Il fine settimana mi ha colto di sorpresa e sono a corto di idee, ma soprattutto non ho voglia di andare troppo lontano e nemmeno di stare a ridosso della pianura. Un giusto compromesso è la Valcanale - bella in ogni stagione - dove torno sempre volentieri. In programma un giro ad anello sul versante solivo, con estensione al Monte Campagano, un “piattone” molto panoramico lungo un chilometro, salito una sola volta qualche anno fa.
Arrivati a Valcanale rimaniamo sconvolti! Mi aspettavo tanta gente con una bella giornata come oggi, ma non cosi. Non avevo considerato i fungaioli (ma dove vivo?), che aggiunti agli escursionisti hanno colonizzato l’intera valle. Fortunatamente il mio programma prevede sentieri solitari, per non dire quasi sconosciuti.
C’incamminiamo inizialmente con la “processione” che si dirige verso il rifugio Alpe Corte, ma ben presto svicoliamo risalendo il ripido bosco lungo il sentiero 265 diretto al Passo dello Zulino. Superiamo la Baita Bassa di Monte Zulino e poco prima della Baita di Mezzo – presso una pozza – prendiamo a sinistra il sentiero 265A, che a mezzacosta lungo il fianco meridionale del Monte Campagano raggiunge le baite omonime per poi scendere al rifugio Alpe Corte.
Giunti alla Baita Campagano Bassa, Lella suggerisce di salire in cima lungo l’aperto vallone sovrastante (logico ed evidente), ma io non ne sono convinto, quindi proseguiamo fino al Roccolo di Corte (trasformato in chalet), dove siamo passati l’altra volta scendendo dalla cima.
Scelta completamente sbagliata – non ci sono più i maghi di una volta – ogni tanto bisogna anche ascoltare le donne, ma non tutte! Allo chalet una signora contribuisce a depistarci e così iniziamo un ravanamento improduttivo. Cercando di rimediare e riportarci nella giusta direzione finiamo su fianchi erbosi e piuttosto ripidi … e non ho voglia di rischiare una scivolata, ne tantomeno di scendere per poi risalire. Quindi “Estensione al Campagano” … annullata!
Tornati sul nostro sentiero proseguiamo fino al rifugio Alpe Corte dove rientriamo nel flusso processionario – ora in senso discendente – e ci facciamo trasportare a valle.
Nota:
La traccia, il dislivello e la lunghezza sono al netto del ravanaggio improduttivo.
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