La Pizzetta - Valle Antigorio


Publiziert von atal , 3. Juni 2015 um 22:50.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:30 Mai 2015
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 1400 m
Abstieg: 1400 m
Strecke:12 km a/r - con qualche divagazione
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Baceno (VB) si prosegue verso la Valle Formazza (dx) e, poco dopo il cartello che segnala l'ingresso nel comune di Premia, nei pressi della fraz. Pioda, si svolta a sx arrivando a Cresta. Limitata possibilità di parcheggio ai piedi della grande antenna (termine della strada) o in uno slargo nelle vicinanze.
Kartennummer:CNS 1290 - Helsenhorn Ed. 2002

Il meteo segnala il rischio di rovesci pomeridiani e quindi il giro di oggi sarà breve. Ne parlo con Ferruccio che mi propone una meta per me sconosciuta, nella zona di Baceno. Per capire di cosa si tratta do un'occhiata alla carta svizzera: più che una vera e propria cima, La Pizzetta (2054 m) è l'inizio della cresta che separa la Valle di Agaro dalla Valle Antigorio. L'unico documento che trovo in rete è la relazione di tignoelino: da quello che leggo sembra un itinerario poco frequentato, basato in parte su un vecchio sentiero con tratti gradinati. Tra l'altro, il fatto che il percorso non sia riportato sulla carta consultata, alimenta ulteriormente il desiderio di andare a verificare di persona...
 

La salita
Il sentiero inizia in loc. Cresta, fraz. di Premia, dove si trova una grande antenna visibile da lontano (ripetitore RAI).
Il percorso (segnalato da vernice rossa e bianca fino all'Alpe Forno) sale "nel frastagliato di luce e bosco", per dirla con Vecchioni, percorrendo l'ampia dorsale verso nord. Siamo immersi negli aromi resinosi di un'abetaia, che aggiunge quel un tocco in più "di alpino" rispetto alle recenti uscite nei boschi di latifoglie della Val Pogallo. Si arriva in breve all'alpe Bedolino (Beulino sulle mappe), intorno ai 1000 m di quota. Qui si incontrano due bivi: in entrambi i casi teniamo la destra (al primo di questi bivi c'è un cartello "Bogo" caduto a terra).
Il sentiero sale nel bosco poggiando a destra, per riprendere poi la dorsale incontrando diversi tratti gradinati e alcuni punti panoramici. Si arriva quindi al bel prato dell'Alpe Bogo (non nominato sulla carta ma quotato 1478 m; 1:10 da Cresta). Anche qui si presenta un bivio dove noi teniamo la destra. Si sale ad un pianoro dove si trova un rudere isolato (1540 m circa) e quindi si raggiunge l'ampia sommità della quota 1626 m, da dove la visuale si apre a 360° (20' da Bogo). In particolare da qui si vede la nostra meta, uno spuntone di roccia sormontato da una croce. Si perdono pochi metri di quota per raggiungere la massima depressione della dorsale, prima di riprendere la salita ed arrivare in breve alle baite dell'Alpe Colla (1700 m; 2 ore da Cresta), dove si trova la seconda e ultima fontana (la prima è a Bogo). Qui proviamo a cercare l'inizio di un sentiero che, in basa alla carta, dovrebbe traversare in direzione di Cimalbuso. Scendendo nel ripido bosco a ovest dell' A. Colla abbiamo trovato alcuni ruderi ma nulla più.
Riprendiamo la salita verso La Pizzetta seguendo i segni di vernice che, inizialmente, ricalcano il percorso del tubo dell'acqua, per poi traversare a dx fino al pianoro della località Forno (circa 1860 m), segnalato da una scritta bianca su un grande masso. Sulla destra, pochi metri più in basso, si può vedere quello che rimane di un misero alpetto costituito da un solo edificio costruito sulla roccia.
Il sentiero sembra proseguire verso dx ma non c'è un chiaro percorso che punti verso La Pizzetta, che è leggermente a sx. Proseguendo verso dx il percorso diventa molto scomodo perché tra noi e la cresta c'è una estesa giavina costituita da blocchi di roccia di grandi dimensioni e la traccia, che ora traversa in leggera discesa, sembra perdersi in un'intricata boschina di rododendri. Arrivati al di sopra della giavina, abbiamo puntato a sx arrivando così alla croce di legno de La Pizzetta (3 ore da Cresta, al netto delle divagazioni nella zona dell'Alpe Colla). Panorama bellissimo, veramente aereo per una cima così bassa (rispetto ai monti che ci sono qui intorno...). Molto bella la visuale verso nord, dove la cresta prosegue con blocchi di roccia dalle forme scultoree, il cui aggiramento non è agevole. Per chi volesse cimentarsi, credo che possa essere utile una corda.

La discesa
Al ritorno siamo scesi direttamente dalla cima, tenendoci  cioè più a destra rispetto al percorso fatto all'andata, in modo da evitare le giavine. Per la salita, arrivati al masso dell'Alpe Forno, consiglio di traversare in salita a sx (senza traccia) per poche decine di metri e poi salire sulla linea di massima pendenza, tenendo le grandi giavine alla propria dx. E' un percorso molto ripido ma privo di vere e proprie difficoltà.
 
Da tenere presente che, giunti sul prato in cima alla quota 1626 m, per ritrovare il sentiero si deve contornare sulla sinistra quello che appare come un grosso masso, scendendo inizialmente verso destra (lato Devero). Appena svoltato, si ritrova subito una freccia su una pietra, seguita da altri segni.

Conclusioni
Una bella escursione in una zona che fino a oggi non conoscevo. Sicuramente sono posti in cui tornare, magari per fare un bel percorso ad anello...

Tourengänger: atal


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