Cima della Paglia


Publiziert von cai56 , 14. Juni 2017 um 18:51. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:11 Juni 2017
Wandern Schwierigkeit: T4- - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 2:30
Aufstieg: 975 m
Abstieg: 970 m
Strecke:Andata e ritorno 8 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; si prosegue in direzione Sondrio fin oltre Talamona per svoltare a destra verso "Valtartano". Si risale lungamente la provinciale, arrivando a Tartano; ci si indirizza verso la Val Lunga, per poi scendere dopo pochi metri al fondo della Val Corta, in località Biorca. Ampio piazzale di parcheggio.

Cominciamo col dire che sull'altimetria di questa gita manca totalmente l'accordo fra le tre fonti a mia disposizione: non calcoliamo nemmeno l'apporto del GPS, ma anche il foglio IGM 25000 e la Carta escursionistico/toponomastica 25000 del CAI Morbegno differiscono di alcuni metri. Visto però che la Cima della Paglia è un punto trigonometrico ufficiale, prendiamo per buoni i valori IGM.
Il riferimento alla "paglia" nel toponimo va inteso come "fieno selvatico" (in dialetto valtellinese: Erba vìsega), ben nota graminacea (Festuca sp. ?) alpinisticamente infida, ma spesso provvidenziale alla stentata progressione; un tempo diffusamente tagliata, seccata e raccolta, era indispensabile per incrementare il magrissimo pasto invernale dei bovini stabulati. I versanti di questa cimetta secondaria appaiono assai ben forniti nella crescita di questo vegetale e la diffusa presenza, nell'area circostante, di numerosi alpeggi, fa pensare ad una fonte per antonomasia di questo alimento.
Bella gita, ma breve e assolutamente verticale; probabilmente concatenabile con gli alpeggi limitrofi, posti alle pendici dei confinanti Monte Pisello e Monte Piscino, ma lungo sentieri ormai ben poco identificabili.
Particolarmente completo il panorama verso le Alpi Retiche.

Dal parcheggio poco oltre la Biorca, si prosegue sulla sterrata fino alla prima diramazione sulla destra verso la Contrada Foppa; appena prima delle baite si stacca, ancora sulla destra, il sentiero segnalato che sale alla Contrada Fognini. Oltrepassata una fonte con lavatoio e due antichi fienili, si imbocca il sentiero che sale a sinistra fra i prati. E' una traccia stretta, a singolo passaggio, gradinata o lastricata a piode: fin qui abbiamo seguito un'accurata segnalazione a vernice, ma, al primo bivio, la abbandoniamo definitivamente (a destra: sentiero per l'Alpe Piscino) e proseguiamo a sinistra fino alla visibile baita isolata al culmine dei prati. Si aggira la baita sulla sinistra e si prosegue sul lastricato-gradinato (il pascolo si va invadendo di cespugli per lo stato di abbandono), raggiungendo un fienile di legno al margine del bosco; da qui si entra in una splendida abetaia che mantiene - in assenza di sottobosco - il tracciato originale della mulattiera per gli alpeggi superiori: notevoli i manufatti a secco per la progressione e il sostegno del percorso. A circa Q 1700m si sbuca nella radura dell'Alpe della Paglia: le baite sono nel corso di un restauro solido, ben fatto e rispettoso delle origini. Si continua sul sentiero che sale a destra delle costruzioni, ma lo si abbandona dopo poche decine di metri in corrispondenza di un freccia di legno: già da qui si può individuare il soprastante Baitone della Paglia. Non c'è un vero sentiero e si sale a vista, oltrepassando - in alto - qualche muro a secco di consolidamento del pendio. Anche qui il mantenimento delle condizioni delle costruzioni è encomiabile, addirittura con una piccola esposizione etnografica sui muri.  Dal Baitone alla cima si possono trovare solo occasionali tracce di passaggio, sovrapponibili peraltro a quelle animali. Salendo per la linea di massima pendenza nei passaggi più logici, ci si trova ad affiancare tratti di muri a secco ("ör") costruiti come barriera al limitare del dirupo, fra gli ultimi radi larici, alcuni dei quali scheletriti dai fulmini. Oltrepassata la Croce Gusmeroli, alternando qualche passaggio su facili roccette al ripido e continuo pendio di fieno selvatico, si perviene ad un'anticima (o meglio una prominenza del crestone di salita) con ometto di pietre: da qui si scorge l'ultimo tratto di salita, con una breve facile e solo un poco esposta crestina di rocce rotte. Qualche metro di nuovo su erba conduce finalmente al segnale trigonometrico della Cima della Paglia.
Ritorno per la via di andata.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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