Alpi Forcolaccia e Francesca - Valle Strona


Publiziert von atal , 1. Januar 2016 um 20:07.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:31 Dezember 2015
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1000 m
Abstieg: 1000 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Omegna si percorre la strada della Valle Strona fino a Marmo, dove si svolta a sinistra seguendo l'indicazione per Sambughetto. Parcheggio all'inizio del paese.

A Ovest di Sambughetto, sulla destra idrografica della media Valle Strona, c'è un vallone, senza nome sulle carte attuali, dove si trovano diversi alpeggi abbandonati: Forcolaccia e Francesca sono i nomi di quelli posti a quote più elevate. Oggi la documentazione su questi luoghi e sui percorsi per raggiungerli è quasi inesistente, nonostante la presenza di un sentiero ufficiale (Z9), che passa dall'Alpe Francesca ma non dall'Alpe Forcolaccia, quello che forse, in passato, era stato l'alpeggio più importante della zona...

Note:
- il sentiero ufficiale Z9 da Sambughetto fino a I Pianelli non presenta difficoltà ma richiede attenzione nello scavalcamento di una frana perché il passaggio avviene in prossimità del ciglio; nel tratto al di sopra de I Pianelli la segnaletica è a tratti poco visibile, soprattutto per chi percorre il sentiero in discesa; inoltre tra Sasso Respore e l'Alpe Francesca Sotto ci sono due traversi su cengia, insidiosi con foglie secche o ghiaccio, il primo dei quali attrezzato con cavo metallico
- il percorso effettuato al di fuori dai sentieri ufficiali (da I Pianelli agli Alpi Forcolaccia Sotto e Sopra e, da quest'ultimo a Francesca Sopra) non presenta difficoltà particolari se non quelle legate all'orientamento
- l'abbondante vegetazione rende sconsigliabile l'itinerario nella stagione estiva

 

Da Sambughetto a I Pianelli
Parto con Ferruccio da Sambughetto (765 m), un tempo comune autonomo, del 1928 fuso nel nuovo comune di Valstrona insieme ad altri comuni della valle. Il paese - interamente pedonale - si snoda tra ripide salite e stretti vicoli al di sopra del piccolo parcheggio adiacente alla chiesa. Seguendo le indicazioni per il Monte Forcolaccia (sentiero Z9) si sale verso la parte alta del paese e si traversa a destra (NO) su un buon sentiero, arrivando in pochi minuti a Craponetti (801 m), nucleo di baite rimodernate e ancora utilizzate. Il sentiero passa sopra le case e traversa, inizialmente in discesa (perdendo in tutto una ventina di metri), per addentrarsi nella valle di quello che la Mappa Rabbini (mappa catastale di metà '800) chiama il Rivo della Francesca. Ad un bivio non segnalato con un sentiero che arriva da destra in salita (in senso inverso qui è facile sbagliare...), si prosegue dritti continuando a traversare verso Ovest fino ad un punto in cui si lascia il sentiero per aggirare dall'alto una frana. Ripreso il sentiero, si transita sotto le baite dell'Alpe Resega (847 m) e si guada il Rivo della Francesca, per poi risalire sulla sponda opposta raggiungendo in breve i primi rustici dell'Alpe Benna (circa 930 m), o Benna Sotto, secondo la Mappa Rabbini. 

Il foglio N°5 della carta escursionistica "progetto ITINERACHARTA" , riporta un tracciato del sentiero Z9 che, dopo il guado, si dirige prima verso i rustici situati più a Est (Alpi Benna 937 m IGM; Sasso Faucino secondo la Mappa Rabbini), per poi volgere a Ovest con un un cambio di direzione che risulta spostato di circa 400 m a Est rispetto al percorso effettivo.

Il sentiero sale a sinistra delle baite, seguendo inizialmente il tubo dell'acqua, passa accanto ad un rudere isolato (Benna Sopra), e traversa a sinistra (O) fino ai ruderi dell'Alpe I Pianelli (circa 1080 m, ma il cartello presente in loco indica la quota di 1160 m; 1:10 da Sambughetto).

Su vecchi sentieri
A I Pianelli abbandoniamo il sentiero Z9 (che prosegue in salita sulla sinistra) e passiamo dritti davanti ai ruderi, in direzione della confluenza tra i Rivi della Forcolaccia (a sinistra) e della Francesca (a destra). Guadiamo quest'ultimo e ci addentriamo nel vallone della Forcolaccia seguendo una traccia segnalata da diversi tagli che traversa in direzione SO per poi risalire una dorsale poco marcata fino a quando, sulla destra, appaiono le baite di Mezzano (1188 m IGM; circa 15' da I Pianelli), una delle quali ancora in buone condizioni.
Ritornati a sinistra dei rustici, riprendiamo la traccia che prosegue traversando nel bosco verso sinistra (SO). Poco dopo essere passati al di sopra una carbonera, si esce dal bosco e ci si affaccia su un pendio ripido, dove ci si abbassa per qualche metro ad attraversare un canalino. La traccia prosegue sempre nella medesima direzione (SO) fino ad una dorsale poco marcata che si risale fino ad arrivare su terreno aperto in corrispondenza di una piccola giavina, dove non ci sono più segni di passaggio evidenti. Noi ci siamo tenuti alti per superare un successivo canale, arrivando così agli estesi pascoli abbandonati dell'Alpe Forcolaccia Sotto (1426 m; 50' da Mezzano), dove si trovano diversi ruderi azzerati di grandi dimensioni e una piccolissima balma che probabilmente era adibita alla conservazione dei formaggi. I tetti in lamiera testimoniano un abbandono relativamente recente e, forse, un tipo di pietra poco adatto ad essere utilizzato nella costruzione dei tetti.

Da notare che sulla Mappa Rabbini del comune di Sambughetto, il toponimo Monte Forcolaccia era riferito all'odierna Massa del Turlo, la cui anticima Nord (quota 1938 IGM) si trova alla testata del vallone della Forcolaccia, mentre l'attuale Monte Forcolaccia era chiamato Monte Francesca, non a caso come gli alpeggi più prossimi alla cima in questione.

Senza più sentiero, aggiriamo a sinistra (SO) delle balze rocciose e saliamo sulla destra di un canalino fino a circa 1550 m di quota nei pressi di una betulla coricata vicino ad un grande masso, quindi ci volgiamo a destra (N) e raggiungiamo una prima dorsale in un punto in cui spiana leggermente, quindi saliamo ancora pochi metri fino ad incrociare una traccia evidente che traversa, sempre verso destra, fino alla dorsale successiva. All'ultimo momento emergono dalla brume i ruderi del piccolo Alpe Forcolaccia Sopra (1583 m; 45' da Forcolaccia Sotto; 3 ore lorde da Sambughetto), probabilmente il più scomodo e remoto tra gli alpeggi di Sambughetto.

L'atmosfera nebbiosa di oggi accentua il senso di isolamento.

Da Forcolaccia Sopra continuiamo a traversare verso N su una traccia evidente (si trovano ancora dei tagli) che supera due canali e giunge sulla dorsale che separa il vallone della Forcolaccia da quello della Francesca (circa 1620 m). Un'inattesa schiarita consente di vedere anche la prosecuzione del sentiero, che continua a traversare più o meno alla medesima quota, in direzione dei pascoli dell'Alpe Francesca di Sopra. Continuiamo quindi a traversare passando sopra il salto dove precipitano due torrenti (oggi ghiacciati) e attraversiamo un giavina. Oltre la giavina, attraversiamo un prato e poi puntiamo ad un rudere, visibile qualche decina di metri più in alto sulla sinistra, arrivando così all'Alpe Francesca Sopra (1765 m; 45'; 3:50 lorde), il più alto alpeggio della zona, dove - oltre ai ruderi delle vecchie baite - si trova anche una costruzione più moderna, utilizzata dai cacciatori.

Da qui appare evidente che è possibile arrivare in cima al Monte Forcolaccia senza un percorso obbligato.

Dall'Alpe Francesca a I Pianelli
Dopo una sosta ristoratrice, ci incamminiamo in discesa lungo il sentiero Z9, lo stesso percorso all'inizio per il primo tratto. Attraversato il pascolo abbassandoci in direzione NE, si passa alla base di una giavina e si raggiunge la dorsale che scende verso E, in corrispondenza di un colletto affacciato sul vallone di Colpino nei pressi della quota 1656 IGM. Qui la traccia è pressoché invisibile. Per evitare un salto di roccia posto poco sotto di noi in prossimità della dorsale, scendiamo il pendio erboso sulla destra in direzione del fondo del vallone della Francesca, rimanendo alla sinistra di un canalino, fino a circa 1550 m di quota, dove si ritrova qualche segnavia bianco e rosso, posizionato in modo da essere visibile solo da chi sale. Si traversa quindi verso sinistra arrivando in una zona di giavine, che il sentiero (sempre poco visibile...) attraversa in discesa. In alternativa si può, come abbiamo fatto noi, rimanere alti sopra le giavine e scendere per un tratto lungo la dorsale, fino ai pascoli dell'Alpe Francesca Sotto (1395 m; 45').
Guardando come si presentano gli edifici, alcuni dei quali ancora in uno stato relativamente buono, è evidente che questo alpeggio è stato abbandonato dopo rispetto all'Alpe Forcolaccia ma, a giudicare dal numero delle costruzioni, sembra che in passato l'Alpe Forcolaccia abbia avuto un'importanza maggiore per l'economia della zona.

Si prosegue lungo la dorsale rimanendo sempre sul filo o sul versante Sud, fino ad arrivare ad un colletto che precede una sommità rocciosa piuttosto affilata, dove il sentiero scende a destra (S) nel bosco e riprende a traversare a sinistra (E), incontrando due traversi esposti, il secondo dei quali su una cengia sostenuta da un muretto e attrezzata con un cavo metallico. In breve si arriva alla baita ristrutturata del Sasso Respore (Alpe Ruspò secondo la Mappa Rabbini; circa 1230 m ma il cartello in loco indica 1301 m, quota verosimilmente riferibile alla dorsale soprastante; 30' da Francesca Sopra).

Da Sasso Respore il sentiero prosegue prima con un traverso e poi calando tra ripide balze fino a ritornare a I Pianelli (10'; 1:50 tutto compreso da Francesca Sopra), dove si chiude questo interessante anello tra alpeggi dimenticati.

Tourengänger: atal


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