Zucco Angelone 1167 m e Piani di Bobbio 1780 m
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Comunque la nostra “esplorativa” parte da Introbio dove già raggiungere la Bocchetta di Nava è sì un’esplorativa, in quanto la mulattiera/sentiero è impraticabile grazie al taglio degli alberi.
Saliamo alla meno peggio il ripido pendio fino a raggiungere una sorta di colletto dove il lavoro del taglio alberi grazie al cielo termina. Rintracciamo il sentiero per la Bocchetta che raggiungiamo con un ritardo di circa 30 minuti sui cartelli CAI.
Prima di avviarci verso il Piani di Bobbio decidiamo di salire allo Zucco Angelone, la croce e le antenne le vediamo sempre da Introbio ma qui non ci siamo mai stati e oggi è la nostra fortuna. Prendiamo la sterrata in direzione dei Piani di Bobbio ma la abbandoniamo quasi subito intravvedendo un sentiero che sale dietro una casa alla nostra dx. Il sentiero incrocia una sterrata, nessuna indicazione ma potrebbe scendere a Introbio e ciò ci eviterebbe il ritorno dal ginepraio appena passato, il problema è che non ne siamo certi. La strada non c’è né sul GPS né sulla cartina. Sarebbe bello ci fosse qualcuno a cui chiedere, i nostri desideri saranno esauditi una volta scesi dalla cima.
Continuiamo su una traccia che taglia il tornante della strada e poi per sentiero, tra l’altro bollato, che conduce alla croce e alle antenne Rai. La cima è poca roba ma con un bellissimo panorama sull’Alta Valsassina.
Tornati alle baite, incrociamo un local che ci conferma che la sterrata porta a Introbio, poco prima del bivio che entra in paese, perfetto….
Saliamo ora ai Piani di Bobbio, un po’ seguendo una sorta di sentiero che attraversa una ex-pista e un po’ lungo la strada di accesso ai Piani, non che si vedesse molto tra la nebbia e la nevicata in corso. Troviamo neve continua intorno ai 1500 m ma poca cosa. Solo giunti ai Piani ci malediciamo per non aver avuto dietro le ciaspole.
Puntiamo, evitando le piste, in direzione del rifugio Lecco e sprofondiamo fino al cavallo dei pantaloni, tra l’altro con la scarsa visibilità fatichiamo anche a vedere le pendenze. Inevitabilmente però ci troviamo con l’esigenza di doverne attraversare due per raggiungere la Baita Alpina. Lo facciamo velocemente, segnamo il Waypoint e altrettanto velocemente le riattraversiamo e andiamo al rifugio Lecco dove provvidenzialmente troviamo due carabinieri a cui chiedere info. Innanziutto ci dicono che se trovano qualcuno che attraversa le piste, soprattutto se si sale dalla Valtorta, non fanno sconti e multano…ci spiegano però il modo migliore per raggiungere la baita senza dover attraversare le piste…beh forse a queste cose gli organizzatori avrebbero dovuto pensare!
Comunque dopo una breve sosta torniamo sui nostri passi, scendendo a Introbio tramite la sterrata. Allunghiamo un po' la strada ma così facendo evitiamo un secondo ravano!
Purtroppo il GPS si è spento poco dopo aver lasciato il rifugio Lecco. Pin discesa, per cui c’è solo la traccia di salita. In ogni caso la sterrata dovrebbe essere la strada di servizio alle antenne sullo Zucco Angelone. Parte dietro i capannoni prima del bivio per entrare ad Introbio arrivando da Lecco, cartello Strada Chiusa. Se fatta in discesa, si incrocia salendo allo Zucco Angelone dalle baite alla Bocchetta di Nava.
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