Lago del Diavolo 2142 m
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Le previsioni per questo week-end le ho viste solo ieri, e qui non sembrava male, invece... La decisione di partire presto si rivela inutile, ci tocca aspettare quasi un’oretta prima che il temporale si allontani dalle nostre teste.
Lasciato il posteggio, saliamo tranquilli lungo la sterrata. Si sentono ancora i tuoni ma sembra si stiano allontanando. Poco prima del Baitone riprende a piovere però. Ci fermiamo un poco al riparo. Poi ombrello alla mano riprendiamo la strada.
Il tempo non accenna a migliorare. Passiamo il rifugio e saliamo direttamente al Lago del Diavolo. E’ ancora molto presto e volendo potremmo salire ancora un poco ma il meteo non m’invoglia e siamo venuti qui più che altro per stare un po’ in giro.
Scendiamo quindi al rifugio, al momento vuoto, facciamo un po’ di chiacchiere dopo di che, poiché sembra reggere, decidiamo di rientrare per il sentiero estivo. Scendiamo sotto il rifugio, ma, in un attimo siamo inghiottiti dalle nuvole, riprende a tuonare e a piovere. Veloce risalita al rifugio e altra attesa.
Appena si calma la buriana ripartiamo. Sto tempo sta veramente rompendo le scatole. Decidiamo di tornare dalla strada, ma mentre scendiamo sembra che il tempo stia volgendo al bello, forse definitivamente. Tagliamo quindi per i prati e andiamo a prendere il sentiero per la Baita Armentarga. Raggiungiamo quindi la strada di accesso al Rifugio Calvi, dove imbocchiamo il sentiero estivo per tornare a Carona.
A Pagliari non riprendiamo la strada, ma rimanendo sotto il paesino, proseguiamo lungo una traccia nei prati che si raccorda con il sentiero che segue il torrente e che esce nei pressi del Giardino Botanico di Carona, a pochi passi da dove abbiamo posteggiato.
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