Monte Mater Mt.2026
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....Domenica 31 ottobre abbiamo dovuto rimandare causa impegni familiari e così tentiamo il martedì successivo, approfittando del giorno festivo.....
Nonostante la meteo promettesse bene, arriviamo a Domodossola e tutto è avvolto dalla nebbia e dalle nuvole, controlliamo le web cam e vediamo che a Macugnaga c’è il sole, quindi se c’è bel tempo a Macugnaga …. questo ci fa ben sperare!!!
Ci dirigiamo così verso la meta odierna: il Monte Mater.
Nonostante il dislivello medio la salita a questa cima è abbastanza faticosa per la risalita praticamente in direttissima del bosco. Il sentiero a volte scompare perchè parzialmente ricoperto da fogliame e bisogna prestare attenzione ai rari, in alcuni punti, bolli di vernice sugli alberi ed a qualche ometto di pietre (utili anche in discesa) ma comunque la salita è logica ed intuitiva: si risale praticamente sul filo la lunga e ripida costola boschiva che scende direttamente dalla cresta della cima. Il panorama è eccezionale a 360° dalla parete est del Rosa all’arco Alpino della vicina Svizzera ed alle prealpi della Valgrande e a tutta la sottostante valle Vigezzo.
Arrivati a Sagrogno parcheggiamo l’auto negli esigui spazi a disposizione e ci avviamo sulla destra delle case. Imbocchiamo una stradina trattorabile che sale subito sulla sinistra con una forte pendenza e giungiamo all’Alpe Pezzacce.
Anche qui niente sole, ma poi comincerà ad aprirsi e ne godremo a pieno.
Il tracciato attraversa un torrentello e arriva nei pressi dell’alpe Braghi in cui la mulattiera si perde e si trova un bivio al quale si deve svoltare a sinistra prima della baita e dove, all’inizio della salita nel bel bosco di faggi e betulle, si trova ben evidente su di un tronco l’indicazione per l’alpe Gora. Il tracciato non sempre è evidente ma si è aiutati dagli ometti di pietre che seguono sempre il filo della dorsale .
Dopo uno strappo si giunge all’ aperto su di un piccolo pascolo dove è situata l’alpe Gora.
Si prosegue a destra dell’alpeggio per un evidente sentierino che si dirige verso il soprastante bosco di conifere sempreverdi passando attraverso delle larghe pietre conficcate nel terreno a mo’ di recinzione ed ora, rispetto a quella del bosco precedente, la pendenza aumenta ancora di più ed è sempre continua per i circa 500 m di dislivello che mancano alla cima. In questo tratto di bosco il tracciato è dapprima poco marcato e si devono seguire gli ometti di pietre mentre poi verso il diradarsi degli alberi diventa più evidente e comunque si sviluppa sempre sul filo della stretta dorsale. All’ uscita del bosco si prosegue sulla cresta erbosa e si rimontano un paio di piccoli dossi per arrivare nel tratto finale della piatta crestina orizzontale di sassi ed erba, che continuando per breve sulla destra, conduce in vetta.
Ci godiamo il bel sole e il cielo azzurro che giù in pianura è da un po’ di tempo che non vediamo…ma perché dobbiamo scendere???? si sta così bene…
C’è da dire che per rendere l’escursione più completa saremmo dovuti andare anche al Margineta, ma in realtà, visto che ormai con il cambio dell’ora non è più possibile rimanere fuori fino a tardi, decidiamo di fermarci solo al Mater, per poter arrivare a Sagrogno ad un’ora decente, fare un giro nella sempre bella Santa Maria Maggiore ed affrontare il lungo rientro a casa.....
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ralphmalph
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