Pizzo la Scheggia 2466 m - Super tour fino al Re della Val Vigezzo


Publiziert von Michea82 , 2. Dezember 2023 um 00:11.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:28 November 2023
Wandern Schwierigkeit: T5- - anspruchsvolles Alpinwandern
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: Vigezzo   I 
Zeitbedarf: 12:45
Aufstieg: 2100 m
Abstieg: 2100 m
Strecke:23 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Druogno è una frazione confinante a Santa Maria Maggiore in Val Vigezzo. Si raggiunge in auto o con i mezzi pubblici. Attenzione alle chiusure della strada da e per Camedo (CH) sul lato italiano ci sono lavori negli orari compresi tra le 08.30 e le 17.00 (ormai da anni).
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio CAI la Scheggia - informarsi

Già solo il nome la dice lunga.
Per non parlare della sua collocazione - tra il Leone e il Gridone - che ne fa una cima di prestigio.
Affacciata sulle vette del Gelato, posizionata a nord del gruppo del Togano, il Pizzo la Scheggia oltre ad offrire viste e panorami di rara bellezza è di fatto il Re della Val Vigezzo, una caratteristica valle piemontese al confine con la Svizzera. 
Non è tuttavia per questo che ho scelto di andarci: sarei voluto andare al Togano. Ma la sua esposizione a nord con il forte vento da nord  previsto non sarebbe stato il massimo della vita per me. Essendo attesi venti in rinforzo, con isoterme molto basse e trasporti di neve fino a metà Ticino, ho scelto una zona piuttosto a sud, con una quota interessante. E fin qui non è diverso dal Togano. Ma ho cercato un'esposizione per lo più meridionale e un innevamento ancora scarso. In inverno questa cima la riterrei fuori portata per le pendenze unite alle dimensioni dei pendii. Ma nulla è impossibile. Si potrebbe prendere in considerazione se si fosse sufficientemente motivati e un pochino matti.  



La vetta vista dal Monte Mater



In breve

Il mio tour consiste nel raggiungimento del Pizzo la Scheggia da Santa Maria Maggiore (Val Vigezzo) salendo dal crinale del Monte Mater. Le creste sono per lo più di facile percorrenza. Tuttavia il leggero strato polveroso di neve rende difficile alcuni passaggi. Soprattutto tra il Pizzo Locciabella e il Pizzo la Scheggia. 
Il ritorno avviene lungo la Valle Cortino. Una prima importante perdita di quota avviene lungo il versante meridionale della montagna stessa. Quindi si segue il fiume. Purtroppo, come spiegherò, la traccia sulla destra orografica del fiume sarà molto discontinua e spesso assente. 

Schema: 

Druogno 836 m: h 07.00
Monte Mater 2026 m: h 10.20 (T3)
Monte Margineta 2017 m: h 11.05 (T4-)
Monte Loccia di Peve 2127 m: h 11.53 (T4 -)
Pizzo Cazzola 2074 m: h 12.24 (T4)
Pizzo Locciabella 2340 m: h 13.55 (T4)
Pizzo la Scheggia 2466 m: h 15.07 (T5 -)
Alpe Cazzola 1806 m: h 16.50 (T4)
Faie 1286 m: h 18.16 (traccia fortemente perturbata T5)
Druogno 836 m: h 19.40 (T1)


Descrizione

- Salita al Monte Mater: il mio tour comincia alle 07.00 del mattino a Druogno, frazione prossima a Santa Maria Maggiore. È molto freddo e prevedo che arrivi la preannunciata tempesta di favonio. Pertanto sono ben coperto. 
Mi incammino e cerco un sentiero in cima al villaggio. Lo trovo subito. Parte nei pressi del riale (Rio Cui) che separa le due coste che convergono rispettivamente nel Monte Mater e nella quota senza nome alla sua destra. C'è una casa privata al di là del ponte con dei cani che mi notano e svegliano tutto il caseggiato. La padrona accorre prontamente per calmarli.
Il ponte fa anche da confine tra Druogno e Buttogno. 
Il sentiero risale la costa di Druogno fino al Monte Mater. È intuitivo e facile da seguire. Tuttavia non è sempre ben delineato e segnato. Quello che trovo piacevole è la qualità dei terreni: la salita si svolge tra boschi di roveri che lasciano gradualmente il posto ai larici. I sottoboschi sono sempre puliti e belli. 
Salendo tocco due alpi: Braghi a quota 1113 m e Gora a 1468 m. 
L'alba sopraggiunge regalandomi la sua magica luce. Il sole sorge dietro al Gridone, luogo dove normalmente in Ticino lo vediamo tramontare. 
La scelta di non andare al Togano o al Pizzo Ragno si rivela saggia: questi li vedrò bui e freddi per tutta la giornata, con i loro versanti rivolti a nord. 

Alpe Gora 1468 m



Nei pressi dell'Alpe Gora mi fermo per mangiare prima che il freddo mi avvolga completamente. La tempesta sopraggiunge con vento irregolare e neve trasportata.
Tuttavia le previsioni danno progressiva retrocessione delle precipitazioni sconfinanti e cieli sereni fin da metà mattina. Rimane il vento come variabile importante della mia giornata: il mio itinerario non dovrebbe essere difficile qualora le raffiche mi dovessero disturbare nella progressione. Inoltre i miei vestiti sono molto pesanti. Non andrà esattamente come previsto: fortunatamente il vento non sarà importante ma i terreni innevati saranno più difficili del previsto. 
Sopra i 1800 - 1900 m il bosco lascia il posto al prato. La vista si apre e in breve raggiungo la vetta del Monte Mater.
Già fin qui l'escursione è una bella soddisfazione. Ma io amo i concatenamenti e qui ce n'è uno bello che mi aspetta, già descritto in passato da Ciolly.  

Fino a poco prima della vetta posso scorgere il Monte Paver (Loccia di Peve). Il Pizzo la Scheggia è nascosto dal Monte Mater. 
Avvicinandomi al Monte Mater sono convinto che il Pizzo la Scheggia sia il Monte Paver. Li confondo. Tra me e me mi dico " lo Scheggia è piuttosto lontano e alto ma pare che sia raggiungibile". Quando questo appare resto intimorito: il massiccio è nettamente più alto, più alpino, ricoperto di neve e remoto. Mi dico "oh my god! È lontanissimo! Proviamo a fare un pezzo poi vediamo". 

Dopo quasi cinque ore sarò lassù a guardare il Monte Mater dall'alto. 

Crinale Margineta- Paver visto dal Monte Mater: a destra si intravvede un massiccio - la mia meta finale



- Traversata Monte Mater - Bocchetta di Cazzola:  lascio presto il Monte Mater consapevole di aver davanti a me un ambizioso progetto. Tutto contento della mia catena di montagne da percorrere intraprendo la traversata. Mi abbasso alla quota 1920 m. Mi mantengo sul versante solivo / meridionale e raggiungo presto il Monte Margineta.
Dal Monte Margineta iniziano le prime piccole difficoltà: la cresta presenta un salto di qualche metro (secondo grado esposto). Per evitare guai sul sottile strato di neve appena caduto devo aggirare il passaggio nel versante sud. Tuttavia questo è molto ripido ed erboso con lieve strato di neve.  L'aggiramento è fattibile ma con delicatezza. 
Superato il passaggio il percorso prosegue facile fino al Passo Margina. Quindi la salita al Monte Loccia di Peve è un' ampia cresta erbosa semplice. Dalla vetta di questa montagna non posso discendere direttamente verso il Pizzo Cazzola: lo strato di neve associato alla ripidezza mi impone di scendere verso il Monte Alom (a sinistra) senza però raggiungerlo. Una trentina di metri sotto la vetta del Paver imbocco una traccia che taglia il pendio di traverso e mi porta a nord. Non è un vero e proprio sentiero. Ci sono alcuni punti esposti dove prestare attenzione con la neve sulle rocce. 
Il Pizzo Cazzola presenta due elevazioni: la quota 2078 e la 2074. Quella più bassa si trova più a nord di poche decine di metri ed è la vetta principale. Per raggiungere entrambe le quote abbandono la traccia e risalgo ripidi pendii di roccette e ciuffi d'erba. L'ambiente è selvaggio e molto bello. 
Infine la cresta successiva presenta altre difficoltà che evito spostandomi a destra e perdendo quota. Mi abbasso più avanti rispetto alla traccia, ovvero laddove l'esposizione meridionale mi offre un terreno quasi libero da neve e mi porto alla medesima quota della Bocchetta di Cazzola. Quindi di traverso la raggiungo. 


Passo Margina (prima del Monte Paver) e Scheggia sullo sfondo


- Salita ai Pizzi Locciabella e la Scheggia:  sono convinto di incontrare un sentiero che conduca al Pizzo Locciabella ma trovo una traccia appena accennata. Va bene lo stesso. Risalgo un ghiaione che presto lascia spazio ad un terreno erboso. Seguo la cresta. Presto essa si restringe ma sul fianco destro si addolcisce. Presenta un paio di elevazioni, precisamente quelle delle quote 2166 m e 2252 m. Queste sono molto belle da vedere quando ci si trova a monte. Non le si raggiunge in quanto la traccia si mantiene leggermente a destra. Superata la quota 2252 m si sale più ripidi su terreno roccioso fino a raggiungere la vetta del Locciabella. Quando si è in prossimità della vetta ci si rende conto che il proseguimento per il Pizzo la Scheggia non è scontato né facile.
 
La salita al Locciabella (vista dal Locciabella)


Il passaggio per il Pizzo la Scheggia impone di discendere lungo una cresta rocciosa. Ma c'è una placconata che mi impedisce un passaggio diretto. Se il terreno è asciutto la placca può essere percorsa in aderenza. Ma oggi è verglassata e in parte spolverata di neve. Devo abbassarmi e attraversarla in un punto con venature e appigli. 
Riesco a passare oltre ma superato un muretto ritrovo altre placconate. Devo abbassarmi ulteriormente. Scavalo ulteriori muri e discendo un'ulteriore placca per il lungo sfruttando una linea erbosa. La pendenza non è estrema ma è meglio evitare di scivolare. 
Alla fine riesco a toccare finalmente il pendio meridionale del Pizzo la Scheggia. Ne raggiungo la parte finale sulla facile cresta est e in breve tempo raggiungo la vetta. 

Cresta di collegamento per il Pizzo la Scheggia


È tardissimo, sono passate le 15.00. Il ritorno è ancora lungo. Durante la salita ho studiato bene il terreno e ho deciso di rientrare puntando alla valle direttamente dal versante meridionale. 
Dopo uno spuntino mi avvio per la discesa e ripercorro a ritroso la cresta est. Quindi la lascio e discendo un ripido pendio. Esso sprofonda nella Valle Cortino. Nella prima parte la pendenza è molto sostenuta e devo stare attento. Poi si addolcisce un poco. Infine tra le quote 2100 m e 2000 m c'è un piccolo passaggio con rocce da disarrampicare (I). 
Al tramonto sono all'Alpe Ragozzale e poi per sentiero all'Alpe Cazzola. 
Da qui inziano i guai: io sono convinto di prendere un bel sentiero e di scendere a Druogno spensieratamente. Invece il sentiero si disperde presto. Lo riprendo più a valle ma presto sparisce del tutto. Devo seguire il fiume sul lato orografico destro. Tuttavia a parte qualche breve traccia animale non trovo alcun percorso adeguato. Mi ritrovo incasinato a ravanare per superare alcuni valloni con il torrente. In quello più centrale ho serie difficoltà: è notte, è tutto franato e l'altra sponda presenta una falesia. Il letto del fiume è ghiacciato. Devo risalirlo, aggirare la falesia a monte ravanando su terreni complicati. 
Infine riesco a raggiungere Faie dove trovo una strada vera e propria per poter rientrare. 

Discesone  - versante sud Pizzo la Scheggia


Alle 19.40 sono all'auto e dopo le 21.30 sono a casa. 
Grande gita!


Video storie

/www.instagram.com/stories/highlights/18024014545876495/


Video reel

/www.instagram.com/reel/C0RfiRWNRZq/?igshid=MzRlODBiNWFlZA==

Tourengänger: Michea82


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentare (6)


Kommentar hinzufügen

Antonio59 ! hat gesagt:
Gesendet am 2. Dezember 2023 um 14:43
Grande giro Michea.
La Scheggia è stato per lungo tempo il mio 2000 più frequentato ( insieme al Gazzirola ).
Infatti ogni anno a novembre con gli amici facevamo un pernottamento al Bivacco Regi all'Alpe Forno e poi su in vetta.
Potevi anche tu passare dal bivacco e scendere direttamente a Cortino risparmiando strada. bella e impegnativa è la via che passa attraverso i 2 scudi lisci di roccia ( i Polmoni ) che scende al bivacco oppure quella più semplice che scende dalla finestra ( il passo verso la Cima dei Campelli ) anche questa sul bivacco.
Ciao
Antonio

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 3. Dezember 2023 um 10:45
Ciao Antonio allora sei vissuto in Val Vigezzo?
È molto bello!
La via che dici tu passando dal Bivacco avrei potuto farla in discesa ma mi sarebbe venuto troppo lungo. Tuttavia anche la mia traccia è stata lunga a causa dei problemi trovati nella val cortino
Dove sono i scudi lisci?

Antonio59 ! hat gesagt: RE:
Gesendet am 3. Dezember 2023 um 22:39
No abito a Varese ma si andava tutti gli anni in bivacco sotto ma Scheggia nel bivacco a fare una 2 giorni. I Polmoni o scudi sono 2 piodate lisce che si vedono bene dal bivacco guardando verso la cima della Scheggia, una via impegnativa passa proprio in mezzo a queste 2 piodate.
Ciao
Antonio

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. Dezember 2023 um 13:18
Ok grazie per le informazioni magari un giorno ci tornerò facendo tappa in capanna. Bisogna chiedere le chiavi ma mi interesserò sul momento. Ciao!

fabioadx hat gesagt:
Gesendet am 9. Dezember 2023 um 11:48
Che grande giro!!! complimenti
Una giornata così è da incorniciare
saluti
Fabio

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 9. Dezember 2023 um 18:58
Ciao Fabio eh si anche per me è stato bellissimo andare in Val Vigezzo. Ho scoperto qualche giorno dopo che un altro hikr era nella stessa zona. Non ci siamo incrociati per poco. Paesaggi stupendi. Grazie!


Kommentar hinzufügen»