Lecco: trail running sul Sentiero Rotary
|
||||||||||||||||||||||
Nell'anno 2000 il Rotary Club decise di segnalare un percorso escursionistico di bassa quota sulle presunte tracce delle vicende manzoniane: unendo vari percorsi già esistenti si è venuto a creare un sentiero che parte dai rioni montani di Lecco (Olate) e, traversando panoramicamente sotto il Resegone, va a concludersi a Somasca (nei pressi di Calolziocorte), dove si collocano le rovine del Castello dell'Innominato. Il tracciato si presta anche ad una gradevole passeggiata che si può concludere ad anello facendo uso dei mezzi pubblici.
Non ben sicuri - non conoscendo il percorso - dell'efficacia delle segnalazioni (peraltro precise ed evidenti), abbiamo deciso di seguire la direzione "storicamente" corretta da Lecco verso Somasca: il percorso si è rivelato assai divertente, vario e a tratti molto tecnico, con un continuo andamento a saliscendi. A posteriori, considerato che le salite più ripide sono state sulla via del ritorno, sarebbe meglio iniziare la corsa da Somasca con l'ascesa alla Rocca (tratto che oggi, per motivi di tempo, non è stato preso in considerazione).
Ad ogni bivio sono presenti paline specifiche; lungo il percorso sono frequenti segnali a vernice bianco/giallo e, per molti chilometri, grossi bolli gialli. Intersecando parecchi sentieri in salita verso il Monte Magnòdeno, si trovano anche segnali rossi o blu o classici rosso/bianco, da trascurare.
Dal piazzale di parcheggio presso la funivia per i Piani d'Erna si segue un brutto sentierino nella boscaglia e, dopo poche decine di metri si scende ripidamente a sinistra su rocce gradinate fino a raggiungere il fondo di una valletta erbosa con la strada asfaltata che proviene da Versasio; la si segue verso destra per pochi metri e subito si individua l'inizio del Sentiero Rotary: alternando veloci tratti di pista sterrata a brevi raccordi di mulattiera acciottolata, si aggira - senza vederla - la radura di Deviscio e ci si dirige fra i prati al Ponte della Tenaglia. Ignorati i sentieri che scendono verso la chiesa della Rovinata, si raggiungono i prati di Neguccio e si entra quindi nella zona delle cave: si percorre una lunga strada bianca dove transitano spesso mezzi d'opera e si sottopassa un nastro trasportatore, fino a rientrare nel bosco presso un ponticello. Qui inizia un lungo tratto a veloci saliscendi che conduce alle baite di Piazzo; il sentiero si fa molto ripido ed è necessario fare molta attenzione - nella discesa - ai bruschi cambi di direzione. Oltrepassato un ristorante agreste, si arriva infine alla base della Rocca dell'Innominato: aggirando le rocce sulla destra si raggiunge lo spiazzo erboso sommitale con i resti delle mura e un torrione in posizione dominante.
Non ben sicuri - non conoscendo il percorso - dell'efficacia delle segnalazioni (peraltro precise ed evidenti), abbiamo deciso di seguire la direzione "storicamente" corretta da Lecco verso Somasca: il percorso si è rivelato assai divertente, vario e a tratti molto tecnico, con un continuo andamento a saliscendi. A posteriori, considerato che le salite più ripide sono state sulla via del ritorno, sarebbe meglio iniziare la corsa da Somasca con l'ascesa alla Rocca (tratto che oggi, per motivi di tempo, non è stato preso in considerazione).
Ad ogni bivio sono presenti paline specifiche; lungo il percorso sono frequenti segnali a vernice bianco/giallo e, per molti chilometri, grossi bolli gialli. Intersecando parecchi sentieri in salita verso il Monte Magnòdeno, si trovano anche segnali rossi o blu o classici rosso/bianco, da trascurare.
Dal piazzale di parcheggio presso la funivia per i Piani d'Erna si segue un brutto sentierino nella boscaglia e, dopo poche decine di metri si scende ripidamente a sinistra su rocce gradinate fino a raggiungere il fondo di una valletta erbosa con la strada asfaltata che proviene da Versasio; la si segue verso destra per pochi metri e subito si individua l'inizio del Sentiero Rotary: alternando veloci tratti di pista sterrata a brevi raccordi di mulattiera acciottolata, si aggira - senza vederla - la radura di Deviscio e ci si dirige fra i prati al Ponte della Tenaglia. Ignorati i sentieri che scendono verso la chiesa della Rovinata, si raggiungono i prati di Neguccio e si entra quindi nella zona delle cave: si percorre una lunga strada bianca dove transitano spesso mezzi d'opera e si sottopassa un nastro trasportatore, fino a rientrare nel bosco presso un ponticello. Qui inizia un lungo tratto a veloci saliscendi che conduce alle baite di Piazzo; il sentiero si fa molto ripido ed è necessario fare molta attenzione - nella discesa - ai bruschi cambi di direzione. Oltrepassato un ristorante agreste, si arriva infine alla base della Rocca dell'Innominato: aggirando le rocce sulla destra si raggiunge lo spiazzo erboso sommitale con i resti delle mura e un torrione in posizione dominante.
Communities: Hikr in italiano, Trail running
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (4)