Pizzo dell’Uomo, anticima N (2585 m) - Skitour
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Dopo averla mancata nel 2015, ritorno alla tradizionale meta sopra il Passo del Lucomagno, che apprezzo sempre malgrado la conosca come le mie tasche. Oggi le condizioni meteorologiche sono particolarmente invitanti: cielo sereno, bava di vento e copertura nevosa a partire dalla baracca militare.
Inizio dell’escursione: ore 8:10
Fine dell’escursione: ore 11:10
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1023 hPa
Temperatura alla partenza: -4,5°C
Temperatura al rientro: 5°C
Velocità media del vento: 6 km/h
Sorgere del sole: 6:03
Tramonto del sole: 20:39
Arrivo al Passo del Lucomagno (1915 m) poco prima delle otto. Questa volta non c’è l’abituale vento sferzante che ti invita a rifugiarti in auto per un rapido dietro front. La temperatura è sì rigida, ma il bel sole e il cielo sereno sono ben augurali.
La strada sterrata è stata liberata dalla neve, tuttavia presenta delle estese lastre di ghiaccio e profonde pozzanghere. Qualche irriducibile l’ha percorsa con l’auto annaspando nei tratti ancora innevati. Dopo circa 60 m dalla baracca di legno (1924 m) posso calzare gli sci e risalire il versante parzialmente innevato, puntando all’antenna munita di pannello solare. La neve è compatta ma non gelata: si prospetta una spettacolare sciata fuori stagione; meno male!
I muscoli si riscaldano in fretta, così come l’atmosfera, ciò che mi permette di togliere la giacca e di continuare comodamente in maglietta. A metà canalone incontro uno sciatore mattiniero, già in discesa, accompagnato da due cani; ho la conferma che la neve è perfettamente sciabile.
Il percorso segue un valloncello intagliato sul ripido pendio che rimonto con facili inversioni. Dopo l’antenna aggiro delle rocce affioranti e in breve raggiungo lo spettacolare altopiano che mi offre un quadro d’impareggiabile bellezza. Lo considero uno dei posti più suggestivi del Ticino; potrebbe essere utilizzato come scenario di un’azione cinematografica da un regista di fama mondiale.
Spingo gli sci con assoluto relax, in un tempio del sole e del silenzio, godendomi la bella giornata primaverile, lungo un percorso assolutamente libero: non ci sono ostacoli di sorta fino alla base del badile terminale.
L’erta finale non richiede i rampanti; la perfetta visibilità mi permette di scegliere con calma i punti migliori per le inversioni e solo in poche occasioni devo lavorare con forza sulle lamine e sui bastoncini.
Pizzo dell’Uomo (2585 m)
Raggiungo l’affilato cornicione di vetta dopo 1:55 h di cammino dal Passo del Lucomagno. Anche nel 2016 posso affermare: Pizzo dell’Uomo (2585 m) geschafft!
Ironia della sorte, per l’ennesima volta la nuvoletta fantozziana si fa viva proprio all’inizio della discesa. Questa volta non potrà tuttavia guastarmi una bella discesa su neve compatta ma non gelata.
L’imponente rilievo che colpisce per la sua forma di badile presenta dei dolci pendii sul suo versante nord, in contrasto con i ripidi dirupi del versante meridionale. È una classica escursione con le pelli di foca, sempre piacevole, adatta a quasi tutti gli sciatori con un minimo d’esperienza. Il grado di difficoltà PD si riferisce all’erta finale. Con il bel tempo e con buon innevamento è possibile affrontare la discesa lungo almeno tre diversi itinerari.
Tempo di salita: 1 h 55 min
Tempo totale: 3 h
Dislivello in salita: 677 m
Sviluppo complessivo: 7,9 km
Difficoltà: PD
Buona copertura della rete cellulare su tutto il percorso
SLF: 2 (moderato)

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