alla nostra macchina.
Immagino che a questo punto qualcuno possa intuire che il nostro sguardo verso il Civetta abbia anche un secondo scopo ... ma questa sarà la prossima storia!
Seguendo la segnaletica prima per la cascata e poi quella per il Rifugio Tissi, imbocchiamo il Sentiero 563 che sale deciso nel bosco, transitando dalla Casera Casamatta con annesso bivacco, molto ben tenuto, in una splendida posizione. Segue un tratto di sentiero ancora abbastanza ripido per giungere ad una sorta di colletto dove iniziano ad intravedersi le pareti tra le fronde degli alberi. Ora con un sentiero più tranquillo ci dirigiamo verso il Rifugio Tissi, riuscendo finalmente a fotografare lo spettacolare ambiente del Civetta.
Giunti al Rifugio ci concediamo una pausa per un caffè e per scrutare con più attenzione gli speroni rocciosi davanti a noi, provando a scorgere (a grandi linee) la fenomenale via Solleder-Lettenbauer, con i suoi 44 tiri di corda e il primo VI grado ufficiale della storia dell'alpinismo (aperta nel 1925) ed il piccolo nevaio pensile ...
Ci dirigiamo ora verso il Coldai, sfruttando il sentiero più basso tra le due possibilità, per rimanere ancora relativamente distanti dalle pareti e per poterle ammirare meglio. Mentre il sentiero alto ci è sembrato rimanesse troppo "sotto", rischiando così di perdere la giusta prospettiva.
Giungiamo ad una forcella sopra all'incantevole Lago Coldai, un vero e proprio gioiello in questo aspro ambiente di roccia, le sue rive meriterebbero una sosta "a lungo termine". Poco dopo il lago Manuela si dirige diretta al Rifugio Coldai mentre io faccio una veloce salita alla Cima Coldai seguendo qualche ometto ed una traccia di sentiero e con un breve passaggio di arrampicata nei pressi della vetta.
Il vento teso che soffia sulla vetta mi spinge a scendere subito verso quella che dall'alto mi sembrava una mulattiera di pietra e che in effetti scopro essere una discesa più diretta al Rifugio Coldai, senza dover ripassare dalla Forcella Coldai. Anche qui sosta rigenerante all'interno del rifugio e poi riprendiamo il nostro cammino per scendere a Malga Pioda ... insieme ad un nutrito numero di persone, sintomo della presenza di un impianto di risalita nelle vicinanze (quello che porta in quota provenendo dal versante di Alleghe o da quello di Palafavera).
Poco dopo la Malga seguiamo a sinistra la strada di servizio che corre lungo una pista da sci e successivamente, ad altezza "visiva" con l'arrivo/partenza dell'ovovia, imbocchiamo il pratone di un'altra pista da sci (rossa) che scende direttamente ad Alleghe. Quest'ultimo tratto di discesa probabilmente si poteva anche effettuare sfruttando un sentiero più "ufficiale" che partiva nei pressi dell'ovovia ma il rumore della musica e delle macchine provenienti da quella zona ci hanno fatto optare per starne a distanza e seguire la pista da sci anche se normalmente sono discese poco gradite ma hanno almeno il vantaggio di essere abbastanza dirette.
Rientrati ad Alleghe affrontiamo con calma la passeggiata lungolago che ci riporta a Masarè e alla nostra macchina.
Immagino che a questo punto qualcuno possa intuire che il nostro sguardo verso il Civetta abbia anche un secondo scopo ... ma questa sarà la prossima storia!
Tourengänger:
Andrea!

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Kommentare (3)