Cima di Val Loga
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Per la serie "chi non ha testa ha gambe" ...
Dopo la settimana particolarmente intensa, mi ritrovo venerdì sera a preparare lo zaino per una gita sciistica. Appena prendo in mano gli sci "di scorta" (visto che quelli nuovi sono ancora in fase di preparazione) mi torna in mente che hanno un attacco non compatibile con i miei scarponi: che stordito, dovevo arrivare all'ultimo per scoprirlo???
Indeciso sul da farsi, chiamo il compagno di gita dicendo che domani ci sarò ma a piedi ... poi arriverò dove arriverò ... in teoria dovrebbe esserci neve molto dura e la salita potrebbe essere tranquilla ....
Ovviamente non sarà così!!!
Da Montespluga per tutta la piana, stando sulle tracce vecchie, si riesce a non sprofondare ma poi appena inizia la salita ... un disastro. La neve crostosa .. un po' sì ... un po' no ... un po' forse ... mi impone una fatica enorme e un passo a ritmi irregolari al limite della schizzofrenia. Arrivo al Bivacco Cecchini molto provato con i quadricipiti in fiamme. I miei compagni sono già in strada per la cima ma io necessito di una pausa ... di riflessione ... sia per riprendermi un pochino sia per valutare il da farsi.
Le mie scimmie iniziano a discutere: ... mancano poco più di 200 metri alla vetta ma in queste condizioni potrebbe volerci almeno un'ora, se non di più visto che si sale di quota ... però la giornata è bella e poi mi attendono due giorni di svacco tra pranzi e famiglia ... si ma le gambe sono più stanche di quando faccio 2000 metri di dislivello ... ma mica vorrai passare il Natale con uno smacco così, "senza cima" ....
Le scimmie raggiungono un compromesso orario: si sale fino alle 14 poi dietrofront.
Parto con calma dal bivacco e cerco di tenere un passo il più regolare possibile. Una volta sotto il pendio finale ... 50 passi ... pausa ... 50 passi .... pausa ... così pian pianino raggiungo gli amici ormai già in fase di discesa e poco dopo arrivo sulla cresta dove mi rampono. Affronto in breve gli ultimi 20 metri per la vetta, visto che almeno adesso posso sfruttare la traccia di chi mi ha preceduto.
Come spesso accade queste vette hanno un sapore particolare e visto che non sono ancora le 14 mi concedo qualche minuto sulla cima, ormai manca solo la discesa e anche se sarà comunque un po' faticosa non dovrei incontrare sorprese o difficoltà eccessive.
E' quindi con soddisfazione che ammiro il panorama intorno a me!
Dopo la settimana particolarmente intensa, mi ritrovo venerdì sera a preparare lo zaino per una gita sciistica. Appena prendo in mano gli sci "di scorta" (visto che quelli nuovi sono ancora in fase di preparazione) mi torna in mente che hanno un attacco non compatibile con i miei scarponi: che stordito, dovevo arrivare all'ultimo per scoprirlo???
Indeciso sul da farsi, chiamo il compagno di gita dicendo che domani ci sarò ma a piedi ... poi arriverò dove arriverò ... in teoria dovrebbe esserci neve molto dura e la salita potrebbe essere tranquilla ....
Ovviamente non sarà così!!!
Da Montespluga per tutta la piana, stando sulle tracce vecchie, si riesce a non sprofondare ma poi appena inizia la salita ... un disastro. La neve crostosa .. un po' sì ... un po' no ... un po' forse ... mi impone una fatica enorme e un passo a ritmi irregolari al limite della schizzofrenia. Arrivo al Bivacco Cecchini molto provato con i quadricipiti in fiamme. I miei compagni sono già in strada per la cima ma io necessito di una pausa ... di riflessione ... sia per riprendermi un pochino sia per valutare il da farsi.
Le mie scimmie iniziano a discutere: ... mancano poco più di 200 metri alla vetta ma in queste condizioni potrebbe volerci almeno un'ora, se non di più visto che si sale di quota ... però la giornata è bella e poi mi attendono due giorni di svacco tra pranzi e famiglia ... si ma le gambe sono più stanche di quando faccio 2000 metri di dislivello ... ma mica vorrai passare il Natale con uno smacco così, "senza cima" ....
Le scimmie raggiungono un compromesso orario: si sale fino alle 14 poi dietrofront.
Parto con calma dal bivacco e cerco di tenere un passo il più regolare possibile. Una volta sotto il pendio finale ... 50 passi ... pausa ... 50 passi .... pausa ... così pian pianino raggiungo gli amici ormai già in fase di discesa e poco dopo arrivo sulla cresta dove mi rampono. Affronto in breve gli ultimi 20 metri per la vetta, visto che almeno adesso posso sfruttare la traccia di chi mi ha preceduto.
Come spesso accade queste vette hanno un sapore particolare e visto che non sono ancora le 14 mi concedo qualche minuto sulla cima, ormai manca solo la discesa e anche se sarà comunque un po' faticosa non dovrei incontrare sorprese o difficoltà eccessive.
E' quindi con soddisfazione che ammiro il panorama intorno a me!
Tourengänger:
Andrea!

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Kommentare (8)