In cima alla Corna di Caspai. Ma la ferrata? Prrrrrrrrrrrr!
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Poco tempo fa feci un giro con Amadeus proprio dalle parti di Lodrino http://www.hikr.org/tour/post116823.html , e dalla cresta che porta alla Punta Ortosei la Corna di Caspai dava la sensazione di essere un monolite inattaccabile, se non dalla famigerata e tostissima ferrata, poi una volta tornato a casa feci una breve ricerca per vedere se fosse possibile salirci comunque, e si, qualcuno era salito per tracce e aveva relazionato. La curiosità ora mi porta proprio sulla Caspai.
Lasciata l’auto nel parcheggio antistante il ristorante Genzianella, come da indicazioni, seguiamo il bel sentiero che si snoda in una mezzacosta boschiva che porta verso il rifugio Nasego, dopo un primo tratto dove si cammina in un comodo saliscendi, al primo svincolo utile per salire direttamente al M.Palo lo imbocchiamo senza indugi. In un primo momento avevamo pensato di andare sino al Nasego, ma essendo titubanti sulla tempistica abbiamo preferito accorciare di 30 minuti il giro.
La salita al Monte Palo non è priva di difficoltà, e non parlo di quelle tecniche, perché il sentiero si inerpica bruscamente e non fa sconti ai polmoni, se poi aggiungiamo la temperatura primaverile che ci accompagna, beh, e sticazzi. Guadagnata la cresta erbosa era la meta è proprio vicina… e vai di lap dance intorno al Palo.
La giornata offre molti spunti fotografici e noi ne approfittiamo.
Firmato anche il libro di vetta, ora non ci resta che guardarci attorno per capire come arrivare sulla Caspai, scartata l’idea di fare la cresta ovest, troppo pericolosa e con neve, scegliamo di scendere dalla cresta nord che porta al Roccolo Morandi, una cresta che in condizioni d’asciutto non desta grandi problemi, ma con la neve e il ghiaccio il gioco cambia; due traversini poco simpatici vengono superati senza problemi, e anche un altro paio di passaggi sono superati grazie all’aiuto dei ramponcini.
Facile dal Roccolo arrivare al Passo della Cavada. Anche qua ora serve capire che fare, ma una traccia visibile e una discreta bollatura bianco/verde ci aiuta nel nostro proseguo sino ad imbatterci in un ripido canalino da affrontare tutto d’un fiato, due brevi passaggi su roccette ed eccoci sulla desiderata Corna di Caspai. Grande calura e svaccamento all’ennesima potenza… mentre dalla sottostante ferrata avanza il deserto dei Tartari.
E’ tempo di tornare all’auto e la cresta di discesa (ovest) sembra fattibile anche se un poco innevata, oltrepassati un paio di noiosi ma piccoli ostacoli (I° e neve scivolosa) ora ci troviamo al Passo della Cisa, breve pit stop, mentre il soprastante ed inquietante M. Inferni ci chiama alla sfida. Oggi non abbiamo tempo a disposizione ma la prossima volta… ravanage!
Facile ora tornare al punto di partenza, dove una buone e fresca birra al ristorante genzianella ci corrobora da bestia… e vaffanculo al bicchiere che mi si è scassato fra le mani!
Nota 1): Divertente giro ad anello in terra Triumplina; facile la salita al M. Palo, da T3 (EE) la salita e discesa dalla Caspai. C’è qualche zona esposta. Buon divertimento anche se il dislivello (950 mt) è abbastanza modesto.
Nota 2): Cose a caso & chi se ne frega!
Hard: Playboy torna alle origini. Peccato non avere più 18 anni e le uova fresche a disposizione.
Lavoro: Amazon assume 700 persone… ma il suo caporalato industriale è già all’opera!
Calcio: Oggi è il compleanno di R. Baggio. E CHISSENEFREGAAAAA!
Nota 3): Con Eric.
FATICA.
La roccia è bella calda e la sento molto amica,
la terra la circonda e nasce dell’ortica,
la mano l’accarezza e si gonfia la vescica.
Fatica,
su questa bella cima io trovo Federica,
ragazza molto sveglia che veste da impudica,
lo sguardo suo m’ammalia… che dio la benedica.
Fatica,
cammino a più non posso e sono sull’Aprica,
rincontro la fanciulla e non è più nemica,
la chiamo a voce alta, risponde si mi dica.
Il pane è poco cotto ed è pieno di mollica, e in fondo mi domando: perché si fa Fatica?
A’ la prochaine! Menek e Rosa
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