Alpe di Lago (2029 m)
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Dopo una dozzina di giorni di pioggia ritorna finalmente il sole: riprendo quindi l’attività escursionistica, benché il pericolo di valanghe sia marcato.
Oggi mi organizzo per una camminata sul versante sinistro della Valle Canaria, con partenza da Airolo-Valle.
Inizio dell’escursione: ore 8:15
Fine dell’escursione: ore 14:20
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1016 hPa
Temperatura alla partenza: 7°C
Temperatura al rientro: 13°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 2100 m
Velocità media del vento: 10 km/h
Alba: 7.44
Tramonto: 16.42
Lasciata l’auto al piccolo parcheggio ubicato 125 m sopra la chiesetta di Valle, parto alle 8:15 in direzione della Val Canaria. In meno di 500 m di sentiero, in prossimità di un recinto con dei cavalli raggiungo la strada della valle, finora priva di neve. Poco prima dell’impressionante frana di Ce, che presenta macigni lunghi fino a una decina di metri, vedo un cartello di divieto di transito sia per le auto sia per i pedoni. Mi fermo un attimo, poi proseguo, incurante del divieto, ritenendo che sia valido solo in un periodo di forti piogge…
La cosa più sorprendente, che scoprirò al ritorno, è che scendendo dall’alto, dal Buco di Ce, non ci sono cartelli di divieto ma solo segnavia ufficiali con l’indicazione dei tempi di percorrenza.
A 1481 m di quota c’è un ponte sul fiume Garegna o Canaria, che permette di salire in direzione di Föisc (1544 m). Lo supererò al ritorno, ora decido di continuare sul versante orografico destro della valle fino al nucleo Pautàn (1559 m). Anche qui c’è un ponticello, che mi permette di raggiungere un sentierino che sboccherà nella parte alta della radura di Föisc. A 1570 m di quota mi immetto sulla sterrata che sale in direzione di vari alpeggi i cui nomi contengono il toponimo Ce. Il significato di Ce è “località con stalla”. Passo da Ciòss di Ce (1642 m), da Prato di Ce (1668 m), da Buco di Ce (1679 m) e finalmente arrivo a Ce di Fuori (1723 m), un crocevia che conosco perché fa parte dell’itinerario classico per la salita al Rifugio Föisc.
Le previsioni meteo davano sole splendente per tutto il giorno. Ebbene, finora ci sono delle nuvole stratificate che non permettono al sole di illuminare pienamente il paesaggio.
Le indicazioni per l’Alpe di Lago non sono per niente precise, almeno per le prime decine di metri sopra Buco di Ce. Oltretutto, comincia la copertura nevosa, che mi impedisce di vedere costantemente il sentiero che la carta topografica non rileva. È un bosco fitto, che può evocare anche inquietudini profonde, come quelle dei miti, delle leggende o delle fiabe. Dopo qualche ravanata, incontro per mia fortuna un cacciatore, che mi indica la retta via. Proseguo quindi zigzagando nella foresta, seguendo le orme lasciate da un escursionista, fino a raggiungere un sentiero più evidente, proveniente dal Piano dei Sciüch. Respiro a pieni polmoni e ringrazio mentalmente la natura per questo dono: in un anno, un ettaro di bosco può liberare nell’aria 20 tonnellate di ossigeno.
La neve, assestata, mi permette finora di continuare senza calzare le racchette. Il cielo si rasserena e il sole riscalda l’ambiente e lo spirito. Il paesaggio diventa sempre più bello e mi offre delle spettacolari visioni sulle cime innevate dell’arco alpino. Lungo un ripido fianco erboso, privo di neve, sono cadute delle slavine che ostacolano il cammino; in un paio di punti, per superare dei canaloni, devo prestare attenzione e conficcare bene gli scarponi nei blocchi di neve rigelata.
A 1950 m di quota finisce il bosco fitto: mi trovo al margine inferiore dell’alpeggio. Fra i larici svetta il bellissimo Camoghè (2356,5 m): sarà la fotostar di giornata.
Alpe di Lago (2010 m)
L’Alpe di Lago, una proprietà del Patriziato di Airolo, si presenta con uno splendido altopiano innevato, impreziosito da un laghetto di circa 250 m x 150 m. La neve è cosparsa di impronte di animali selvatici, in particolare di camosci. L’edificio principale è posto a 2029 m di quota, alla base della Foppa Lunga. Sull’uscio leggo una massima che molti potrebbero condividere: “Benvenuti. Tutti ci portano un po’ di gioia, qualcuno entrando, qualcuno uscendo”.
Si sta veramente bene e se non fosse per il pericolo marcato di valanghe continuerei fino alla Bocchetta del Camoghè (2189 m). Può bastare così; mi sento appagato e ne approfitto per fotografare il laghetto, gelato e ricoperto di neve, che ha ben quattro nomi: Laghetto dell’Alpe, Lago Lei, Lago Camoghè o Lago Canaria.
In discesa faccio una leggera deviazione, passando da Föisc (1544 m), ciò che corrisponde al percorso più logico da compiere con gli sci.
Per la prima volta all’Alpe di Lago: un bell’alpeggio che da quest’anno non è più stato caricato. È stata una piacevole scoperta che mi ha permesso anche la prima racchettata della stagione.
Tempo di salita: 3 h 10 min (compresa una pascolata presso Buco di Ce)
Tempo totale: 6 h 05 min
Tempi parziali
Valle (1190 m) – Pautàn (1559 m): 55 min
Pautàn (1559 m) – Ce di Fuori (1723 m): 50 min
Ce di Fuori (1723 m) – Alpe di Lago (2029 m): 1 h 25 min
Alpe di Lago (2029 m) – Valle (1190 m): 2 h 20 min
Coordinate Alpe di Lago: 693'960 / 155'681
Dislivello in salita: 930 m
Sviluppo complessivo: 15,6 km
Difficoltà: T2 /WT2
SLF: 3 (marcato)
Soccorso alpino CAS: 117
Soccorso REGA: 1414
Libro di vetta: no
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
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