Pizzo della Cassera dalla Val Fraina
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Questa è la settimana della finale, non voglio "grane" al lavoro nè in casa e nemmeno in montagna, propongo quindi un itinerario tranquillo ma con un discreto dislivello.
Oggi siamo in quattro che sono già andati in montagna assieme e lasciata l'auto a Premana, come potete immaginare percorriamo tutta la Val Fraina fino all'Alpe omonima. Qui cominciamo a salire più decisamente, di solito seguendo i regolari tornanti poco battuti del vecchio sentiero di probabile origine militare, talvolta lungo le scorciatoie più ripide e marcate. Arrivati nella zona dove sorgono alcuni edifici abbandonati (Stalle e Baitello Cassera) si presenta un bivio: dritto si va alla Bocchetta di Larec e al Pizzo della Cassera (con l'accento sulla prima "a", secondo la mia carta), a sinistra si va alla Cima Fraina, che era la mia meta originaria. La presenza di lingue di neve sul percorso verso la Cima Fraina ci suggerisce di dirigerci al Pizzo della Cassera, che è anche un pò più alto. Intanto qualcuno comincia a pensare anche al Pizzo Mellasc.
Lasciata a destra la piccola area di sosta del Ciarel Quadro saliamo lungo la valletta che sbuca sulla Bocchetta di Larec, punto di comunicazione con la Val Varrone. Da qui tracce di sentiero talvolta sul filo di cresta, unico motivo del T3, guidano sul Pizzo della Cassera dopo aver intercettato il sub-orizzontale Sentiero Cadorna. Il più in forma di noi compie un blitz sul più alto e massiccio Pizzo Mellasc.
La discesa non riserva sorprese di rilievo oltre all'incontro con un camoscio che fugge con 4 balzi prima lungo il sentiero e poi nel bosco. All'andata i miei soci avevano visto per un attimo altri due ungulati, probabilmente cerve, il sottoscritto era rimasto indietro a fotografare il paesaggio quindi se le è perse.
Avrei voluto finire dicendo che mi sembra più facile che io metta piede sulla cima di una montagna alta ottomila metri piuttosto che rimettiamo le mani su questa Coppa: quindi l'anno prossimo Cho Oyu o Broad Peak. Ma stamattina mentre scrivo mi arrivano le notizie dell'attentato di Londra e "Trattare certi argomenti rimette nella giusta prospettiva i fastidi minori della vita", dice Tullio Avoledo in "Mare di Bering". Questa volta non mi limito a descrivere un sentiero nè a scherzare su una partita di pallone finita male, a costo di farmi censurare. I fatti di Londra li vedo come episodi di una guerra tra Europa e mondo islamico iniziata quando i Mori invasero la Spagna e che va avanti da 1300 anni. Noi avremo le nostre responsabilità ma loro ... loro da quando esistono hanno dichiarato guerra via via a TUTTI i popoli confinanti.
Oggi siamo in quattro che sono già andati in montagna assieme e lasciata l'auto a Premana, come potete immaginare percorriamo tutta la Val Fraina fino all'Alpe omonima. Qui cominciamo a salire più decisamente, di solito seguendo i regolari tornanti poco battuti del vecchio sentiero di probabile origine militare, talvolta lungo le scorciatoie più ripide e marcate. Arrivati nella zona dove sorgono alcuni edifici abbandonati (Stalle e Baitello Cassera) si presenta un bivio: dritto si va alla Bocchetta di Larec e al Pizzo della Cassera (con l'accento sulla prima "a", secondo la mia carta), a sinistra si va alla Cima Fraina, che era la mia meta originaria. La presenza di lingue di neve sul percorso verso la Cima Fraina ci suggerisce di dirigerci al Pizzo della Cassera, che è anche un pò più alto. Intanto qualcuno comincia a pensare anche al Pizzo Mellasc.
Lasciata a destra la piccola area di sosta del Ciarel Quadro saliamo lungo la valletta che sbuca sulla Bocchetta di Larec, punto di comunicazione con la Val Varrone. Da qui tracce di sentiero talvolta sul filo di cresta, unico motivo del T3, guidano sul Pizzo della Cassera dopo aver intercettato il sub-orizzontale Sentiero Cadorna. Il più in forma di noi compie un blitz sul più alto e massiccio Pizzo Mellasc.
La discesa non riserva sorprese di rilievo oltre all'incontro con un camoscio che fugge con 4 balzi prima lungo il sentiero e poi nel bosco. All'andata i miei soci avevano visto per un attimo altri due ungulati, probabilmente cerve, il sottoscritto era rimasto indietro a fotografare il paesaggio quindi se le è perse.
Avrei voluto finire dicendo che mi sembra più facile che io metta piede sulla cima di una montagna alta ottomila metri piuttosto che rimettiamo le mani su questa Coppa: quindi l'anno prossimo Cho Oyu o Broad Peak. Ma stamattina mentre scrivo mi arrivano le notizie dell'attentato di Londra e "Trattare certi argomenti rimette nella giusta prospettiva i fastidi minori della vita", dice Tullio Avoledo in "Mare di Bering". Questa volta non mi limito a descrivere un sentiero nè a scherzare su una partita di pallone finita male, a costo di farmi censurare. I fatti di Londra li vedo come episodi di una guerra tra Europa e mondo islamico iniziata quando i Mori invasero la Spagna e che va avanti da 1300 anni. Noi avremo le nostre responsabilità ma loro ... loro da quando esistono hanno dichiarato guerra via via a TUTTI i popoli confinanti.
Tourengänger:
andrea62

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Kommentare (2)