Piz Terri nella nebbia (da Ghirone)


Publiziert von rochi , 10. August 2013 um 21:59.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:10 August 2013
Wandern Schwierigkeit: T4- - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR   CH-TI   Gruppo Piz Terri   Gruppo Pizzo Corói   Gruppo Pizzo di Cassimoi 
Zeitbedarf: 9:45
Aufstieg: 2000 m
Abstieg: 1550 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Uscita dall'E35 del Gottardo a Biasca. Continuare per Lucomagno. dopo Olivone, a destra strada per Blenio. A Ghirone Aquilesco numerosi parcheggi liberi e possibilità di spostamento con il bus alpino. Si può arrivare all'alpe Garzott in macchina, seguendo una buona sterrata sul lago di Luzzone (quasi tutti quelli che fanno il Terri optano per questa scelta)
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Motterascio 8molto ben tenuta)

Ci sono cose che uno progetta, vuole fare da solo e a modo suo. Per questo, da giorni, ho deputato questo sabato per salire il mio primo 3000 ticinese (se fosse anche l'ultimo, andrebbe bene lo stesso) e non me ne voglia qualche amico hikriano se per dar concretezza alla mia idea, ho rinunciato a un suo invito.
Il fatto è che non voglio portare l'auto sin dove possibile, come è noto, mi piacciono i dislivelli di spessore.
A malincuore rinuncio all'idea primigenia di una partenza da Olivone (adesso posso dire che con 11/12 ore si potrebbe anche fare) e scelgo una soluzione intermedia, il villaggio di Ghirone Aquilesco. Da qui al Terri ci sono pressapoco 2000 m di dislivello e 15 km di sviluppo.
Parto prima delle 7.00 e grazie alle abbondanti segnalazioni, mi immetto veloce sul sentiero Luzzone che taglia i tornanti della strada asfaltata con buona pendenza, si adagia un po' e riprende a salire bene sino alla diga che attraverso sulla corona seguendo le indicazioni Garzott.
Dalla diga, l'obiettivo di giornata è ben visibile e poco mi curo di un nuvolaccio che gli sovrasta la vetta come un logoro copricapo.
Percorro gli 833 m della galleria (illuminata) ed esco sulla bella gippabile che adduce in piano all'alpe Garzott costeggiando il lago al risveglio.
Sempre su ottimo sentiero costeggio il fiordo del lago con qualche saliscendi e qualche (recentissima) frana e comincio dunque a salire verso la capanna Motterascio (Michela) su ampia traccia che percorre un bosco, esce su uno splendido altopiano corollato da cascate e ricomincia a salire verso la capanna che raggiungo alle 9.00.
Dalla splendida capanna, prendo a destra seguendo gli abbondanti paletti bianco blu (alpin trail, generalmente T4) e risalgo un costolone erboso, esco in una valletta, proseguo a mezzacosta sino a trovare il traverso su placca esposta di cui si è parlato in qualche relazione qui pubblicata e che (con mio sommo stupore, vista l'antipatia che provo per i traversi) superi in un baleno. 
Poco dopo, comincio la salita vera su una pietraia di cui non oso guardare il culmine. I numerosi bolli, tuttavia, consentono una progressione regolare su terreno relativamente stabile.
Procedo così a tutta birra e in piena fiducia. Alzo lo sguardo e un centinaio di metri sopra di me vedo un escursionista. Accelero, per vedere di raggiungerlo e magari due chiacchiere. Questi mi nota, si ferma, lascia che mi avvicini e riparte. Il mio spirito competitivo e (aihmè) giovanilistico mi impone dunque la gara e parto all'inseguimento a testa bassa. Quando lo raggiungo, mi accorgo anche che questo ha sbagliato strada ed io, sulle sue tracce, pure. Di bolli non ce ne sono più, scende la nebbia e il terreno si fa critico: la progressione richiede i quattro arti, non c'è un sasso che stia fermo e da sopra le scariche sono numerose. La mia lepre, che nel frattempo mi ha staccato nuovamente, si spaventa della situazione e decide di tornare indietro.
Resto solo, aggrappato ai sassi mobili e chiuso nei miei pensieri. Mi torna in mente la Punta Marani in Devero, stesso ambiente, un 3000, mese di agosto.
Una apertura dell cielo, tuttavia, mi rimette in fiducia: alla mia sinistra si vede la sella q. 2745 e i suoi numerosi ometti. Mi basta traversare (non senza difficoltà) per raggiungerla.
Comunque ci arrivo (ho perso almeno 45 minuti) e mi accoglie un vento fortissimo e gelido. Provo a coprirmi ma non ho i guanti. Senza tergiversare, comincio a risalire a destra il costolone di sfasciumi e scisti.
Primo attacco di crampi, violentissimo. Mi devo fermare e recuperare ma a stare si fermi si rischia l'assideramento. Quattro escursionisti nel frattempo mi hanno raggiunto e proseguono giulivi. 
Riparto, secondo attacco, se possibile, peggio del primo. Sono a un passo dalla resa.
Mi vengono in mente i bastoncini. Li attrezzo e provo a ripartire. Sempre patendo le pene dell'inferno, un passo dopo l'altro proseguo. Le mani sono completamente insensibili (non sento il contatto con i bastoncini), il vento mi gonfia la giacca e mi sposta su pendii dove sarebbe meglio restare solidi.
Arrivo al canalino che supero con gran facilità ed esco sul versante Luzzonese della cresta del Terri. La visibilità è uguale a zero, mi guida il sentiero (ora esile traccia senza bolli) e le voci di chi mi precede.
Arrancando, smadonnando, insultandomi, continuo, un passo dopo l'altro e finalmente arrivo in vetta.
Sfrutto il bel cagnone della coppia che mi ha preceduto per infilare le mani tra il suo pelo.
In vetta intorno a mezzogiorno, resto pochissimo, il tempo di un paio di scatti con le mani rigide ( il mio autoscatto non lo pubblico, per salvaguardare quel minimo di autostima che mi rimane) e comincio la discesa, senza farmi mancare un paio di sbagli di traccia in cresta che mi gettano nel panico. Riprendo cognizione, ritrovo la traccia e ricomincio a scendere.
Fuori dalla pietraia, manca da percorrere a ritroso il traversino su placca che ora (sarà l'orientamento dello stesso o la scarsa lucidità) si evidenzia in tutta la sua difficoltà, ben descritta da igor che, giustamente, lo eleggeva a passaggio più complesso dell'intera salita al Terri (il canalino si rivelava elementare anche in discesa).
Non senza patemi, lo supero e arrivo alla capanna intorno alle 14.45. Pochi minuti di sosta e via, verso il lago di Luzzone e l'automobile. 
Alle 16.10 sono all'ingresso della galleria, dove si manifesta il bus alpino.
Questa volta la tentazione è troppo forte, ci salgo e torno al parcheggio risparmiando qualche km, qualche centinaio di metri di dislivello e un po' di cartilagine alle ginocchia.
Prima delle 17.00 sono in macchina, massacrato e felice.
Sviluppo: 25.5 km circa. SE: 46 km circa.
Il dislivello positivo di 2000 metri tiene conto di 60/70 metri di saliscendi (1932 quello assoluto)
tempi comprensivi di (poche) pause.

Tourengänger: rochi
Communities: Hikr in italiano


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen

T4- WS- I
T4
3 Okt 11
Piz Terri (3149m) · أجنبي
T4 L I
9 Jul 16
Piz Terri · Giaco
L II
T4 I
T5+ I
14 Nov 15
Sosto + Piz Terri · Stijn
T4
29 Aug 15
Piz Terri, 3149 m · roko
T4+
4 Sep 16
Bergtour Piz Terri · El Chasqui
T4 L I
15 Sep 18
Anello al Piz Terri (m.3149) · Poncione

Kommentare (10)


Kommentar hinzufügen

igor hat gesagt: bravo!
Gesendet am 10. August 2013 um 22:06
bella rochi c'é poco da ridere con la nebbia al terri,hai capito perché non voglio andare da solo..........

cmq dislivelli sempre da paura!

Ciao


rochi hat gesagt: RE:bravo!
Gesendet am 10. August 2013 um 22:12
Avevo bisogno di 2000 m di dislivello, Igor.
Oggi però, tra gli sbagli e le condizioni ho patito come una bestia.
Ciao.

igor hat gesagt: RE:bravo!
Gesendet am 10. August 2013 um 22:18
tranq hai fatto bene pero ti ricordo quando ci sei, ne ho uno io bello che non fa nessuno! questo é di pregio ciao


rochi hat gesagt: RE:bravo!
Gesendet am 10. August 2013 um 22:28
Di sicuro a settembre ci proviamo, ciao.

Pippo76 hat gesagt:
Gesendet am 11. August 2013 um 16:22
Complimenti! Il Terri con questo tempo non è proprio una passeggiata! E poi partire da Ghirone non è da tutti!
Peccato non aver goduto il panorama dalla cima. Con il bel tempo è davvero spettacolare!

Un saluto
Giancarlo

rochi hat gesagt: RE:
Gesendet am 11. August 2013 um 16:34
Più che la nebbia e la distanza, ho patito il freddo (che mi ha causato i crampi) e l'errore di percorso sulla pietraia che mi ha portato in una zona veramente ostica, almeno per me.
Comunque sono contento di averlo fatto, da quanto ho visto questa montagna è una superclassica.
grazie, ciao.
Rocco.

gbal hat gesagt:
Gesendet am 11. August 2013 um 16:40
Complimenti Rocco. Un Piz Terri nel tuo zaino è come una medaglia al valore sul petto, specialmente per come l'hai concepito e conquistato (che pazienza questi del "Masochisti Club!"). Te la sei anche cavata benone quando sei incappato nelle difficoltà e dai.....l'alpine bus te lo sei proprio meritato (avrebbero dovuto offrirti il biglietto!)
Ciao

rochi hat gesagt: RE:
Gesendet am 11. August 2013 um 17:21
Invece il biglietto l'ho pagato per intero, mi sa con "commissione" pro cambio Euro/Franchi. Seconda parte di giornata molto dura a causa delle difficoltà relazionate. Tant'è, in montagna è sempre bello. Grazie Giulio, ciao.

froloccone hat gesagt:
Gesendet am 11. August 2013 um 19:17
Come ho già detto a Igor,Only the brave!!!!!!!!!

rochi hat gesagt: RE:
Gesendet am 11. August 2013 um 21:28
Anche se, talvolta, l'aggettivo "brave" può essere diversamente interpretato.
Grazie comunque.
Ciao.
R.


Kommentar hinzufügen»