Pizzo dell’Uomo, anticima N (2585 m) - Skitour

Oggi non ho intenzione di impegnarmi in un lungo portage: non ho, infatti, una spiccata propensione per le mansioni di facchinaggio! Scelgo dunque una meta che frequento quasi tutti gli anni, che mi permette di sciare al sole e di godermi appieno questa bellissima giornata primaverile.  

Inizio dell’escursione: ore 7:40

Fine dell’escursione: ore 10:35

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1027 hPa

Temperatura alla partenza: -2°C

Temperatura al rientro: 9,5°C

Velocità media del vento: 5 km/h

Sorgere del sole: 6:24

Tramonto del sole: 20:22

La Valle del Lucomagno questa mattina è di uno splendore unico: il sole radente illumina i bellissimi boschi di conifere e accende le cime innevate del versante destro. È già una fonte di piacere a sé stante percorrere questa strada in auto e ammirare la più bella cembreta del Ticino: è un prezioso preludio alla rilassante sciata che mi aspetta su una rassicurante dorsale che conosco da anni, la Costa del Scai.

Oggi, stranamente, ho un piccolo senso di trasgressione; me ne impipo del divieto di transito e all’altezza dell’ospizio del valico imbocco la strada sterrata per circa 330 m, fino alla baracca di legno a quota 1923 m.

Durante i preparativi per la partenza arriva uno sci escursionista accompagnato da due cani bianchi, gli stessi che ho filmato l’anno scorso mentre scendevano a rotta di collo seguendo il loro padrone. Ho la conferma che il Pizzo dell’Uomo è una cima che piace: chi l’ha raggiunta una volta si ripromette di ritornarci. Alludo ovviamente all’antecima N, più facile rispetto alla cima principale (PD+/AD).

Dopo circa 80 m dalla baracca di legno posso calzare gli sci e risalire il versante parzialmente innevato. La neve è compatta, ancora gelata: decido di montare i rampanti.

                                           Pizzo dell’Uomo, anticima N (2585 m)

Il percorso segue un valloncello intagliato sul ripido pendio che rimonto con facili inversioni. Dopo l’antenna aggiro delle rocce affioranti; in circa 45 minuti raggiungo lo spettacolare altopiano che mi offre un quadro d’impareggiabile bellezza.

Qui tolgo i rampanti, li rimonterò alla base del badile finale. È il tratto più rilassante dell’escursione, lo si potrebbe percorrere ad occhi chiusi; in realtà rimangono spalancati per poter scattare foto con la reflex, con l’action cam e pure con il telefonino.

Il fianco sommitale oggi è meno impegnativo del previsto: la temperatura mite ed il perfetto soleggiamento hanno reso la neve leggermente più scalfibile. Con l’aiuto dei coltelli lo supero in un quarto d’ora.

Anche nel 2017 posso affermare: Pizzo dell’Uomo (2585 m) geschafft!

La novità è costituita da due omini di pietra, purtroppo privi di un libro di vetta.

Oggi la visibilità è perfetta e non ci sono nuvole minacciose che si affacciano sulle cime circostanti.

Alle 10:10 inizio la discesa. Dopo i primi metri, percorsi per eccesso di prudenza in scivolata di fianco, prendo confidenza e mi lascio andare in una fantastica discesa, molto soddisfacente anche nella parte più bassa, su neve diventata nel frattempo firn, perfettamente sciabile.

Per la decima volta al Pizzo dell’Uomo sulla neve. Dopo le prime tre ascensioni con le ciaspole mi sono convertito allo sci escursionismo, disciplina che dopo il periodo di apprendistato mi ha dato sempre più soddisfazione.

Tempo di salita: 2 h

Tempo totale: 2 h 55 min

Dislivello in salita: 665 m

Sviluppo complessivo: 6,2 km

Difficoltà: PD (fianco sommitale, 32°)

Buona copertura della rete cellulare su tutto il percorso