Bivacco Adamone (Damù) m.1458 (BS)


Publiziert von Alberto , 15. Oktober 2014 um 13:59. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 4 Oktober 2014
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 2:15
Aufstieg: 1050 m
Strecke:Pescarzo m.630 - località Racòl m.710 - località Lonpràt m.825 - località Zù m.875 - monumento del Cristo delle Nevi m.1205 - bivacco Adamone (Damù) m.1458 KM. 6,120 - minuti effettivi 126 disl.+ 810 fino al bivacco
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano - autostrada MI/VE uscita Seriate - seguire per Val Camonica direzione Lovere - Breno - Capo di Ponte - Pescarzo m. 630 [1° P per andare alla chiesa, 2° P poco sopra e 3° P più a monte prima che termini la via don Baccanelli]
Unterkunftmöglichkeiten:bivacco Adamone (Damù) m.1458: il locale notte è provvisto di una stufa a legna (la legna per la stufa NON è disponibile) 12 brande con materassi e coperte,il locale al piano terra è attrezzato di 2 cucine a gas (quella grande non è usufruibile dagli escursionisti) un camino (la legna è all'esterno ma non vi è ascia per spaccarla) lavello con acqua corrente, pentole in abbondanza e anche di grandi dimensioni dato che vi fanno la festa, acqua anche all'esterno, possibilità di grigliate all'esterno, locale wc, luce a pannello solare e tavoli anche all'esterno

Vista da Alberto: Considerando le inattendibili previsioni,decido di andare a visitare un altra struttura in val Camonica in modo tale che si possano avere ulteriori possibilità di scelta in caso di maltempo quando l'inverno scarica parecchia neve in bassa quota.

Alle ore 8,30 ci incamminiamo dal secondo parcheggio di Pescarzo,proseguiamo sulla strada che finisce con il terzo parcheggio e dove prosegue stretta,stretta per la via Ronchi: ATTENZIONE,se cercate i normali cartelli che segnalano le vie,qua non esistono,dovete avvicinarvi ai numeri civici dove sotto tale numero vi è indicata la via (piccolo particolare ma molto utile da sapere).

Si prosegue ignorando le diramazioni,pervenendo alla piccola piazza del borgo "via Piazza Pescarzo",successivamente diventa via S. Rocco e poco avanti via dell'Oro. Giunti in fondo si piega a sinistra fino a quando diventa via Nisgiole : al numero civico 3 proprio di fronte,si prende a salire con la ripida mulattiera in tratti in cemento ma per la maggior parte con il fondo fatto di sassi incastonati,tale mulattiera è agibile ai mezzi 4x4 o trattori di piccole dimensioni per via della larghezza poco abbondante,per fare un esempio,il Suzuki vi passa (solitamente le 4x4 con ridotte ovviamente,invece di prendere a salire su questo percorso erto,prendono la stradetta che passa davanti al numero civico 5 arrivando in località Curlèt per poi proseguire giungendo al nuovo acquedotto,dal quale ci si innesta sul percorso originale ma già più largo).

 

Non vi sono segnali a vernice "ufficiali" nemmeno dei cartelli che ne indichino l'esistenza di questa struttura,mentre le strisce a vernice blu solitamente indicano i confini comunali (a volte vi sono anche dei numeri).

Comunque proseguendo su tale mulattiera si giunge alla località Racòl m.710.

Si continua sulla mulattiera principale a tratti su cemento ad altri acciottolati importa è trascurare le mulattiere laterali che si trovano sul percorso.

Il tracciato è per la maggior parte ripido (prestare attenzione nel caso che piova o vi sia ghiaccio anche se tale percorso è panoramico e battuto dal sole,quando c'è.

 

Si raggiunge la località Lonpràt m.825 e poi località Zù m.875 dove passiamo sotto i cavi dell'alta tensione. Si prosegue tra prati e alberi poi riprendiamo a salire ripidamente. Dopo una curva a sinistra,sulla destra troviamo una baita dove un cartello segnala come località Carboni (m. 955). Dopo un tratto pianeggiante torniamo a salire (seguire ad ogni modo la mulattiera principale) fino ad un tornante dove diritto vi è una strada con barriera,mentre noi svoltiamo a destra.

Poco dopo si raggiunge il monumento del Cristo delle Nevi a quota m.1205,dove si prosegue con la mulattiera principale che diventa molto ripida giungendo ad un pianoro erboso dove alle ore 10,50 e con km. 6,120 poco avanti,raggiungiamo la struttura che è immersa nelle nuvole basse.

 

Verso le 11,10 riprendiamo a camminare,seguendo dei segnali a vernice R/B,ma poco dopo il sentiero scompare,quindi si fa un poco di esplorazione (peccato che non avevamo il macete) senza la dovuta attrezzatura da "Safari".

Ovviamente il Bradipo a queste cose non riesce ad abituarsi,quindi decide di scendere al bivacco e prendere l'altro sentiero che poi termina in un prato: Angelo e Giuseppe prendono un percorso che tende a sinistra,io vedo una traccia che sale erta e Tilde mi segue.

Per evitare di essere "soffocato" dalle ginocchia a causa del pendio erto,erto (T5) il Bradipo zig zaga e poco dopo senza un minimo di marcatura nel terreno,si procede fino al crinale che deduce l'essere in prossimità di arrivare alla vetta: non si vede una beata mazza,nel frattempo veniamo raggiunti da Angelo e Giuseppe,poi si prende a proseguire a sinistra ma avendo superato la quota e toccando i 1700 m.,decido di tornarmene giù,anche dal fatto che stavamo andando su una delle cime che superano i 2100,mente il monte Adamone non arriva nemmeno ai 1700 m.

 

Vedendo sbucare dalle nuvole un ripetitore,si pensa che sia la prima cima che si pensava di raggiungere,la quota cera ma il sole no e quindi panorama zero alla radice quadrata. Prima che la nebbia fitta e freddina ci impedisse di ritrovare il percorso fatto in andata,si procede a scendere in sicurezza,adagio,adagio e giunti al rifugio ci si cucina un buon piatto di pasta che alla bellezza delle 14,00 riusciamo a gustarci.

Anche oggi,nonostante un po in ritardo,il sole fa capolino dandoci qualche scorcio di panorama che sicuramente merita di essere visto con giornate più terse e sole in abbondanza.

 

Al ritorno superato l'acquedotto e giunti al trivio,prendiamo a destra sulla stradetta che prosegue quasi in falsopiano e raggiunta la località Curlèt,invece di prendere la sterrata a destra,proseguiamo a scendere diritti giungendo sulla principale fatta in andata: si voleva fare una anello più ampio,ma va bene ugualmente,una variante siamo riusciti a farla ugualmente.

 

 

Ciao a tutti e alla prossima!


Tourengänger: Alberto, clotilde


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