Monte Gridone (2188 m)
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laura Il Timing...grande amico degli scialpinisti...
ore 6.30, Cortaccio: il sole sta sorgendo e l'aria è pungente, sui prati la neve scricchiola ghiacciata sotto gli sci mentre, più in alto, il Limidario si sta preparando ad un'altra splendida giornata
Saliamo a passo costante, su buona traccia fino nei pressi di alcuni ruderi , dopodichè, per cause di forza maggiore (valanga sul suo percorso), l'abbandoniamo e tracciamo una nuova via.
All'Alpe Avaiscia ci concediamo una meritata pausa e tiriamo un pò il fiato...
Quando riprendiamo a salire non possiamo non ammirare lo splendido panorama che ci circonda: il lago sotto di noi, da la sensazione di trovarsi su un'isola in mezzo al mare.
La neve è tanta e Marco con le ciaspole sprofonda parecchio, ma cercando una via di salita alternativa alla mia, riesce a salire "comodamente" fino all'inizio della cresta, dove la neve ancora indurita dal freddo, rende la progressione più facile.
Alla fine della cresta lasciamo sci e ciaspole e indossati i ramponi, risaliamo l'ultimo ripido tratto prima della vetta, mentre l'originale croce rossa fa bella mostra di sè.
Qualche minuto di relax, eppoi è tempo di scendere e, sorpresa delle sorprese, la neve è ottima fino all'inizio del bosco, dove il caldo e gli alberi rendono le cose un pò complesse...ma del resto era previsto!
Gran giornata e bellissima cima...il timing? Perfetto
Gita fattibile ancora per almeno una decina di giorni, magari portando gli sci fino a Vantarone.
marco Come in sogno, appena prima che il sole sorgesse, Nyneve, la Dama del Lago, venne in superficie e mi disse: "Volgi il tuo sguardo ai monti, da là verrà l'aiuto che cerchi...".
Se questo fosse avvenuto davvero, non sarebbe affatto parso più strano o insolito di tanto. Non in quel posto magico tra acque e vette. E in ogni caso dove, se non nei sogni, si potrebbe mai immaginare un mondo così puro e fantastico?
Se volessi raccontare del Limidario, in questo particolare tempo dell'anno che non è più inverno e non ancora primavera, con due sole parole, queste non potrebbero che essere: bianco e blu.
Il primo, costante e sempre uguale a se stesso, è il colore della neve, tantissima e onnipresente, nel bosco che sale da Cortaccio, sui pendii e le cime, nell'immenso anfiteatro a gradoni che nasce e finisce nel lago, al contempo.
L'altro, il blu, ha invece tutti i toni e le sfumature che solo lago (ancora lui!!!) e cielo conoscono quando si alleano: azzurro, celeste, turchese, oltremare, cobalto, indaco e pervinca. Al sole, ammirato, il compito di declinarli nella sua luce spaziale.
ore 6.30, Cortaccio: il sole sta sorgendo e l'aria è pungente, sui prati la neve scricchiola ghiacciata sotto gli sci mentre, più in alto, il Limidario si sta preparando ad un'altra splendida giornata
Saliamo a passo costante, su buona traccia fino nei pressi di alcuni ruderi , dopodichè, per cause di forza maggiore (valanga sul suo percorso), l'abbandoniamo e tracciamo una nuova via.
All'Alpe Avaiscia ci concediamo una meritata pausa e tiriamo un pò il fiato...
Quando riprendiamo a salire non possiamo non ammirare lo splendido panorama che ci circonda: il lago sotto di noi, da la sensazione di trovarsi su un'isola in mezzo al mare.
La neve è tanta e Marco con le ciaspole sprofonda parecchio, ma cercando una via di salita alternativa alla mia, riesce a salire "comodamente" fino all'inizio della cresta, dove la neve ancora indurita dal freddo, rende la progressione più facile.
Alla fine della cresta lasciamo sci e ciaspole e indossati i ramponi, risaliamo l'ultimo ripido tratto prima della vetta, mentre l'originale croce rossa fa bella mostra di sè.
Qualche minuto di relax, eppoi è tempo di scendere e, sorpresa delle sorprese, la neve è ottima fino all'inizio del bosco, dove il caldo e gli alberi rendono le cose un pò complesse...ma del resto era previsto!
Gran giornata e bellissima cima...il timing? Perfetto
Gita fattibile ancora per almeno una decina di giorni, magari portando gli sci fino a Vantarone.
marco Come in sogno, appena prima che il sole sorgesse, Nyneve, la Dama del Lago, venne in superficie e mi disse: "Volgi il tuo sguardo ai monti, da là verrà l'aiuto che cerchi...".
Se questo fosse avvenuto davvero, non sarebbe affatto parso più strano o insolito di tanto. Non in quel posto magico tra acque e vette. E in ogni caso dove, se non nei sogni, si potrebbe mai immaginare un mondo così puro e fantastico?
Se volessi raccontare del Limidario, in questo particolare tempo dell'anno che non è più inverno e non ancora primavera, con due sole parole, queste non potrebbero che essere: bianco e blu.
Il primo, costante e sempre uguale a se stesso, è il colore della neve, tantissima e onnipresente, nel bosco che sale da Cortaccio, sui pendii e le cime, nell'immenso anfiteatro a gradoni che nasce e finisce nel lago, al contempo.
L'altro, il blu, ha invece tutti i toni e le sfumature che solo lago (ancora lui!!!) e cielo conoscono quando si alleano: azzurro, celeste, turchese, oltremare, cobalto, indaco e pervinca. Al sole, ammirato, il compito di declinarli nella sua luce spaziale.
Tourengänger:
Laura.
Communities: Hikr in italiano, Skitouren
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Kommentare (6)