Monte Ventolaro per la Cresta NE - Valli dell'Arsa
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Con Ferruccio, Francesco e Stella ritorno nelle Valli dell'Arsa per salire il Monte Ventolaro lungo la cresta Nord Est della montagna, un percorso inventato mentre, lo scorso anno, salivamo sul Monte Turi.
Quella che di solito viene chiamata semplicemente "Valle" dell'Arsa, più che una valle come le altre è in realtà un ventaglio di valli, dove tre sono quelle principali: una orientata da Sud a Nord, misteriosamente senza nome sulle mappe attuali, e due con direzione prevalente da SO a NE, una delle quali - la più esterna e la più allungata - è la Valle dell'Arsa propriamente detta.
Della cresta "di confine" tra le Valli dell'Arsa e la Valle Strona, il Monte Ventolaro è la sommità più modesta (e la più vicina al fondovalle ossolano) ma, come tutte le cime minori, rappresenta un punto d'osservazione privilegiato. La sua cresta NE si rivelerà un ottimo percorso per chi ama raggiungere le cime seguendo le linee naturali che l'orografia propone.
Andata
Dal parcheggio di Cortavolo (CNS Caslet 350 m) raggiungiamo Castello e quindo Orcocco (Orcocro secondo alcuni cartelli) seguendo il comodo e facile sentiero segnalato A39. Dopo la zona dell'Alpe Il Ballo (che non si attraversa), il percorso si snoda in un ambiente verdissimo che ricorda quello della Valgrande centrale. Molto bello il colpo d'occhio sulla cascata del Rio della Porta.
Dopo una breve sosta sul panoramico prato dell'Alpe Orcocco, proseguiamo ancora per pochi minuti nel bosco lungo il sentiero per il Monte Ventolaro, che abbandoniamo intorno a quota 1300 m per dirigerci a Ovest verso la dorsale.
Da qui in avanti si naviga a vista ma non ci sono difficoltà, a parte l'intralcio costituito dalla vegetazione (soprattutto rododendri) e qualche passaggio di facile arrampicata su roccette (I).
Poggiando sempre sul versante esposto ad Est, arriviamo su una giavina e saliamo il ripido pendio che la sovrasta. Raggiunta così la sommità di un primo risalto (1610 m circa), la vegetazione diviene meno fastidiosa. Siamo sulla verticale del pascolo dell'Alpe Lordi.
Dopo avere superato due depressioni della cresta (perdendo circa una ventina di metri), inizia un tratto di salita più continuo, dove si sale tra rododendri e roccette puntando verso un caratteristico gendarme. Si giunge così sul tratto finale, dove la cresta appiana e si assottiglia.
Giunti in cima, ci godiamo lo splendido panorama sulla Valle Strona, le Valli dell'Arsa e i 4000 del Vallese. Oggi il cielo è limpidissimo e lo sguardo si spinge fino alla dorsale appenninica.
Tempo impiegato: 4:15
Ritorno
Per il ritorno decidiamo di percorrere un vecchio sentiero, indicato sulla carta svizzera ma abbandonato, che attraversa in direzione Ovest il versante affacciato sul Rio della Porta. Il percorso in questa stagione è ancora riconoscibile nonostante sia soffocato dagli ontani.
Ci si cala sul colletto a Ovest della cima principale (che non è quella con la croce...) e si scende per un breve tratto nel vallone rivolto a Nord, per poi traversare a Ovest su quella che inizialmente si presenta come una sorta di cengia. Giunti su un primo poggio, si traversa al successivo e si prosegue sempre nella stessa direzione (Ovest), fino ad immettersi sul percorso che scende dal Colle di Ravinella ad intercettare il Sentiero Beltrami.
Guadato il Rio della Porta si giunge all'Alpe Bongiol. Da qui, seguendo le indicazioni, raggiungiamo l'Alpe La Porta e ritorniamo ad Orcocco dove si chiude questo bell'anello.
Da Orcocco a Cortavolo lungo il percorso dell'andata.
Tempo impiegato: 3:20
Link alla relazione di Ferruccio:

Quella che di solito viene chiamata semplicemente "Valle" dell'Arsa, più che una valle come le altre è in realtà un ventaglio di valli, dove tre sono quelle principali: una orientata da Sud a Nord, misteriosamente senza nome sulle mappe attuali, e due con direzione prevalente da SO a NE, una delle quali - la più esterna e la più allungata - è la Valle dell'Arsa propriamente detta.
Della cresta "di confine" tra le Valli dell'Arsa e la Valle Strona, il Monte Ventolaro è la sommità più modesta (e la più vicina al fondovalle ossolano) ma, come tutte le cime minori, rappresenta un punto d'osservazione privilegiato. La sua cresta NE si rivelerà un ottimo percorso per chi ama raggiungere le cime seguendo le linee naturali che l'orografia propone.
Andata
Dal parcheggio di Cortavolo (CNS Caslet 350 m) raggiungiamo Castello e quindo Orcocco (Orcocro secondo alcuni cartelli) seguendo il comodo e facile sentiero segnalato A39. Dopo la zona dell'Alpe Il Ballo (che non si attraversa), il percorso si snoda in un ambiente verdissimo che ricorda quello della Valgrande centrale. Molto bello il colpo d'occhio sulla cascata del Rio della Porta.
Dopo una breve sosta sul panoramico prato dell'Alpe Orcocco, proseguiamo ancora per pochi minuti nel bosco lungo il sentiero per il Monte Ventolaro, che abbandoniamo intorno a quota 1300 m per dirigerci a Ovest verso la dorsale.
Da qui in avanti si naviga a vista ma non ci sono difficoltà, a parte l'intralcio costituito dalla vegetazione (soprattutto rododendri) e qualche passaggio di facile arrampicata su roccette (I).
Poggiando sempre sul versante esposto ad Est, arriviamo su una giavina e saliamo il ripido pendio che la sovrasta. Raggiunta così la sommità di un primo risalto (1610 m circa), la vegetazione diviene meno fastidiosa. Siamo sulla verticale del pascolo dell'Alpe Lordi.
Dopo avere superato due depressioni della cresta (perdendo circa una ventina di metri), inizia un tratto di salita più continuo, dove si sale tra rododendri e roccette puntando verso un caratteristico gendarme. Si giunge così sul tratto finale, dove la cresta appiana e si assottiglia.
Giunti in cima, ci godiamo lo splendido panorama sulla Valle Strona, le Valli dell'Arsa e i 4000 del Vallese. Oggi il cielo è limpidissimo e lo sguardo si spinge fino alla dorsale appenninica.
Tempo impiegato: 4:15
Ritorno
Per il ritorno decidiamo di percorrere un vecchio sentiero, indicato sulla carta svizzera ma abbandonato, che attraversa in direzione Ovest il versante affacciato sul Rio della Porta. Il percorso in questa stagione è ancora riconoscibile nonostante sia soffocato dagli ontani.
Ci si cala sul colletto a Ovest della cima principale (che non è quella con la croce...) e si scende per un breve tratto nel vallone rivolto a Nord, per poi traversare a Ovest su quella che inizialmente si presenta come una sorta di cengia. Giunti su un primo poggio, si traversa al successivo e si prosegue sempre nella stessa direzione (Ovest), fino ad immettersi sul percorso che scende dal Colle di Ravinella ad intercettare il Sentiero Beltrami.
Guadato il Rio della Porta si giunge all'Alpe Bongiol. Da qui, seguendo le indicazioni, raggiungiamo l'Alpe La Porta e ritorniamo ad Orcocco dove si chiude questo bell'anello.
Da Orcocco a Cortavolo lungo il percorso dell'andata.
Tempo impiegato: 3:20
Link alla relazione di Ferruccio:

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