Girovagando sopra il Vicerè
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Questo sabato purtroppo, un paio di impegni familiari limitano molto, dal punto di vista orario, il tempo che ho a disposizione per i miei giretti. Mi tocca quindi rinunciare alla proposta di Max e del suo gruppo che partono troppo presto.
I "compagni di merende", invece, come li chiamo io, dopo avermi fatto studiare un giro ad hoc, del tipo camminare poco, niente pestare neve, e ottimo pranzo in rifugio,
mi tirano all'ultimo il solito pacco.......
Così mi ritrovo a riprogrammare qualcosa all'ultimo, rinuncio ad un bel giro ad Artavaggio, dove ricordo esserci in programma x oggi una festa della birra......non oso immaginare il casino!
Decido così per una mattinata a zonzo sopra l'alpe del Vicerè, alle otto sono già pronto a partire, poca gente in giro. Quaranta minuti e sono alla Mara, che sta aprendo in quel momento, taglio nel bosco e sono rapido alla bocchetta di Lemna, proseguo per l'altra bocchetta, poi imbocco il ripido sentiero per la cresta del Palanzone. Una ventina di minuti duri, la pendenza anche qui è notevole, ma dopo aver fatto il "muro del pianto" del Grignone 15 giorni fa, questo mi pare meno duro del solito......
Alle 9.25 sono in vetta, ci sono ancora residui delle cospicue nevicate, anche sulla cresta verso la bocchetta di Nesso e sui pendii a nord verso il Riella, proprio dove circa un mese fa è venuta giù la "tragica" slavina. Scambio quattro chiacchiere con altri escursionisti, e conosco Gianluca runner-escursionista di Cantu', con il quale condivido la seconda parte del giro. Insieme, ridiscendiamo dalla cresta, e ci dirigiamo verso il Bolettone sul sentiero di cresta. Tra un racconto e l'altro, e una dritta sui ristoranti e rifugi, passiamo veloci anche il traverso sempre innevato sotto la bocchetta, e siamo li prima delle 11. Breve sosta con qualche foto, poi scendiamo puntanto la fila dei pini, che caratterizza anche da lontano visibilmente questa montagna, facciamo il lungo e panoramico traverso sui pendii della montagna, e ci ricongiungiamo alla sterrata che ci riporta al Vicerè prima di mezzogiorno.
Ci salutiamo, lui scende a piedi a Albavilla, io ho ancora una mezz'ora e mi trattengo un po sulle panche di legno a rilassarmi al sole, osservando gruppi di gitanti intenti già ai primi barbecue, o a pic-nic ben improvvisati. Si respira proprio l'aria di primavera.
Alla mezza mi avvio, così da essere a casa in tempo x gli altri impegni del giorno.
Piacevole e facile passeggiata.
Ottimo clima.
Comunque soddisfatto x la sgambata.
Alla prossima.
I "compagni di merende", invece, come li chiamo io, dopo avermi fatto studiare un giro ad hoc, del tipo camminare poco, niente pestare neve, e ottimo pranzo in rifugio,
mi tirano all'ultimo il solito pacco.......
Così mi ritrovo a riprogrammare qualcosa all'ultimo, rinuncio ad un bel giro ad Artavaggio, dove ricordo esserci in programma x oggi una festa della birra......non oso immaginare il casino!
Decido così per una mattinata a zonzo sopra l'alpe del Vicerè, alle otto sono già pronto a partire, poca gente in giro. Quaranta minuti e sono alla Mara, che sta aprendo in quel momento, taglio nel bosco e sono rapido alla bocchetta di Lemna, proseguo per l'altra bocchetta, poi imbocco il ripido sentiero per la cresta del Palanzone. Una ventina di minuti duri, la pendenza anche qui è notevole, ma dopo aver fatto il "muro del pianto" del Grignone 15 giorni fa, questo mi pare meno duro del solito......
Alle 9.25 sono in vetta, ci sono ancora residui delle cospicue nevicate, anche sulla cresta verso la bocchetta di Nesso e sui pendii a nord verso il Riella, proprio dove circa un mese fa è venuta giù la "tragica" slavina. Scambio quattro chiacchiere con altri escursionisti, e conosco Gianluca runner-escursionista di Cantu', con il quale condivido la seconda parte del giro. Insieme, ridiscendiamo dalla cresta, e ci dirigiamo verso il Bolettone sul sentiero di cresta. Tra un racconto e l'altro, e una dritta sui ristoranti e rifugi, passiamo veloci anche il traverso sempre innevato sotto la bocchetta, e siamo li prima delle 11. Breve sosta con qualche foto, poi scendiamo puntanto la fila dei pini, che caratterizza anche da lontano visibilmente questa montagna, facciamo il lungo e panoramico traverso sui pendii della montagna, e ci ricongiungiamo alla sterrata che ci riporta al Vicerè prima di mezzogiorno.
Ci salutiamo, lui scende a piedi a Albavilla, io ho ancora una mezz'ora e mi trattengo un po sulle panche di legno a rilassarmi al sole, osservando gruppi di gitanti intenti già ai primi barbecue, o a pic-nic ben improvvisati. Si respira proprio l'aria di primavera.
Alla mezza mi avvio, così da essere a casa in tempo x gli altri impegni del giorno.
Piacevole e facile passeggiata.
Ottimo clima.
Comunque soddisfatto x la sgambata.
Alla prossima.
Tourengänger:
numbers

Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (4)