Monte Mater -2026 mt- (da Sagrogno).
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A Sagrogno 979 mt frazione di Druogno (VB) i posti auto scarseggiano, nonostante tutto, troviamo un posteggio di fortuna proprio nell'ultimo spazio disponibile. Alle fine delle ultime case, nei pressi di un divieto d'accesso, si trovano i segnavia escursionistici, tra cui l'indicazione per l'Alpe Gora 1468 mt: nostra tappa intermedia della gita stimata con un tempo di percorrenza di 1 ora e 20 minuti.
Inizialmente si cammina su larga e ripida carrareccia / mulattiera, si attraversa un avvallamento dove scorre un lieve corso d'acqua, infine si arriva alle baite dell'Alpe Pezza Cadone 1050 mt. La mulattiera si biforca, prestando le dovute attenzioni, si nota un segnavia sbiadito, bianco-rosso, verniciato sulla seconda baita dell'alpe, lo seguiamo e, raggiungiamo l'Alpe Braghi 1113 mt.
Ad un certo punto, un vecchio segnavia verniciato su un albero ci invita ad entrare nella faggeta, invece senza farsi ingannare, si rimane sulla mulattiera passando a fianco agli ultimi due ruderi in stato di abbandono dell'Alpe Braghi 1113 mt, fino a trovare il cartello ben posizionato e la segnaletica ufficiale. A questo punto si risale la ripida faggeta, ben segnalata sia a vernice bianco-rossa, sia da ometti in pietra lungo il percorso. La larga dorsale non concede un attimo di tregua e così eccoci anche all'Alpe Gora 1468 mt.
L'Alpe Gora 1468 mt è caratterizzato da un ampia prateria esposta al sole in posizione panoramica sulla Valle Vigezzo con baite anch'esse in stato di abbandono. Dopo una breve sosta, rientriamo nel bosco, questa volta a far da padrone saranno larici e abeti. Qui purtroppo parecchi tronchi d'albero risultano essere abbattuti dalle intemperie e che in alcuni passaggi intralciano il percorso. La dorsale diviene una costola boscosa, intorno a quota 1800 mt si esce allo scoperto, le pendenze aumentano ancora notevolmente, la ripidità del tracciato è impressionante, una vera e propria "Direttissima".
Giunti a quota 1900 mt il sentiero tende a perdersi nei pressi di alcune roccette affioranti e, poco più avanti, notiamo un fondamentale masso segnavia, che funge da bivio, dove si trovano delle frecce verniciate in bianco. A destra si sale velocemente al Monte Mater 2026 mt soluzione che useremo al ritorno. A sinistra invece seguendo i segnavia, bianco-rossi, si traversa il ripido e franoso fianco ovest del Monte Mater 2026 mt, allontanandosi così dalla meta e giungendo ad una selletta sulla cresta tra il Monte Margineta 2015 mt e il Monte Mater 2026 mt. Quindi da questa insellatura tra i due monti ci ricompattiamo e, puntando in direzione E seguiamo la cresta, terreno misto un pò sfasciumato, ripido e friabile, da percorrere con più attenzione fino in cima al Monte Mater 2026 mt che raggiungeremo. L'impegnativa salita verrà ripagata con un grandioso e strepitoso panorama!!
Per la discesa puntiamo direttamente a S per prati e, per logica intuitiva, ritroviamo il bivio abbandonato precedentemente. A questo punto ripercorriamo il medesimo itinerario utilizzato all'andata fino a Sagrogno 979 mt ponendo fine a questa bella gita di montagna.
NOTE: Salita impegnativa per ripidità, le pendenze di questa montagna non sono da sottovalutare; buona la segnaletica, anche se a tratti tende a perdersi è nel complesso una salita intuitiva.
Inizialmente si cammina su larga e ripida carrareccia / mulattiera, si attraversa un avvallamento dove scorre un lieve corso d'acqua, infine si arriva alle baite dell'Alpe Pezza Cadone 1050 mt. La mulattiera si biforca, prestando le dovute attenzioni, si nota un segnavia sbiadito, bianco-rosso, verniciato sulla seconda baita dell'alpe, lo seguiamo e, raggiungiamo l'Alpe Braghi 1113 mt.
Ad un certo punto, un vecchio segnavia verniciato su un albero ci invita ad entrare nella faggeta, invece senza farsi ingannare, si rimane sulla mulattiera passando a fianco agli ultimi due ruderi in stato di abbandono dell'Alpe Braghi 1113 mt, fino a trovare il cartello ben posizionato e la segnaletica ufficiale. A questo punto si risale la ripida faggeta, ben segnalata sia a vernice bianco-rossa, sia da ometti in pietra lungo il percorso. La larga dorsale non concede un attimo di tregua e così eccoci anche all'Alpe Gora 1468 mt.
L'Alpe Gora 1468 mt è caratterizzato da un ampia prateria esposta al sole in posizione panoramica sulla Valle Vigezzo con baite anch'esse in stato di abbandono. Dopo una breve sosta, rientriamo nel bosco, questa volta a far da padrone saranno larici e abeti. Qui purtroppo parecchi tronchi d'albero risultano essere abbattuti dalle intemperie e che in alcuni passaggi intralciano il percorso. La dorsale diviene una costola boscosa, intorno a quota 1800 mt si esce allo scoperto, le pendenze aumentano ancora notevolmente, la ripidità del tracciato è impressionante, una vera e propria "Direttissima".
Giunti a quota 1900 mt il sentiero tende a perdersi nei pressi di alcune roccette affioranti e, poco più avanti, notiamo un fondamentale masso segnavia, che funge da bivio, dove si trovano delle frecce verniciate in bianco. A destra si sale velocemente al Monte Mater 2026 mt soluzione che useremo al ritorno. A sinistra invece seguendo i segnavia, bianco-rossi, si traversa il ripido e franoso fianco ovest del Monte Mater 2026 mt, allontanandosi così dalla meta e giungendo ad una selletta sulla cresta tra il Monte Margineta 2015 mt e il Monte Mater 2026 mt. Quindi da questa insellatura tra i due monti ci ricompattiamo e, puntando in direzione E seguiamo la cresta, terreno misto un pò sfasciumato, ripido e friabile, da percorrere con più attenzione fino in cima al Monte Mater 2026 mt che raggiungeremo. L'impegnativa salita verrà ripagata con un grandioso e strepitoso panorama!!
Per la discesa puntiamo direttamente a S per prati e, per logica intuitiva, ritroviamo il bivio abbandonato precedentemente. A questo punto ripercorriamo il medesimo itinerario utilizzato all'andata fino a Sagrogno 979 mt ponendo fine a questa bella gita di montagna.
NOTE: Salita impegnativa per ripidità, le pendenze di questa montagna non sono da sottovalutare; buona la segnaletica, anche se a tratti tende a perdersi è nel complesso una salita intuitiva.
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