Rifugio Al Legn m.1785 e Fumadiga m.2010 (CH): giornata ideale per sostare in capanna!
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Giovanni mi chiede se ho in programma una ciaspolata: ma ora le ciaspole sono sotto la naftalina visto che la neve "decente" la si trova oltre i 3000.
E' giunto il momento di passare alle classiche camminate su terreno "solido" e quindi gli chiedo quanto dislivello massimo è disponibile fare (a mio discapito se mi sceglie i 1500 m. proposti): mi dice che i 1000 di salita vanno bene. Cerco di informarmi sulla possibilità di apertura inerente ad una capanna ma non riesco a contattare il responsabile,ad ogni modo vi sono altre opportunità e considerando la meteo che lascia poche speranze nel vedere una giornata di pieno sole,decido di proporre la mitica capanna al Legn che regala al suo visitatore un soggiorno più che memorabile anche con quel poco panorama che questa giornata ci ha concesso. Non credo vi sia qualcuno che possa sostenere che non è un posto magnifico,anche quando il tempo è pessimo: quassù (e lo dice uno che vi ha trascorso vari pernottamenti da favola a causa delle stupende giornate) ci si può accontentare del tepore che la stufa sa dare nelle giornate fredde e umide come in questa odierna giornata.
Partiamo da Grandate alle 7,15,un orario elastico che ci si può permettere considerando il tragitto in auto,la meteo e il percorso: alle ore 8,55 lasciamo il parcheggio di Mergugno completamente occupato da molte auto in particolare da varesotti,milanesi e comaschi oltre a qualche svizzero. Ho scelto di salire da questa località che da tempo non frequento,per evitare agli amici e al sottoscritto,di trovare neve come è facile trovarne dal percorso che sale da Cortaccio a meno che si prenda il sentiero diretto...conveniente in caso di abbondanti nevicate. Mentre saliamo incrociamo in due occasioni,4 escursionisti che scendevano ai quali domando quanta folla vi sia al rifugio visto le auto parcheggiate: la risposta mi allerta dato che mi dice che vi è il pienone e considerando il fatto che la vodka scorreva a fiumi e alcuni sono andati a dormire verso le 4.00,pare che la levata al mattino sarà tardiva e lo "sgombero" pure...vabbè,speriamo di non trovare casino e che ci si possa infilare al caldo e al riparo della pioggia che di tanto in tanto scende dalle nubi minacciose. Alle ore 10,44 siamo al rifugio,il panorama è un po ridotto al "risparmio" (la crisi meteorologica ha colpito anche qui) ma è sempre un posto di quelli che fanno breccia nel cuore e che ti fa piacere ritornare: i bagni sono aperti e ne approfittiamo...al suo interno vi è una ragazza che si lava il volto,vestita di sana pianta con abito non proprio console all'ambiente montano ma piuttosto da fondo valle. Poi entriamo nella struttura: la folla di giovani che salutiamo,c'è chi si lava i denti all'interno della capanna i denti...speriamo che non si siano fatti anche il bidè nel lavello...ci riprendiamo un po dal freddo pungente alimentato anche dal venticello con il calore della stufa che i giovani hanno provveduto a riaccendere e poi riprendiamo il cammino verso il punto panoramico mentre a poco a poco i gruppi partono per fare ritorno a casa. Su loro informazione,nessuno ha potuto salire al Gridone (Ghiridone o Limidario) a causa della neve dura lungo il canale,in compenso la giornata precedente era bella (ma come quella del gennaio 2015 non credo proprio). Mentre saliamo non sono mancati fiocchi di neve rilasciati dalle scure nubi e in breve giungiamo al Fumadiga m.2015 dove la visuale abbraccia un panorama eccellente se si ha la fortuna di trovare una giornata limpida: nonostante la nuvolaglia la veduta sul lago Maggiore non è mancata e gli amici sono soddisfatti. Mentre scendiamo ecco che arriva un gruppetto di cui facciamo conoscenza scambiando quattro chiacchere con loro: ora il rifugio è più consolo alla mia abitudine,cioè senza confusione e rabelott,poco dopo anche il gruppetto di tedeschi qui in vacanza a Brissago durante la settimana entrante con bambina appresso ci lasciano (peccato che la meteo non sarà clemente così dicono) mentre un altra coppia sempre di lingua tedesca gli da il cambio,per loro è la prima volta che salgono quassù,allora gli do informazioni utili per far visita ad altre belle capanne. Anche loro ci lasciano,"padroni" della struttura e responsabili nel lasciare e nel mettere in ordine il casotto di stoviglie che il gruppo di giovani han lasciato a scolare,godendoci (Giovanni si è pure appisolato) la capanna al meglio fin che alle ore 16,00 si decide la doverosa e spiacevole ripresa della via del ritorno: non sembra vero ma il tempo trascorre veloce e le quasi 4 ore trascorse in rifugio sono state come un soffio di vento.
Bene,mi pare che Giovanni e MariRita si siano soddisfatti abbastanza (personalmente più che soddisfatto per aver trovato già calda la struttura) e nella speranza di risalire quassù con le ciaspole in un futuro inverno generoso di neve,ringrazio e saluto gli amici che hanno condiviso questa escursione.
Alla prossima!

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