Monte Mater (2026 m) e Monte Margineta (2015 m) - anello da Sagrogno
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Mattinata di Pasquetta in Val Vigezzo, per fare finalmente un giro che avevo in mente da anni.
Lasciata l'auto a Sagrogno intorno alle 7.50 mi incammino sul largo sentiero, ben indicato dalle paline.
Un tratto iniziale di salita, poi ci si tiene in piano per un pò fino ad attraversare un torrente, quindi ad un bivio il sentiero svolta a sinistra e si attacca la ripida salita, che non mollerà un attimo fino alla vetta del Monte Mater.
Subito dopo il bivio mi faccio ingannare da una traccia che si tiene pianeggiante sulla sinistra, ma ben presto mi accorgo dell'errore e torno sui miei passi.
Individuati i segnavia prendo il giusto sentiero, che risale la ripida dorsale boscosa, senza un attimo di tregua.
Transito per la piccola radura dell'Alpe Gora (0h55), quindi rientro nel bosco, che intorno ai 1600 metri di quota inizia a farsi meno fitto, con i larici che subentrano agli abeti.
Intorno ai 1900 metri il bosco finisce del tutto, e si percorre l'ultimo tratto su comoda cresta erbosa.
Raggiungo la palina appena sotto la vetta e quindi il punto più alto del Monte Mater (1h50), contrassegnato da un ometto di sassi e mi fermo per un rapidissimo spuntino.
La giornata purtroppo non è stupenda, c'è foschia e diverse nuvole, tuttavia il panorama è ben godibile, sia sui dirimpettai Pizzo Ragno, Pizzo Nona & co, sia verso i 4000 vallesani.
Dopo pochi minuti riparto, seguendo la cresta in direzione della mia seconda meta, già ben visibile.
Il percorso, senza essere eccessivamente difficile, è comunque leggermente più impegnativo e divertente del previsto.
Dopo un primo tratto in discesa, il sentiero riprende a salire, attraversando un breve tratto di pietre e prosegue quindi a mezzacosta.
La traccia si fa sottile, a volte leggermente franata, e percorre un pendio piuttosto ripido fino ad arrivare appena sotto il cucuzzolo sommitale.
Qui abbandono il sentiero e, risalendo liberamente per prati, raggiungo la cresta; pochi metri e sono in cima al Monte Margineta (2h20).
Sosta lampo in vetta, quindi attacco subito la discesa, seguendo il sentiero verso Albogno, indicato dalla palina sotto la cima, ma non molto visibile all'inizio ed in altri successivi tratti.
Con l'aiuto del gps riesco ad orientarmi. In pratica il sentiero segue per un lungo tratto la dorsale dapprima in ambiente aperto, quindi nel bosco.
Poco sotto i 1600 metri di quota il sentiero sembra svanire e i segno spariscono. Mi aiuto con la mappa del gps e scendo a destra nella ripidissima faggeta, scivolando quasi ad ogni passo sul tappeto di foglie!
Dopo una buona decina di minuti di ravanamento, nonostante il gps, riesco finalmente a sbucare sul sentiero che arriva dall'Alpe Burial.
Per qualche minuto cammino ora in piano o in leggera salita, quindi riprendo a scendere nel bosco, su sentiero ora largo e comodo.
Nell'ultimo tratto si attraversa più volte una stradina sterrata, fino a raggiungere la baita di Piodabella.
Da qui seguendo la sterrata si arriva in breve al paesino di Albogno (4h10).
Un tratto su asfalto, quindi a sinistra si stacca il sentiero nel bosco che in pochi minuti mi riporta a Sagrogno (4h30).
Bella ed appagante escursione, un pò monotona forse la lunga e ripida salita verso il Mater, ma l'ambiente ed il panorama della parte alta ripagano ampiamente della fatica!
Lasciata l'auto a Sagrogno intorno alle 7.50 mi incammino sul largo sentiero, ben indicato dalle paline.
Un tratto iniziale di salita, poi ci si tiene in piano per un pò fino ad attraversare un torrente, quindi ad un bivio il sentiero svolta a sinistra e si attacca la ripida salita, che non mollerà un attimo fino alla vetta del Monte Mater.
Subito dopo il bivio mi faccio ingannare da una traccia che si tiene pianeggiante sulla sinistra, ma ben presto mi accorgo dell'errore e torno sui miei passi.
Individuati i segnavia prendo il giusto sentiero, che risale la ripida dorsale boscosa, senza un attimo di tregua.
Transito per la piccola radura dell'Alpe Gora (0h55), quindi rientro nel bosco, che intorno ai 1600 metri di quota inizia a farsi meno fitto, con i larici che subentrano agli abeti.
Intorno ai 1900 metri il bosco finisce del tutto, e si percorre l'ultimo tratto su comoda cresta erbosa.
Raggiungo la palina appena sotto la vetta e quindi il punto più alto del Monte Mater (1h50), contrassegnato da un ometto di sassi e mi fermo per un rapidissimo spuntino.
La giornata purtroppo non è stupenda, c'è foschia e diverse nuvole, tuttavia il panorama è ben godibile, sia sui dirimpettai Pizzo Ragno, Pizzo Nona & co, sia verso i 4000 vallesani.
Dopo pochi minuti riparto, seguendo la cresta in direzione della mia seconda meta, già ben visibile.
Il percorso, senza essere eccessivamente difficile, è comunque leggermente più impegnativo e divertente del previsto.
Dopo un primo tratto in discesa, il sentiero riprende a salire, attraversando un breve tratto di pietre e prosegue quindi a mezzacosta.
La traccia si fa sottile, a volte leggermente franata, e percorre un pendio piuttosto ripido fino ad arrivare appena sotto il cucuzzolo sommitale.
Qui abbandono il sentiero e, risalendo liberamente per prati, raggiungo la cresta; pochi metri e sono in cima al Monte Margineta (2h20).
Sosta lampo in vetta, quindi attacco subito la discesa, seguendo il sentiero verso Albogno, indicato dalla palina sotto la cima, ma non molto visibile all'inizio ed in altri successivi tratti.
Con l'aiuto del gps riesco ad orientarmi. In pratica il sentiero segue per un lungo tratto la dorsale dapprima in ambiente aperto, quindi nel bosco.
Poco sotto i 1600 metri di quota il sentiero sembra svanire e i segno spariscono. Mi aiuto con la mappa del gps e scendo a destra nella ripidissima faggeta, scivolando quasi ad ogni passo sul tappeto di foglie!
Dopo una buona decina di minuti di ravanamento, nonostante il gps, riesco finalmente a sbucare sul sentiero che arriva dall'Alpe Burial.
Per qualche minuto cammino ora in piano o in leggera salita, quindi riprendo a scendere nel bosco, su sentiero ora largo e comodo.
Nell'ultimo tratto si attraversa più volte una stradina sterrata, fino a raggiungere la baita di Piodabella.
Da qui seguendo la sterrata si arriva in breve al paesino di Albogno (4h10).
Un tratto su asfalto, quindi a sinistra si stacca il sentiero nel bosco che in pochi minuti mi riporta a Sagrogno (4h30).
Bella ed appagante escursione, un pò monotona forse la lunga e ripida salita verso il Mater, ma l'ambiente ed il panorama della parte alta ripagano ampiamente della fatica!
Tourengänger:
peter86

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Kommentare (4)