Un anello per due...Devero mon amour!
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L'aria fresca del mattino invita al cammino, il passo è celere. Il percorso in solitaria dall'Alpe Sangiatto assume una certa leggerezza e indolenza: padrona del mio tempo, mi concedo le soste necessarie per riconciliarmi con un tempo che è scandito solo dall'intensità della luce. Ferma all'Alpe Corbernas assisto al passaggio di alcuni escursionisti, niente soste per loro, soste e tempi pianificati come di solito avviene. Il giro di Max è lungo, ho tempo. Ma oggi la lentezza non è ozio. Devo riempire gli occhi di queste sfumature autunnali, e di questi blu intensi di lago che andranno a sparire sotto neve e ghiaccio. C'è tempo per fermarmi a raccogliere gli ultimi mirtilli vicino all'Alpe della Valle, grossi mirtilli in mezzo a foglie ormai rosso-arancio. Prevedo la possibilità di un bagno, forse a Codelago, intravedo la "mia" spiaggetta dall'alto...e la solita canoa, che ancora ne costeggia pigramente le rive. La meta invece si delinea sempre più chiaramente dopo l'Alpe Naga...è il Lago di Poyala che voglio raggiungere, per godermi forse l'ultimo bagno di stagione a queste quote (a quote più basse indimenticabile quello di fine ottobre lungo la traversata della Valgrande..). Davanti allo spettacolo del lago di Poyala ormai è certo: il bagno si farà! Il fondo del lago è piacevole da calpestare, niente fango nè sassi ma una piacevole sabbia a grana grossa che mantiene l'acqua limpida anche dopo i miei movimenti..per me è davvero un piacere immergersi, anche solo per pochi minuti. Il corpo riacquista il tono necessario per affrontare il rientro, un lungo giro ad anello attraverso la bocchetta di Scarpia (l'ultimo ricordo ad essa collegato è l'ascesa di Max al Monte Sangiatto..). Poi una nota di novità: sotto ai laghi del Sangiatto un sentiero da noi mai percorso verso Crampiolo, una sorta di mulattiera usata dagli alpigiani. Ed è la scoperta di un piacevole sentiero in mezzo al bosco, più alto del sentiero classico che passa da corte d Ardui e che lo intercetta alla fine. Dopo il silenzio e la quiete che ci hanno accompagnato durante la giornata, Crampiolo si offre a noi ancora brulicante di vita..il gestore della "Baita" ci riferisce uno scenario domenicale da spiaggia riminese...Ed è questo il bello dell'Alpe Devero: possibilità infinite e molto varie di vivere la montagna associandola al movimento o all'ozio, alla solitudine di un frugale pranzo al sacco o alla convivialità di un classico pranzo ai sapori di montagna. Basta saper scegliere i tempi e i luoghi giusti per comporre il puzzle del proprio soggiorno. E oggi a Crampiolo siamo arrivati al momento giusto, per goderla nella veste a noi più congeniale, quella da "dopo-scarghè" turistico!
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